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Re: opere e sbarramenti in combattimento

proseguendo i nostri discorsi sulla f.p. vorrei far dare uno sguardo al passato , in particolare per quanto si riferisce alla seconda guerra mondiale.
per noi modesti studiosi della materia si è dell'opinionre che la f.p. sia stata, a posteriori, una delle grandi calluniate del conflitto sopracitato, dato che non poche fonti, anche autorevoli, hanno asserito che essa , nel suo complesso non ha risposto ai fini per cui era stata concepita e realizzata. Secondo il giudizio di altri, tale conclusione s'impernia quasi esclusivamente sulla delusione denominata "linea Maginot". Se invece si approfondisce in modo più completo è dimostrato che se la f.p. è dislocata in modo appropriato, messa in opera con competenza, dotata di ciò che ha bisogno, essa ha reso tutto ciò che poteva rendere. E' opportuno rammentare i compiti attribuiti dalla f.o.sono :
fungere da copertura, onde consentire lo svolgimento delle operazioni di mobilitazione;
sbarrare le più importati vie di facilitazione;
costituire base di partenza e di appoggio per azioni difensive o controffensive;
realizzare l'economia delle forze;
incanalare l'avversario deviandolo da zone vitali e convogliandolo in zone più favorevoli alla difesa;
ritardare e logorare la progressione nemica;
arrestare l'avversario, agendo in combinazione con l'esercito di campagna

vediamo ora alcune tra le più importati linee della f.p.:
MAGINOT
essa conferì sicurezza durante le operazioni di mobilitazione e radunata, deviò è incanalò lo sforzo avversario verso nord, da dove poi fu lanciata l'offensiva che consentì l'aggiramento della linea. Per contro i tedeschi la utilizzarono , per quanto possibile, a fronte rovesciata, per proteggere la loro ritirata.Certo che le ingenti risorse impiegate per la sua costruzione non ripagarono; daltronde è noto che il debole della f.p. è insito nella sua staticità , essa diventa inutile se non è investita e , poichè la scelta delle direttrici d'attacco spetta all'attaccante..........il resto viene da solo.
VALLO ATLANTICO
altra prova solo apparentemente negativa, può apparire, quella fornita dal sistema fortificatorio denominato Vallo Atlantico" , esso non impedì lo sbarco, ma senza dubbio lo ritardò ed obbligò gli attacanti a mettere in opera un gigantesco apparato bellico, che ebbe la meglio solo per la sua schiacciante superiorità ;
LINEA MANNERHEIM
contenne le forze soverchiati sovietiche, infliggendo un alto tasso di logoramento e conseniti all'esercito filandese una buona economia di forze;
LINEA STALIN
trattenne e logorò a nord e sud, i gruppi d'armate di Von Leeb e di Von Runsted;
LINEA SIGFRIDO
in una situazione ormai comprpmessa per le forze germaniche resistette dal novembre 44 al marzo 45, e consentì la controffensiva delle Ardenne;
Varie Linee in Italia , GUSTAV ,ecc.
basate su piccole postazioni prefabbricate, ritardarono e logorarono le armate alleate, consentendo una restenza con forze numericamente inferiori che, in campo libero sarebbero state agevolmente travolte.
Del Vallo Alpino nessuna prova, visto che quando poteva essere impiegato non lo fu per le note vicende.
In ogni caso un bilancio positivo, anche se non determinante per l'esito del conflitto.
tengo a precisare che quanto illustrato è frutto di ricerche con un pizzico di mie considerazioni :D
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Anche l'inimico, nel periodo della Guerra Fredda, teneva in considerazione la f.p. per difesa da possibili attacchi.

Vedasi, alla frontiera Bulgaria/Turchia: http://www.dw-world.de/dw/article/0,214 ... 95,00.html (in inglese)
e http://vagabond-bg.com/?page=fun&sub=23 ... s=275&co=1 (in inglese)

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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Parlando di difese ecc. ho trovato un sito inglese fortweb.net che di sicuro lo conoscete. Il sito tratta tutte le fortificazioni del 19° e 20° Sec. di tutta Europa, tra cui il nostro Vallo Alpino, questo del sito ha definito il Vallo Alpino (confrontandolo con altri tipo Sigfrido, Maginot ecc.) il sistema difensivo più complesso in generale. Secondo me il Vallo era un boun sistema dico buono perché sbarrava ogni "ingresso" sistemi difensivi diversi (1°/2°3° sistema, fortificazioni di tipo A/B), quello che sto scrivendo è teoria ma si sa alla fine non è stato utilizzato.
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Io le faccio poi magari il mago Ax sa come manipolarle.
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

proseguendo la nostra storia sulle fortificazioni è bene soffermarsi sulle circolari ministeriali con cui si sono emanate le disposizioni per la loro costruzione, questo perchè talvolta si nota una classificazione dei manufatti fatta a "pera":
Circolare 200 Emanata il 6 gennaio 1931 dal Ministero della Guerra approvata dal Ca.S.M. R.E. Bonzani, contenente le direttive per l'organizzazione difensiva permanente in montagna, la circolare 200 getta le basi per la costruzione del vallo Alpino o del Littorio
Circolare 700 Emanata il 3 agosto 1938 dal Ministero della Guerra approvata dal Ca.S.M. R.E. Pariani., contenente le direttive per la realizzazione di postazioni per uno o due armi in calcestruzzo. Le caratteristiche delle citate postazioni erano la veloce costruzione e il basso costo.
Circolare 15000 Emanata il 31 dicembre 1939 dal Ministero della Guerra approvata dal Ca.S.M. R.E. Graziani contenente le direttive per l'organizzazione permanente della frontiera alpina, la definizione delle opere, in relazione alle caratteristiche (potenza, protezione, comandabilità , abitabilità , autonomia)
dalla data di costruzione del manufatto si può capire quale circolare ne ispirò la costruzione.
nell'appendice del noto libro di Muran esistono stralci delle sopracitati circolari che spiegano in maniera concisa i dettami costruttivi dei manufatti e dei loro allestimenti.
e la storia continua......... :--""
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Queste circolari sono quelle citate da molti autori (anche se mai citate per intero, almeno nei libri che mi e stato dato di leggere).
Nel capitolo "Difese controcarri della fortificazione permanente" di Cappellano & Pignato "Andare contro i carri armati..., Gaspari, 2007, sono elencate altre circolari/norme:
300 Aggiunte e varianti alle circolari del Comando di Corpo di S.M.
450 27.1.36 Direttive per l'organizzazione della frontiera
600 30.1.40 Tipi schematici di opere per la fortificazione permanente alle frontiere alpine
800 1931 direttive per la organizzazione difensiva nell'interno di zone boscose alla frontiera orientale
1100 4.4.40 Particolari costruttivi delle opere della fortificazione permanente
2460 2.4.37 dedicata alla difesa anticarro
2983 1936 Norme per la costruzione degli elementi delle sistemazioni difensive
3464 Bozza di istruzione per il personale del genio addetto alle opere di difesa 1935
8012 13.11.38 Difesa anticarro
13500 14.8.41 Fortificazioni permanente

Qualcuno puo dirmene un po di più su queste circolari & norme ?
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Forse su Festung dovrebbe esserci dell'altro ma il mio dischetto è disistallato da tempo.
Avrei tanto da mettere e rimettere in ordine!
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

l'unico aiuto è una visita all'ufficio storico! :D
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

cavalli ha scritto:il comportamento di una linea fortificata(opera in pianura e sb. in montagna) alla prova del fuoco ,,dipende si dalla capacità  di resistenza delle opere fortificate ma sopratutto da''azione tattica delle truppe mobili e dalla cooperazione con il fuoco delle artiglierie e dove è possibile dell'aviazione ;le opere non sono l'elemento principale, ma ausiliario, destinato appunto a soccombere quando vengono meno le forze mobili; è necessario sottolineare che alla fortificazione permanente si doveva chiedere solo quello che poteva dare, come ad ogni altro mezzo di lotta. .
Tornando a qs discorso mi piacerebbe capire quali forze negli anni '80 erano operative sul Tagliamento.
Sarebbe interessante sapere, oltre alle forze in prontezza operativa a presidio delle opere, quali erano le truppe mobili citate e con che tempi si sarebbero dovute posizionare.

Tutto questo per dare spessore al discorso di Cavalli.

Grazie
Primo Bionda

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Re: opere e sbarramenti in combattimento

In maniera estremamente limitativa: le forze mobili erano quelle delle GG.UU. nei quali i vari bbttgg. f.arr. erano inseriti.

Ad esempio, per la zona del 120° btg.f.arr. "Fornovo":

i reparti della "Brigata Mec. Isonzo"
59° btg. Fanteria meccanizzato "Calabria" - Sede: Cividale del Friuli (Ud)
76° btg. Fanteria meccanizzato "Napoli" - Sede: Cividale del Friuli (Ud)
114° btg. Fanteria meccanizzato "Moriago" - Sede: Tricesimo (Ud)
63° btg. Carri "M. O. Fioritto" - Sede: Cordenons (Ud)
28° Gruppo Artiglieria da campagna "Livorno" - Sede: Tarcento (Ud)
Btg. Logistico "Isonzo" - Sede: Tricesimo (Ud)
Cp. Controcarri - Sede: Tarcento (Ud)
Cp. Genio pionieri - Sede: Tarcento (Ud).

e quelli della "Divisione Mantova" nella quale la Brigata sopra citata era inquadrata.

Personalmente, non conosco la loro collocazione nel teatro operativo, a suo tempo (1983) avevo sentito parlare di una prima presa di contatto fatta dai "Lancieri di Milano" (erano stanziati a Remanzacco?)

Interessantissimo sarebbe poter consultare i piani operativi di difesa: purtroppo, penso resterà  pura utopia... per un bel po' di tempo.
Se qualcuno avesse possibilità  di illuminarci... :idea:
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

come GG.UU. di prima schiera il IV C.A.Alpino e V C.A., per i dettagli Jolly saprà  dire molto di più.
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Tornando a qs discorso mi piacerebbe capire quali forze negli anni '80 erano operative sul Tagliamento.
In effetti sarebbe l'informazione che darebbe il senso a tutto il discorso, che era nato appunto, per chiarire che la difesa del territorio era fatta dalle opere con integrazione di altri reparti. Mentre la posizione delle opere non è mai cambiata, è evidente che anche i reparti sono cambiati con l'evoluzione dell'organico dei nostri reparti.
Sarebbe anche carino sapere quale era il livello di conoscenza dei suddetti reparti rispetto alla struttura della fortificazione permanente. Lo schieramento delle forze dovendosi integrare con i punti di fuoco e non sovrapporsi per ovvie ragioni, doveva essere in alcune zone, abbastanza preciso.
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

le opere/sbarramenti prima di essere attivate e pronte al combattimento dovevano essere preparate alla bisogna, ossia il presidio opera, doveva compiere tutta una serie di operazioni, che vedremo di seguito.
Ipotizziamo che la situazione politica stia degenerando e che il conflitto resti l'unica opzione , informazioni da parte di organi di intelligence dicono che l'avversario sta passando dal piede di pace al piede di guerra; girono D + 30, il comando battaglione d'arresto comincia la mobilitazione richiamando il personale per completare le compagnie di tipo B e C. Le compagnie di tipo A affluisco presso gli sbarramenti di competenza, per attivarli. Iniziano, seguendo un preciso piano, con sgombero del campo di vista e tiro, cio comporta in territorio montano il taglio di alberi , anche di grosse dimensioni, la demolizione di manufatti, il lavoro viene eseguito dall reparto con propri mezzi, motoseghe, motoperforatori, miccia detonante, cartucce di tritolo, cariche demolenti ecc. allo scopo concorre il personale , U., Su, e Tr. che hanno superato lo specifico corso sul maneggio degli esplosivi, si provvede , ove non già  presenti a piè d'opera all'accantonamento delle razioni viveri di riserva e delle scorte d'acqua, delle munizioni, dei materiali del genio e di artiglieria , delle mine per la posa del campo minato, dei carburanti per i mezzi di illuminazione d'emergenza e dei g.e.. Terminato lo sgombero del capo di vista e tiro e rimosso tutto quello che potrebbe costituire un appiglio tattico, il presidio opera, coadiuvato da elementi specializzati del genio mascheratori, provvede alla mimetizzaione della opera, con particolare cura delle feritoie, alla posa del campo minato. A D + 10 tutte queste operazioni dovrebbero essere terminate e il dispositivo essere pronto per entrare in combattimento. Allo scopo di accelerare al massimo queste operazioni , le servitù militari prevedevano anche i tipi di piante che potevano essere piantumate nella zona soggetta alla servitù, ad esempio in Friuli era molto facile ottenere la concessione d' impianto di un vigneto che non di essenze di alto fusto, questo perchè i filiari avevano un notevole potenzialità  di rallentamento alla marcia dei carri in quanto i ferri del vigneto creavano dei grovigli e se presi dai cingoli potevano provocare la fuori uscita dalle degli stessi dagli ornai di rotolamento. Come ho cercato di spiegare in modo alquanto succinto non è che tutto poteva esser fatto in un lasso di tempo ridotto, come già  scritto, almeno in montagna il tempo medio d'approntamento era di 30 giorni. alla prossima.
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Una domanda parlando di mascheratura. Sia in questa occasione sia in altre in cui abbiamo parlato, hai sempre citato il genio per le mascherature. Ma nessuno in compagnia o in battaglione curava la manutenzione delle mascherature o modificava quelle esistenti, riparandola in loco? Cioè se mi si rompeva un portellone o dovevo riverniciare, chiamavo una squadra del genio?
Se ricordo bene la GAF si occupa da sola delle mascherature e delle finiture di essa se l'opera aveva già  una mascheratura costruita (topo mascheratura a casa).... sbaglio?

Un'altra domanda, però riguardo alle razioni e al munizionamento. Fermo restando che nelle zone delle opere le polveriere abbondavano, le polverieri in zona avevano quindi una dotazione di munizionamento per le opere. Questa dotazione era completa, ovvero in base alla dotazione di guerra delle armi presenti nelle opere, c'erano tot munizioni? E voi sapevate già  dove andare a prendere le munizioni? Le razioni invece da dove arrivavano? Erano accantonate da qualche parte e periodicamente sostituite quando vicino alla scadenza, o andavano recuperate in qualche centro di commissariato?
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Re: opere e sbarramenti in combattimento

Egregio ecco le risposte ai tui intressanti quesiti:
axtolf ha scritto:Una domanda parlando di mascheratura. Sia in questa occasione sia in altre in cui abbiamo parlato, hai sempre citato il genio per le mascherature. Ma nessuno in compagnia o in battaglione curava la manutenzione delle mascherature o modificava quelle esistenti, riparandola in loco? Cioè se mi si rompeva un portellone o dovevo riverniciare, chiamavo una squadra del genio?la manutenzione del masheramento e la riparazione di eventuali rotture era a carico del plotone manutanezione opere, il genio interveniva solo in occasione di grandi riparazioni o la costruione di nuovi manufatti , questo finchè fu in vita la specialità  mascheratori.
Se ricordo bene la GAF si occupa da sola delle mascherature e delle finiture di essa se l'opera aveva già  una mascheratura costruita (topo mascheratura a casa).... sbaglio? non sbagli, ti rammento che la G.a.F. aveva tre specialità : fanteria, Artiglieria e genio.

Un'altra domanda, però riguardo alle razioni e al munizionamento. Fermo restando che nelle zone delle opere le polveriere abbondavano, le polverieri in zona avevano quindi una dotazione di munizionamento per le opere. Questa dotazione era completa, ovvero in base alla dotazione di guerra delle armi presenti nelle opere, c'erano tot munizioni? E voi sapevate già  dove andare a prendere le munizioni? Le razioni invece da dove arrivavano? Erano accantonate da qualche parte e periodicamente sostituite quando vicino alla scadenza, o andavano recuperate in qualche centro di commissariato?
ogni sbarramento aveva il proprio munizionamento accantonato in un deposito dislocato più vicino possibile, in tale deposito era giacente tutto il munizionamento previsto come da organico di guerra , taluni sbarramenti tenevano accantonato il munizionamento per mitragliatrici in apposite riservette site presso i corpi di guradia degli sbarramenti stessi, non era questa la norma. In casi particolari e mi riferisco alle opere di fanteria quelle più a ridosso del confine il munizionamento era custudito a piè d'opera. Le razioni da combattimento fino al 1966 erano di norma accanatonate nelle opere in appositi contenitori di lamiera zincata con copertura stagna. successivamente, solo per gli sbarramenti di tipo A vennero accantonate, ove ci fosse lo spazio, nella casermetta corpo di guardia e il resto veniva costudito in caserma unitamente alle razioni viveri di prima linea. il Su ai viveri del btg. provvedeva alla rotazione delle razioni in argomento con periodicità  e sempre su disposizione della Direzione di Commissariato. Le razioni venivamo movimentae con la cp. sussistenza di brigata o con i magazzini di commissariato
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