Ciao a tutti! Dopo qualche giorno di licenza ho dato un'occhiata al forum e mi ritrovo Andrea: ragazzi bentornati dalla domino! W la 69^!
Ho notato dell'ironia (

) sulla mia naja... che volete... pare che io sia tra i pochi Alpini in servizio a saper sciare decentemente e allora hanno deciso di sfruttare questa mia capacità

. In effetti, ora mi trovo al Nucleo agonistico della Julia a Tai di Cadore in attesa di sapere la mia futura destinazione perchè la stagione invernale (Ca.sta, Sestriere, ecc.) è ormai finita
Volevo intervenire anch'io sull'argomento dell'uso della penna. Premetto che grazie al fatto di essere al "Nucleo" ho conosciuto molti appartenenti ad altri reparti della Julia e ho avuto modo di vedere in che modo portassero il Cappello alpino e come tenessero la Penna. Segnalo una cosa che non avevo visto a Cividale (e la cosa mi sembra abbastanza strana): nella caserma Fasil di Sappada e in quella del RCST "Julia" a Udine c'è nell'apposita bacheca su come va portata l'uniforme, tenuto l'armadietto, ecc, un disegno che fornisce le esatte dimensioni della Penna. La lunghezza della deve essere, nappina inclusa, di 25 cm, e l'inclinazione di 45°. Così almeno vorrebbero i regolamenti...
Inutile dire che la marea di VFB e VSP se ne frega altamente, salvo qualche raro caso di personale nordico che alle tradizioni ci tiene. Ho visto cappelli "alla Robin Hood", come li chiamiamo noi dell'8, portati da VSP con almeno 9 anni di servizio e penne che avrebbero dovuto stare sugli elmetti messe invece sul cappello... Una tristezza infinita! In genere, esperienza diretta dei Ca.sta, si salvano i plotoni di alpieri dei vari reparti (dove questi sono presenti) che sono composti in genere da personale friulano-veneto-trentino e che portano il cappello secondo tradizione. Purtroppo sono gli unici. E non parliamo dei cappelli di certe volontarie… mi autocensuro dato che sono ancora in servizio!
La situazione all'8 invece era abbastanza rosea, sono rari quelli che se ne fregano del cappello o che portano una penna indecente. Più di una volta mi è capitato di prendere in giro qualcuno della mia compagnia per il suo cappello, ottenendo il risultato che dopo qualche minuto ero lì sul lavandino della camerata a tirarglielo nel modo giusto!
