Jolly,
scusa, nn avevo capito un c..zo !
Avevo proprio inteso "morti" e quello mi ha mandato fuori...mi sembrava impossibile che qui ci si accapigliasse su di chi erano quei caduti...
Sono andato a rileggere quello che hai scritto e quello che ha scritto la ragazza del bar...
Devo dire che le mie idee non sono proprio uguali alle tue...io avevo e ho un'altra concezione della naia e del militare...ma rileggendo lo scritto di quella giornalista ( credo che lo sia ) sono perfettamente d'accordo con te...
Retorica professionale, frasi ad effetto...miscuglio di perbenismo e di rivoluzione...poi quel : genera' finale...ci voleva proprio...
Non ho voglia di continuare a commentarla...mi spiace solo di aver male interpretato quella parola...che é quella che mi ha fatto...prendere il cappello..
Per il resto..beh...non é il mio pane, ma rispetto quello che tu dici e la coerenza con cui difendi le tue idee..
Lottiamo insieme perché possiamo sempre tutte e due continuare a discuterne ...
Ciao Jolly
Oggi per poco scattava la rissa in ufficio: come a solito io contro 3...quando c'è bisogno di una mano non trovo mai il mio alleato najone (che era momentaneamente assente).
Tutto iniziò da: "ma che ce li hanno mandati a fare laggiù, a morire".
L'ignoranza è stata totale e devastante, alcuni concetti: "ecco perchè mio figlio non voglio mandarlo a fare il militare" "ma non potevano bloccare questi matti?" "ormai la guerra non si deve fare più" "ma che missioni di pace sono" "era meglio adottare altre soluzioni, tipo quella politica"... e qui non c'ho visto più.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
C.le Istr. 9°/96
Brigata Alpina Cadore
Abbadia ha scritto:Jolly,
Devo dire che le mie idee non sono proprio uguali alle tue...io avevo e ho un'altra concezione della naia e del militare...
lo penso anch'io, ciò non toglie appunto che se ne possa parlare in modo civile ed educato come mi sembra facciamo sempre su questo forum (ed è la sua forza)!
D'altronde ciascuno di noi ha formato il carattere e le idee in ambienti diversi, con formazioni culturali diverse, ognuno quindi ha la sua "storia" personale: io come amo spesso ripetere e raccontare sono "figlio" della caserma e del confine ad est, ecco perchè se mi sembra che venga toccata l' "Istituzione" mi sento colpito nel vivo, in maniera diretta e magari questo mi porti anche a sbagliare nelle mie valutazioni e conclusioni (comunque meglio avere anche dubbi che sempre certezze).
Jolly, si vivrebbe tutti molto meglio in questo mondo se avessimo molti piu' dubbi e meno certezze...
Non sono le differenti idee che fanno i contrasti, é l'ottusa incapacita' di pensare che forse un filo di ragione possano averla anche gli altri.
Detto questo...ho cercato di sentire meno tv possibile...lo so: sbagliato, bisogna tenersi informati...ma la non informazione é forse peggio della falsa informazione ???
Ho sentito tre cose che mi hanno inquietato e le butto li'...si mi hanno veramente angosciato..non so quale percentuale di verita' e precisione abbiano, ma mi hanno dato molto da pensare :
1) I Carabinieri in Irak, almeno quelli caduti, facevano parte della Territoriale, cioé delle Stazioni sul territorio ed erano volontari provvisori in Irak, non erano gli specialisti che pensiamo per quel tipo di operazioni in quei territori..
Anche ammesso che fosse una "operazione di pace " e noi portassimo solo assistenza... si agisce in zona di guerra e gli operatori...pacifici, devono essere protetti adeguatamente...quindi.......
2) L'Iman di Carmagnola solo ieri é stato chiamato per essere interrogato su quello che aveva detto in tv.... ( e stamane a quanto mi risulta é stato ...rilasciato ), il fatto é che queste stesse cose le aveva dette in TV quasi un mese fa ..........; non le ha quindi urlate dal minareto....ha dato un avviso forte e chiaro che non capisco come nn sia stato ascoltato da chi di dovere...
3 ) Lo sceicco che due settimane fa avvisa la polizia Irakena che ci potevano essere attacchi contro quel reparto....
Anche qui..ammesso che gli Irakeni abbiano fatto orecchie da mercante, non mi sembra possibile che noi nn avessimo un...controllo nella polizia locale, visto anche che a quanto pare sono i nostri che la stanno istruendo...oppure pensate che gli Iracheni possano agire in piena autonomia ??????????
Non voglio fare polemiche, non mi sembra il caso vista anche la genericita' delle notizie e la non verifica...ma le ho scritte solo perché mi hanno molto angosciato ...molto..
Beh Abbadia, mi sembra che questa continua rincorsa a "L'avevo detto io" sia figlia della solita "solfa".
Voglio dire che noi non sappiamo quanti avvertimenti più o meno autorevoli ricevono le autorità preposte ogni giorno. Approfondisco.
Si sicuramente ci si deve guardare dentro, ma però i giornali non dicono quanti allarmi e segnalazioni quotidianamente ricevono le autorità locali, e sappiamo tutti che se gli allarmi sono tanti e non succede poi nulla o quasi, anche se si è in zona calda ci si finisce per fare il callo. Fino a quando succede poi la tragedia.
Poi è un'attimo ripescare lo sceicco che lo aveva detto, e l'imam che lo aveva previsto.
Si la storia dello sceicco deve essere approfondita. Ma se ad esempio lo sceicco è da mesi che manda allarmi un giorno si e l'altro pure, poi che attendibilità gli dai? non dico che sia così, ma insomma non corriamo subito a puntare il dito o cercare il capro espiatorio.
Jolly eri uno Sten? cappero non l'avevo mica capito. Sai noi emiliani.. tutto cuore e poca testa
Hai ragione Hellis, è uguale a come quando tirano in ballo Nostradamus che aveva "previsto tutto". Ma lo sai come è tanta gente: "tutta chiacchiere ed oroscopi"!
Ebbene sì confesso, sono stato anche Sten ed ora sono anche Cap poichè ho fatto due "richiami" ................... ma continuate pure a darmi del tu e niente tappeti rossi ............ tanto il "permessino" non ve lo firmo!
Sono d'accordo Hellis...
i maghi fanno mille previsioni e sulle 999 che nn si avverano stanno zitti, escono solo per rivendicare quella univa che per caso hanno azzeccato...
Cio' nn toglie che tra le migliaia di notizie che si sentono ce ne siano alcune che mi inquietano...ripeto...non so quale fondamento abbiamo, ma mi fanno pensare...
Oggi, lo stesso sceicco, dice che é andato tre giorni fa a parlare con un ufficiale italiano per avvisare di un possibile attacco....sicuro c'é andato spesso...magari per millantare e chiedere per se e per la sua gente...pero...
Pero' oggi un ufficiale italiano dice in tv che le misure di sicurezza saranno riviste e adeguate alle nuove esigenze........
Azzo non voglio fare l'avvoltoio...ma queste cose che cominciano ad uscire mi rendono...nervoso..
Non sono critiche nascoste le mie...non ne ho le basi...non le so e nn le posso verificare...prendo solo atto che da diverse parti...ci sono dei segnali di..nervosismo...
Questo nulla toglie alla pietas per i morti...ci mancherebbe altro , pietas nella quale vorrei fossero maggiormente accomunati sia i non carabinieri che i civili, italiani ed irakeni..
Pietà e rispetto che non devono sevire a nascondere, semmai a chiarire e spiegare..perché non devo insegnare il mestiere a chi é preposto alla sicurezza...che puo' fare di tutto, ma nn il callo agli avvertimenti..
Se può aiutare a comprendere la "filosofia" dell'intervento dei nostri Carabinieri ecco quanto riportato sul Corriere odierno:
I provvedimenti dopo la strage di Nassirya
«Restiamo qui, ma con nuove regole»
Parlano i comandanti dei carabinieri: «La gente capirà che dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza»
NASSIRYA (IRAQ) - «Avremmo potuto tagliare la città in due. Asserragliarci in un bunker. Ma non saremmo stati una missione umanitaria. E per la pace, per il bene degli iracheni, abbiamo pagato un prezzo altissimo, terribile». Potremmo ricorrere a tutte le parole messe a disposizione dall'arte della retorica per descrivere il colonnello Georg Di Pauli che si aggira tra le macerie della base dei carabinieri.
Ha gli occhi arrossati? E' smarrito? Parla delle ore infinite trascorse in quasi trent'anni di servizio con i «miei uomini migliori»? Un poco sì. Ma quello che gli preme piuttosto di raccontare ora è la storia del suo contingente in Iraq. E anche, riflettendo ad alta voce, iniziare a capire come mai si è giunti «a questa tragedia».
MISURE DI SICUREZZA - «Quando arrivammo in Iraq a metà giugno trovammo che le difese approntate dai contingenti americani di stanza a Nassiriya erano approssimative - dice il colonnello -. Io le feci rafforzare con le barriere di terra, oltre 400 sacchetti di sabbia, la chiusura parziale della strada di fronte alla palazzina dei servizi logistici. Poi però feci quello che ho sempre fatto nelle mie missioni nella ex-Jugoslavia, nelle zone palestinesi e persino in Sicilia: organizzai un capillare servizio di intelligence utilizzando elementi locali. E posso dire con tutta coscienza che erano estremamente efficienti. Mi hanno aiutato in infinite occasioni, tanto da essere certo che gli autori di questo attentato non vengono da Nassiriya. Sono elementi esterni, ben organizzati, motivati, finanziati. Gente che ha un piano, ci ha studiato per settimane e settimane, ha colpito secondo uno schema che trascende la situazione particolare di questa provincia». Cammina ancora un poco dando qualche calcio a un pezzo di marmitta annerito. Viene dal mezzo dell'attentatore? «Non so. Qui è ancora tutto da esaminare».
I testimoni raccontano di aver sentito una lunga sparatoria prima della deflagrazione. «I miei uomini si sono battuti come leoni», dice Di Pauli che al momento dell'esplosione era in missione a Bassora. «Ho sentito i bollettini radio e due ore dopo ero tornato indietro». Un attimo di silenzio guardando ciò che resta del suo ufficio sventrato al terzo piano: «Là è morto uno dei miei amici di lunga data. Il luogotenente Enzo Fregosi di Livorno, lo conoscevo da 25 anni, per noi tutti era un mito».
ITALIANI NEL MIRINO - Inevitabile arriva la domanda chiave. Ma insomma, dopo gli attentati all'Onu, alle ambasciate e persino alla Croce Rossa, come potevate pensare di non essere nel mirino? «Sapevamo di essere a rischio. Gli attentatori hanno colpito indipendentemente dai risultati del nostro lavoro, perché vogliono fermare la normalizzazione, vogliono riportare l'Iraq alla dittatura. Noi però abbiamo privilegiato da sempre la filosofia chiave della nostra missione, che è quella di tenere aperto il rapporto con gli iracheni, con la gente. Volevamo essere un aiuto, non un fastidio». Massima sicurezza per i nostri soldati, oppure piena cooperazione con la popolazione? Questo è il dilemma cui viene adesso chiamato a rispondere il nuovo comandante dei circa 550 uomini legati al nucleo dei carabinieri paracadutisti del Tuscania (oltre 150 in più del contingente arrivato a giugno), colonnello Carmelo Burgio. I due avrebbero dovuto avvicendarsi oggi, si accompagneranno invece per qualche giorno in più.
RICERCA DI UN COMPROMESSO - «Per forza di cose occorrerà trovare un compromesso tra la filosofia di pace che impronta la missione e l'incolumità dei nostri uomini - dice Burgio -. E' ovvio che non sarà più come prima, l'attentato cambia le regole del gioco». Dunque viene chiusa la strada lungo l'Eufrate, che si trovava tra le palazzine degli italiani sui due lati del fiume e il ponte di collegamento. Così gli italiani creeranno una larga «zona verde» fino al museo archeologico e al parco dell'università . I resti dell'edificio semidistrutto verranno definitivamente abbattuti. Gli italiani saranno concentrati tutti in una zona unica, che sarà però molto più isolata che in precedenza.
«Pazienza,vorrà dire che gli abitanti di Nassiriya useranno gli altri ponti», dice Burgio. Ha 46 anni, è stato in Libano nel 1982, poi in Bosnia, in Albania, non ha nulla da invidiare al curriculum di Di Pauli. E' abituato alle situazioni di emergenza. Eppure farà di tutto per non abbandonare i principi della missione umanitaria: «I carabinieri sino a ora hanno avuto un ruolo fondamentale anche nell'assicurare che gli ospedali e le strutture sanitarie pubbliche non fossero monopolizzati dai gruppi politici e militari locali. Questo non cambierà assolutamente. Se il pubblico e i medici ci chiederanno di difenderli, come è accaduto più volte in passato, noi lo faremo con tutta la nostra determinazione».
Quanto sopra può anche spiegare l'altra perplessità di Abbadia sulla composizione eminentemente "territoriale" dell'unità MSU in Iraq.
Poi magari posto qualche dato tecnico/ordinativo in merito, qualora possa essere di interesse e se non conosciuto in dettaglio.
Stavolta Jolly resto della mia: sono contrario alla guerra...profondamente, ma se guerra é la chiamo guerra, non la chiamo con eufemismi vari...
Visto quanto dico sopra, capirai che sono felicissimo se andiamo ad aiutare la gente, se cerchiamo di rendere sopportabile la piu' grande tragedia che puo' colpire l'umanita ' ( forse ad esclusione della perdita della liberta' ), se andiamo in casa d'altri facendo il meno possibile la figura degli "invasori ".
Ma tutto questo avviene in area di guerra e quindi anche una missione di pace ( e nn credo che sia totalmente questo caso ), deve essere adeguatamente protetta !!
E , ipotesi, medici, infermieri eccetera 8 saolo per fare un esempio banale ), per poter fare il loro lavoro devono avere le spalle coperte, e coperte bene , da PROFESSIONISTI , che sanno fare il loro lavoro, che badano al sodo e non alle apparenze, e soprattutto che non si fanno condizionare dalle parole di coloro che per motivi politici di comodo, mischiano le parole pace e guerra !
Certo, ai media, ai giornali e alle...mammine, fa comodo poter dire che andiamo ad accarezzare i bambini..ad aiutare gli Irakeni a risorgere, che i nostri militari sono umani, nn sono rambo....che sono amati dalla popolazione civile....molto piu' comodo che dire che sono a rischio che da quelle parti c'é la guerra...quella guerra a fare la quale certo sono piu' addestrati i corpi speciali che i Territoriali dei carabinieri...
I quali Territoriali ci devono stare, ma a fare il loro lavoro, quello che hanno sempre fatto...a fare la guerra ci devono pensare i PROFESSIONISTI..
Ora ci brucia la pelle, quindi ora va bene fare barriere, isolare zone, fossati, abbiamo pero' dovuto lasciarci un bel po' di morti..
E questa é cecita' dei politici accettata dai vertici militari..
"Restiamo qui , ma con nuove regole " ma che .zzo é cambiato ? Ci siamo accorti solo ora che "gli altri " non hanno fucili a salve e che le autobombe, come il cancro, non colpiscono sempre gli altri ?
Chi le aveva fissate le "vecchie regole" ? Chi le aveva accettate ? In base a quali considerazioni?
Per favore, non continuiamo a dire che i nostri soldati erano benvoluti da tutti, che erano li nn per fare la guerra ma per aiutare...per favore almeno ora che ci sono dei morti siano lasciate da parte le ipocrisie...sia dia alle cose e alle situazioni il vero nome..
E vediamo di non cadere nell'errore opposto: per reazione scatenare il furore guerresco e vendicativo...sarebbe un altro errore madornale e poi noi Italiani ne siamo "geneticamente" incapaci.
Oggi per poco scattava la rissa in ufficio: come a solito io contro 3...quando c'è bisogno di una mano non trovo mai il mio alleato najone (che era momentaneamente assente).
Tutto iniziò da: "ma che ce li hanno mandati a fare laggiù, a morire".
L'ignoranza è stata totale e devastante, alcuni concetti: "ecco perchè mio figlio non voglio mandarlo a fare il militare" "ma non potevano bloccare questi matti?" "ormai la guerra non si deve fare più" "ma che missioni di pace sono" "era meglio adottare altre soluzioni, tipo quella politica"... e qui non c'ho visto più.
E perchè io non avevo un kalashnikov a portata di mano: "Proclamano un giorno di lutto nazionale, dovrebbero farci un attentato alla settimana ah ah..." "Tanto son carabinieri..."
Questo il figlio del capo, proprio da buon viziato figlio di papà che naturalmente ha abilmente evitato la naja...
"I monti sono maestri muti
e fanno discepoli silenziosi"
(Goethe)
Metto qui per non aprire altre discussioni e confondere ancora di piu' le idee....
ROMA - IL ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu ha deciso l'espulsione dall'Italia dell'Imam di Carmagnola per ''turbativa dell'ordine pubblico e pericolo per la sicurezza dello Stato''.
Pisanu ha deciso per l'imam l'accompagnamento coattivo alla frontiera. Il ministro ha preso la sua decisione dopo aver esaminato la documentazione fornitagli dalle autorita' di pubblica sicurezza sul cittadino senegalese Fall Mamour, alias Abdul Kadel, alias El Fkih, noto come 'imam di Carmagnola'. L'imam, come riferisce il Viminale, era gia' stato segnalato per la sua attivita' di collettore di flussi finanziari sospetti. ''Gia' da tempo, inoltre, ed in particolare subito dopo l'eccidio dei militari italiani a Nassiriya, si era reso protagonista di iniziative pericolose specialmente nell'attuale contesto del terrorismo internazionale''.
ROMA - Lasceranno l'Italia ''al massimo entro la giornata di domani'' i sette maghrebini espulsi oggi con decreto del ministro dell'Interno. Lo rende noto il Viminale spiegando che il ministro ha preso la decisione dopo aver esaminato ''un ampio rapporto delle autorita' di pubblica sicurezza che hanno messo a frutto un'intensa attivita' di indagine, svolta in collaborazione con la magistratura inquirente''.
I provvedimenti sono stati presi ''per gravi motivi concernenti la sicurezza dello Stato e l'ordine pubblico''. Si tratta, spiega il Viminale, di persone ''segnalate per la loro attivita' di proselitismo e favoreggiamento nei confronti di organizzazioni terroristiche di matrice islamica''.
Questi i nomi dei maghrebini per i quali il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, ha deciso l'espulsione: Assam Kalid, Hamrad Nabil, Bouchraa Said, Boutkayoud Mbarek, prevenienti da Khourjbga(Marocco); Sadraoui Azzeddine proveniente da Ouled M'Hamed(Marocco); Lamor Noureddine, proveniente da Bani Smir(Marocco); Charef Macine, proveniente da Boufark Blida(Algeria).
18/11/2003 16:10
Referenziate voci di corridoio dicono che sabato un aereo con su 18 Salme in arrivo dall'Iraq, abbia girato su Ciampino 45 minuti. Il tutto perchè un politico in vacanza in Sardegna voleva far vedere che Lui era ad attendere le Salme.