Abbadia ha scritto:Seconda : cosa c'entra la religione col militare ? Forse che tutti i militari vanno a messa la domenica ( caserme deserte ) fanno la comunione una volta all'anno ? osservano i dieci comndamenti ( niente corna )....?
Non strumentaliziamo una cosa normale ...io semplicemente non recito la preghiera dell'alpino ...ma perché é obbligatorio per un militare saperla , recitarla ..?
Non si tratta di laicita', ma di aprire gli occhi e vedere le cose come sono non attaccarsi a cose puerili che non contano nulla .....
C'è un errore di fondo.
La "Preghiera dell'Alpino" non chiede di rendere forti le nostre armi contro chiunque minacci "la nostra Fede", ma contro chi metta in pericolo "la nostra millenaria civiltà cristiana". Sono due cose differenti, sebbene collegate.
La Fede è un fatto personale.
Ma la civiltà per cui pregavano i nostri padri no.
Ipotizziamo per assurdo che il Cristianesimo sia un'invenzione umana: la questione non muta di una virgola.
La nostra civiltà è cristiana.
Non siamo nati laicisti - non laici, che in italiano ha un preciso e diverso significato - o illuministi, o liberali, o comunisti.
Siamo nati, e diventati quello che siamo, in quanto cristiani.
Anche se i 55 milioni di italiani fossero tutti atei conclamati, come ormai effettivamente è, la nostra civiltà rimarrebbe cristiana, piaccia o meno.
È un dato di fatto oggettivo, non sindacabile.
Come è un dato di fatto non opinabile che l'Islam (ma anche il Giudaismo, o la Libera Religione di Sodoma e Lesbo, se è per quello) con tale civiltà abbia ben poco a che fare.
Qualcuno potrebbe adesso obiettare che se la nostra civiltà non è più cristiana, allora è necessario adeguare le leggi.
Il problema è tutto in quel "nostra".
La civiltà attuale, quella in cui viviamo e che si può definire come "occidentale", nata dalla sequela di rivoluzioni iniziate nel 1517 e non ancora concluse, è tutto meno che nostra.
Perchè non era quella dei nostri padri, i quali, infatti, di solito i rivoluzionari li combattevano - e sul serio - luterani, giacobini, o "risorgimentalisti" che fossero.
Noi viviamo in questa civiltà che non è la nostra solo perchè ce l'hanno imposta, con le armi, la forza e l'inganno.
Naturalmente libero tu come chiunque altro di considerare ciò in cui credo come un fatto puerile che non conta niente. Ma penso vi sbagliate, e di grosso; e lo dico da amico che sa di avere un favore da ricambiare.
Perchè tutto il resto (anche i problemi davvero supposti seri e degni di considerazione, e che in realtà tali non sono) discende da questo. Quando uno accetta le femmine-soldato, o i mussulmani nelle FF.AA., poi non può prendersela per i troppi libri alle medie, o la militarizzazione delle città , o il "Family day" ripieno di pubblici concubini, o qualsiasi altro esempio di malcostume italico.
Il dilemma è il solito:
tradere o
tradire?
Chi era nel giusto, settant'anni fa: il tenente Gino Ferroni, del battaglione
Val Chiese, che antifascista moriva a Nikolajewka con i suoi alpini; o il tal dei tali - di nomi ce ne sarebbero a bizzeffe - che antifascista se ne stava negli USA, o in Gran Bretagna, o in URSS, a dir male (e magari non si limitava a questo) del governo di allora?
Mandi.
Luigi