axtolf ha scritto:
Per scendere dal Comelico direi che si riesce a non impattare nello sbarramento di Dobbiaco con un po' di abilità ...
In questi giorni di vacanza in Pusteria ho accertato che l'opera 8 e 9 di Dobbiaco hanno un ampia vista sulla vallata e penso che gli era proprio difficile non notare e ipoteticamente contrastare un avanzamento che andava verso il Comelico....
Forse Forse anche l'opera 5 poteva avere una buona visuale...
axtolf ha scritto:
Per scendere dal Comelico direi che si riesce a non impattare nello sbarramento di Dobbiaco con un po' di abilità ...
In questi giorni di vacanza in Pusteria ho accertato che l'opera 8 e 9 di Dobbiaco hanno un ampia vista sulla vallata e penso che gli era proprio difficile non notare e ipoteticamente contrastare un avanzamento che andava verso il Comelico....
Forse Forse anche l'opera 5 poteva avere una buona visuale...
e se anche vedevano gli arancioni dirigersi verso la valle di Sesto come facevano ad constrastarli dalle opere di dobbiaco?
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
swatch83 ha scritto:Non me ne intendo molto di artiglieria, ma con un tiro diretto o non diretto si poteva tranquillamente (penso) colpire il nemico, o?
i cannoni delle opere sono controcarro!
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Non che le opere dovevano dominare e arrestare tutto e tutti.
Esistevano anche gli alpini "non d'arresto", l'artiglieria da montagna, le mine e gli ostacoli naturali e artificiali.
Esisteva anche un gruppo artiglieria missili zona Bressanone che non credo pensasse solo al brennero: avrebbe sicuramente orientato una batteria alla Val Pusteria e i confetti erano...nucleari.
Nel progetto originale del Vallo, non è un caso che esistessero le opere di artiglieria e le opere "normali", oltre che gli appoostamenti esterni.
Dovresti guardare l'armamento dell'opera in questione e vedere se fosse previsto un armamento con pezzi d'artiglieria che svolgessero azione diversa da quella controcarro. E' evidente che la sopra, salvo non ci sia una rotabile in giro, o per lo meno qualche passaggio dove i mezzi possano transitare, che un cannone per tiro contocarri aveva poco senso.
Se in quell'opera ci sono postazioni per cannone, o sono per pezzo su affusto da campagna o, se su affusto diverso, avranno anche una casamatta che permetterà il tiro indiretto. L'affusto non è indicativo in realtà del tipo di tiro che si voleva fare, perchè in friuli abbiamo visto postazioni con affusto tre croci che almeno sulla carta servivano al tiro controcarri.
Per citare un esempio, se sali fino allo sbarramento Alto Padola, l'opera con i due pezzi da 75 su affusto tre croci di certo non serviva per il tiro controcarri.
Nel dopoguerra, si parla invece solo di artiglieria controcarro.
Al massimo la sopra si poteva mettere una batteria di artiglieria da montagna. Come ha detto Giò, non è che le opere dovessero fermare da sole il nemico. Avrebbero operato insieme e in integrazione con altri reparti.
axtolf ha scritto: E' evidente che la sopra, salvo non ci sia una rotabile in giro, o per lo meno qualche passaggio dove i mezzi possano transitare, che un cannone per tiro contocarri aveva poco senso.
Grazie per le risposte...
Per quest'altra tua affermazione, posso solo dire che effettivamente ognuna di queste opere (5, 8 e 9) hanno una loro strada d'accesso ed e' ben transitabile... vedi immagine, e quindi queste strade erano anche delle ipotetiche vie d'attacco...
L'opera 5 e la 8 sono facilmente raggiungibili dalla strada di Costa Nosellari. La 5 addirittura anche dalla strada statale. L'opera 9 invece e' raggiungibile dalla carrabile che passa per la chiesetta di san Silvestro...
Le strade di accesso alle opere non contano. Devi vedere le strade "civili" dove vanno, o meglio, dove andavano (non dimenticare che certe cose "si spostano").
Se ricordo bene l'armamento è solo la 5 che ha un cannone (e quindi spara sulla statale). Le altre due sono solo con mitr. Evitavano quindi l'aggiramento dello sbarramento o delle opere e avevano funzione contro la fanteria e/o infilatrazione di fanteria da e verso altre direttrici e/o da e verso altri sbarramenti.
Inoltre considera che, sempre se ricordo bene, Dobbiaco era progettato come sbarramento grande, 30 o 40 opere. Ce ne sono una decina. Per fare una riflessione precisa sullo scopo di ogni singola opera, bisogna ragionare nel complesso del progetto.
Comunque, se vogliamo rimanere nel campo delle ipotesi, la 10 era un'opera di artiglieria. Se si voleva fare tiro di interdizione, lo si faceva con quella. E vedendo la foto e se ho capito bene dove è la dieci, liberando qualche campo di tiro, con facili calcoli da artigliere, si spara tranquillamente su Prato alla Drava, magari oltre se la conformazione della valle lo permette (e mi sembra, vedendo le foto e guardando una cartina, che sia possibile).
Tra Dobbiaco e San Candido la valle è molto ampia... e tutta prati... a quanto ne so i carri cingolati sono concepiti proprio per operare fuori dalle strade carrozzabili, non ce lo vedo un attacco tutti in colonna sulla strada statale
Tra Dobbiaco e San Candido la valle è molto ampia... e tutta prati... a quanto ne so i carri cingolati sono concepiti proprio per operare fuori dalle strade carrozzabili, non ce lo vedo un attacco tutti in colonna sulla strada statale
Devi considerare però, pendenza, canali, ruscelli ecc ecc. L'ho pensato anche io comunque. Non a caso nei progetti orginali, essendo la valle molto ampia, si trattava di sbarramenti enormi che evidentemente tenevano conto di questa cosa.
Ricordiamoci anche che all'epoca del progetto i carri erano altra cosa rispetto a oggi. E alla riattivazione delle opere altra cosa ancora, sebbene diversa dall'epoca del progetto.
Esatto... (ne so poco di opere, ne ho imparato di più quì che alla SMALP), ruscelli e dislivelli, infatti c'è un fossato anticarro tra Versciaco e Prato Drava proprio perchè gli attacchi non potevano arrivare solo via strada, ma dove possibile su un fronte più ampio possibile. per non parlare poi di Pian dei Morti (alta val Venosta) dove di strade vere e proprie non ce ne sono proprio, qualcuno avrà immaginato che dei carri armati poteva passare anche lassù.
Ci dimentichiamo poi, come sempre ci fa notare il Granmaestro Cavalli, la difesa non era affidata alle sole opere, la val Pusteria era piena di caserme e quindi di militari, per tutta la sua lunghezza.
Ho guardato dove è la 10 e visto dove sbucano i malloppi (non costruiti) dei 75. Beh con un po' di fortuna sparavano oltre confine. Da dove si trova l'opera al confine non c'è nessuna altura che sia più sopra i 1400 e l'opera è intorno ai 1500, con il risultato di poter sparare agevolmente sull'invasore direttamente sul confine o anche oltre. Teoricamente la gittata del 75 in questione, secondo quello che è segnato come armamento previsto, è di circa 10.000 metri.