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Hellis
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Mah io so solo che la ns azienda ha spedito due macchine il Libia il 16/01, per un general contrator italiano che lavora da almeno 20 anni in Libia.
Stamattina i nostri si sono informati per via del collaudo delle macchine, e questi hanno risposto di non partire... e stanno valutando anche loro il da farsi. Un'azzardo che un coglionazzo poteva risparmiarsi, posti di lavoro e milioni di euro in gioco per ..?
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Nicola
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Pierpa ha scritto:come al solito: nessuno che si scandalizza per i cristiani uccisi in Nigeria! :evil:
Chiaro, sono negri (qualificativo, non dispregiativo).

Luigi, ora che mi ci fai pensare scrivemmo di quella guerra proprio in questo forum due o tre anni fa. Allora mi ero informato, poi come giustamente dici non è "una guerra alla moda" (ora meno di allora) e a forza di non sentirne parlare neanche sapevo se fosse ancora in atto.
Poichè tutti gli opinionisti starnazzano come galline sui temi più trendy dell'attualità  cercando solo e sempre colpevoli, mai soluzioni, e poichè mi sto togliendo una volta per tutte i residui di fratellanza universale inculcatimi in pallosissime lezioni di catechismo inizio a maturare soluzioni mie ai problemi mondiali (sono così violente che mi appaiono solo ora evidenti i danni derivanti dalla visione dei cartoni animati giapponesi della mia infanzia).
Africa: aspettare che l'AIDS risolva i problemi in vece nostra.
Islamismo: assassinio sistematico di tutti i capi e capetti delle organizzazioni che fomentano l'odio religioso, evitando per quanto possibile ricadute belliche su quelle migliaia di imbecilli che vanno in piazza a bruciare bandiere.
Petrolio: impedire che i petrolieri facciano politica e compensi faraonici a chi ottiene risultati applicabili nell'impiego di energie alternative.
Liti coniugali: questa è facile, fate a meno di sposarvi :wink: .
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Luigi
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Nicola ha scritto: Luigi, ora che mi ci fai pensare scrivemmo di quella guerra proprio in questo forum due o tre anni fa. Allora mi ero informato, poi come giustamente dici non è "una guerra alla moda" (ora meno di allora) e a forza di non sentirne parlare neanche sapevo se fosse ancora in atto.
In effetti il poco che so è ricavato da un articolo della "Rivista Marittima" di qualche mese fa. In pratica, sempre a memoria, ogni tanto si riaccende per qualche nuovo intervento dei paesi confinanti, ci sono due o tre centomila morti, un bislacco tentativo di pacificazione dell'ONU e/o internazionale, e tutto ripiomba nel caos primordiale.
Ora che in Africa stanno anche arrivando in massa i cinesi...

Per i problemi del mondo... beh, la mia impressione è che fino a che si rimarrà  nell'ipocrisia che ci si debba muovere solo per ragioni umanitario-culturali, e non per i propri interessi come sempre accaduto, le cose andranno male. Come detto secondo me con cognizione di causa nell'articolo postato da Hellis, anche gli islamici si muovono al fondo per ragioni di potenza.
"Non possiamo pensare di avere come amici in pace coloro che non abbiamo ritenuto degni avversari in guerra"
Mandi.
Luigi

P.S.:
Hellis ha scritto:Un'azzardo che un coglionazzo poteva risparmiarsi, posti di lavoro e milioni di euro in gioco per ..?
Libertà  di pensiero ed opinione? Difesa della propria civiltà  per scadente che sia? O davvero dobbiamo farci dire da altri quello che dobbiamo scrivere, disegnare, dire o pensare, giusto per qualche m3 di gas naturale?
Oltre ai soliti giochi politici, à§a va sans dire...

Comunque Calderoli è passato. Visti gli interessanti spunti nati dall'ex ministro, si potrebbe tentare una discussione a più ampio raggio.
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Federico
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Luigi ha scritto:
Nicola ha scritto: ...
Comunque Calderoli è passato. Visti gli interessanti spunti nati dall'ex ministro, si potrebbe tentare una discussione a più ampio raggio.
Mi ricollego a questa tua chiosa ed al fatto che secondo te, ed io concordo, essi abbiano già  vinto (essendo, come da me affermato, più forti di noi).

A monte della loro vittoria/forza, corrispondente ad una nostra sconfitta/debolezza, c'è che loro vivono di pensiero forte. Quello della loro religione mediata da Imam, Ulema e arruffpopoli vari. Il pensiero religioso è forte per definizione. Anche quello, anzi: forse anche di più, di religioni che paiono, e così si presentano, come pacifiche ed inoffensive. Esempio tipico: il Buddismo.

A questo pensiero forte, vero motore ed anima condivisa da centinaia di milioni di persone, noi che cosa possiamo non dico opporre, termine che oramai da noi, pacifinti a tutti i costi, è fin troppo categorico ed estremista (orrore!), ma almeno proporre a livello di discussione (cioè l'unica attività  che sembra si sia in grado di portare avanti)?

Da un civiltà , la nostra, che a partire dal cogito ergo sum in avanti ha fatto del pensiero la sua base fondante, ci si aspetterebbe ben di più e di meglio dello starnazzare odierno. Perchè, quindi, non si assiste a nulla di meglio o, quantomeno, avente maggiore efficacia? Una cosa la si può dire subito: che l'uomo non è solo pensiero, come suggerito da Monsieur Descartes e come supinamente accettato da quasi tutti da allora in poi. L'equazione pensiero=uomo è estremamente riduttiva, per non dire falsa. La condizione pensiero non è sufficiente a definire l'uomo, la sua esistenza. Si dimenticano (volutamente?) almeno altre due "dimensioni", anima e spirito, che fanno comunque parte dell'essere. E' chiaro che da qui il discorso si addentrerebbe in discorsi di filosofia ed ontologia che ben poco hanno luogo qui. Basti dire che loro queste due altre caratteristiche non solo non le hanno dimenticate, ma le hanno ben presenti. E quindi, se si deve avere a che fare con una persona che ritiene anzi: basa la sua esistenza sulla certezza assoluta che senza anima e spirito non esiste il pensiero, e quindi l'uomo, si dovrebbe quantomeno armarsi di questa consapevolezza prima di intavolare discussioni. Per almeno due motivi: che si può in questo modo discutere ad armi pari e per capire, nel vero e completo senso della parola, da dove viene il discorso che l'altro ci sta facendo.

Bollare come retrograde, retrive e figlie della superstizione le posizioni dei nostri avversari, chè questo sono, e lo diventano sempre di più, proporzionalmente a quanto noi si cerchi di apparire "laici", "liberi pensatori" e "tolleranti", e cioè le nostre posizioni costantemente starnazzate da quasi tutti, è suicida.

Se vogliamo, almeno, avere il loro rispetto, si dovrebbe essere, almeno, consci del fatto che la nostra posizione, figlia del pensiero debole (ovvia e naturale evoluzione della premessa cartesiana), è non solo totalmente errata, ma pure irrisa e sbeffeggiata dalla controparte. Che cosa volete discutere in queste condizioni?

Rimangono due soluzioni per me: o noi si torna ad essere forti, cioè si torna a vivere all'interno di un sistema in cui un pensiero forte faccia da guida (e da quanto ho detto prima si capisce che il pensiero, in questo caso, è più effetto che causa), oppure si fa ciò che alcuni hanno capito, o meglio applicato alla perfezione, almeno a ppartire da 300 anni fa e che fanno tuttora: li si "travia" col bengodi (sorta di paradiso terrestre) di cui anche noi godiamo. Ma un bengodi diffuso capillarmente, tipo quello di cui anche noi "godiamo" dal dopoguerra. In fondo si sa che la "pancia piena" rammolisce, no? Quando il bisogno di avere l'ultimo gioco della pleistescion supera e cancella quello di seguire determinate regole il gioco è fatto. Non dovrebbe essere necessario, credo, specificare che il mezzo perfetto per ottenere il risultato passa attraverso la democrazia (quella odierna, non quella dei Greci antichi, che era ben altro), unico strumento in gradi di diffondere il bengodi. E che questa democrazia sia, possibilmente, multipartitica.

Da che parte si sia giocando la partita mi pare evidente: è il secondo approccio quello seguito. Per intraprendere la prima strada bisognerebbe rivoluzionare per prima cosa il nostro modo di essere, cosa che ritengo quantomeno imporbabile.

Che almeno, però, in attesa di "riempire" qualche centinaio di milioni di "pance" si segua, pararafrasandolo per adattarlo alle circostanze, il verso del Vate: uomini siate e non pecore matte, sì che'l musulmano tra voi di voi non rida.

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Incollo qui l'Andrea's version dal quitidiano Il Foglio di oggi, visto che mi pare molto in tema.

"Dovrebbe risultare evidente a tutti, anche ai più tetragoni, che se i tipi come Calderoli vengono allontanati le cose con l'islam girano meglio. Oh madonnina santa, mica si può pretendere che tutto fili subito liscio come l'olio. E per altro verso non si è mai visto al mondo un dialogo degno di questo nome che non abbia mostrato i suoi momenti di frizione. Dice: un momento, ma in Nigeria ci sgozzano come tacchini. Cosa che difficilmente si può negare, a condizione di non dimenticare mai che perfino nei modi più brutali si nasconde sempre il lumicino del dialogo. E quello insiste: ma pure in Pakistan, pure nella kemalista Turchia, e si è aperta la caccia al cristianuccio pure in Indonesia, e nel Londonistan vogliono la sharia, e nell'Uttar Pradesh erano in cinquecentomila che se beccavano uno dei nostri te lo do io l'intoccabile, mentre in Libia ci danno dentro coi cartelloni pieni di croci, di svastiche e di stelle di David, e i focherelli, e in Egitto uguale, e lo stesso in Algeria, e via andare. Ma è il prezzo del confronto, benedetti figlioli. Dialoga oggi, dialoga domani, speriamo di avere il culo che non gli vada via la voce."

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Sempre da Il Foglio di oggi, a firma "Elefantino":

"Dialogare, dialogare, dialogare. D'accordo: non si può portare guerra a un miliardo e trecento milioni di musulmani, non si può cacciare una comunità  islamica europea di oltre quindici milioni di persone, queste sono ovvietà . Riflettete però su un punto appena meno ovvio: in politica non si può dialogare senza esercitare una qualche deterrenza, senza disporre di una qualche forza e indipendenza, materiale e morale. Ora, da alcune settimane l'occidente è sfidato in campo aperto dall'islam politico, dall'islamismo profetico e fondamentalista, con la connivenza debole di oligarchie al tempo stesso ambigue e ricattate, e con l'aperta complicità  di stati canaglia che lavorano per prendersi l'arma atomica e per destabilizzare la politica mondiale predicando la cancellazione di Israele dalla carta geografica. Questa sfida è fatta di violenza: ambasciate occidentali e chiese cristiane attaccate e messe a fuoco, preti uccisi in un clima di persecuzione religiosa, prodotti boicottati e ritorsioni di ogni tipo minacciate, taglie per la caccia all'uomo e sentenze popolari di condanna contro persone ree di blasfemia e islamofobia, che si aggiungono alla lunga catena di figure pubbliche della scena europea sotto scorta per le idee che professano, sotto continua minaccia di morte in nome di una legge coranica chiamata sharia, che volenterosi militanti islamici vorrebbero introdurre in Canada o nel Londonistan. Israele ha risposto definendo “terrorista” il governo in formazione di Hamas e attrezzandosi per una stagione che tutto fa prevedere cupa e dolorosa. Gli Stati Uniti, che pure sono la patria del multiculturalismo e considerano peccato grave ogni offesa al sentimento religioso, hanno denunciato le responsabilità  iraniane e siriane nella ondata di fanatismo violento, e hanno ritirato i finanziamenti che dovrebbero andare a organizzazioni in prima linea nella crociata antioccidentale, anticristiana, antigiudaica. E noi europei? Noi siamo afflitti da una triplice dipendenza verso l'area islamica: economico energetica, politico-diplomatica e cultural- religiosa. La Chiesa parla con opacità  dei suoi martiri, e alcuni cardinali ci rifilano risibili giaculatorie sulle colpe dell'occidente. Gli stati si prosternano alle violenze, mostrano di temerle, rivelano impotenza nel fronteggiarle anche solo nei canoni della diplomazia: non un ambasciatore è stato ritirato, non un gesto di rigore e di protesta contro le fatwa religiose diffuse via satellite è stato nemmeno tentato, siamo prigionieri n casa nostra, ci togliamo giustamente le scarpe per andare a inchinarci in moschea, dialoghiamo con i nostri ambasciatori convertiti all'islam e divenuti portavoce della casa dei Saud, mettiamo sotto scorta gli intellettuali e le personalità  in pericolo di vita, consideriamo normale sottoporre a una sorta di sorveglianza del pensiero l'espressione libera di opinioni storiche, antropologiche, teologiche o filosofiche in materia di religione. In Italia, l'unico che reagisce con dignità  è un islamico, Magdi Allam. Perché i fondamentalisti dovrebbero dialogare con noi se noi di loro abbiamo semplicemente paura?"

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Belle parole, l'Elefantino. Chiacchera chiacchera, ma alla fine pure lui se ne sta dietro ad una scrivania: ma perchè non ci da un pò il buon esempio? Come la Signora Fallaci, alla fine della fiera più che sprecare inutilmente carta e inchiostro non hanno fatto... per il momento sono sullo stesso piano di chi 'cala le brache'. Loro chiaccherano e vorrebbero mandare avanti gli altri. Chi? Cosa propongono? A chi facciamo la guerra? A chi la facciamo fare? o almeno ci dicano come dovremmo comportarci: dobbiamo prendere a sberle il primo 'abbronzato' che vediamo per strada?

In Italia l'unico etc etc è Magdi Allam: si in effetti ho notato che, dopo che Magdi Allam si è espresso duramente senza calare le brache, è tornata la calma a Bengasi.
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Hellis ha scritto:Belle parole, l'Elefantino. Chiacchera chiacchera, ma alla fine pure lui se ne sta dietro ad una scrivania: ma perchè non ci da un pò il buon esempio? Come la Signora Fallaci, alla fine della fiera più che sprecare inutilmente carta e inchiostro non hanno fatto... per il momento sono sullo stesso piano di chi 'cala le brache'. Loro chiaccherano e vorrebbero mandare avanti gli altri. Chi? Cosa propongono? A chi facciamo la guerra? A chi la facciamo fare? o almeno ci dicano come dovremmo comportarci: dobbiamo prendere a sberle il primo 'abbronzato' che vediamo per strada?
Credo che sarebbe già  molto più che sufficiente, sic stantibus rebus, che non ce le facciamo dare le sberle.

Invece...

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...quindi tradotto in soldoni? cosa significa non farci prendere a sberle?
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Elefantino?
e all'Anagrafe?

Hellis, se conoscessimo formule per non farci prendere a sberle dai cattivi avremmo debellato la mafia un secolo fa...
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Hellis ha scritto:...quindi tradotto in soldoni? cosa significa non farci prendere a sberle?
Assaltano un nostro consolato.

Noi chiediamo scusa.

Siamo oltre le corna: anche la mazziata ci diamo.

Oppure: boicottano i prodotti danesi. Noi non solo non facciamo/diciamo nulla (corna) in proposito, ma "comprendiamo" l'atteggiamento (mazziate). E' come se dicessimo: andate avanti che va bene così, noi ci si diverte un sacco. Ottimo esempio di Europa Unita, tra le altre cose.

Convocare un ambasciatore? Richiamarne uno nostro? Espellere qualche facinoroso?

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Nicola ha scritto:Elefantino?
e all'Anagrafe?

...
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Hellis ha scritto:Belle parole, l'Elefantino. Chiacchera chiacchera, ma alla fine pure lui se ne sta dietro ad una scrivania: ma perchè non ci da un pò il buon esempio? Come la Signora Fallaci, alla fine della fiera più che sprecare inutilmente carta e inchiostro non hanno fatto... per il momento sono sullo stesso piano di chi 'cala le brache'. Loro chiaccherano e vorrebbero mandare avanti gli altri. Chi? Cosa propongono? A chi facciamo la guerra? A chi la facciamo fare? o almeno ci dicano come dovremmo comportarci: dobbiamo prendere a sberle il primo 'abbronzato' che vediamo per strada?

In Italia l'unico etc etc è Magdi Allam: si in effetti ho notato che, dopo che Magdi Allam si è espresso duramente senza calare le brache, è tornata la calma a Bengasi.
La Signora Fallaci per la posizione che tiene, rischia chiaramente la vita (anche se putroppo...)
Il Signor Magdi Allam gira scortato 24 ore su 24, quindi sono esposti personalmente.
Questo solo per le loro idee.
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... e che hanno ottenuto? giusto per saperlo
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Riassumendo: tutti hanno capito che c'è un problema bello tosto e se lo ripetono l'un l'altro...
come al solito volano le pacche sulle spalle e latitano le soluzioni.
ci si addossa reciprocamente le colpe e le soluzioni latitano.
Qualcuno ha le idee chiare su queste soluzioni?
Io no!

...forse evocare lo spirito di Talleyrand?
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