Dopo tanto tempo che non vi scrivo (causa problemi al computer e a rifarne uno nuovo), ma che ho sempre avuto modo molto piacevole di leggervi, oggi vorrei agganciarmi al discorso fatto dal 1° San Giusto, riguardo alla dottrina della guerra fredda.
Vorrei un attimo approfondire questo argomento perché, nel frattempo che sistemavo questo bastardo computer

, mi sono messo alla ricerca dei testimoni russi di quella guerra fredda, e ho avuto un riscontro che mi ha sorpreso, e se volete, potrei presentarvi in questo forum la persona che ha potuto consultare quei testimoni (conosce benissimo la lingua italiana e russa ma risiede a sebastopoli).
innanzitutto parliamo di persone che prestarono servizio nella marina militare sovietica, e nessuno di questi non parlava mai di piani di invasione o di aggressione, mentre sia in teoria che in pratica i loro dubbi erano rivolti su come
respingere una aggressione nemica.
vi risulta, a voi, che la nostra marina aveva qualcosa al riguardo?
poi, altra cosa, e anche questo mi ha sorpreso, ma non molto: in pratica nei loro piani di controffensiva (anche loro dicevano cosi per essere sul piano della difensiva) avevano direttrici che puntavano quasi sempre sulla Germania (il famoso fulda gap), solo molto marginalmente venivano coinvolte le frontiere italiane (forse perché dovevano transitare via Austria?). La loro marina non era molto coinvolta nella fase iniziale del piano.