http://users.volja.net/romansodja/bunker/index.htm
Per cominciare ho tradotto questo sito che mi sembra quello più interessante, oltre che con le migliori foto. Gli altri seguiranno a breve.
La zona di cui si parla è la testata della valle del Baca (ital. Baccia), provenendo da ovest la si raggiunge entrando in Slovenia a Gorizia, risalendo l'Isonzo sino a Most na Soci (S. Lucia di Tolmino) e prendendo poi la valle del Baca sino a Podbrdo (Piedicolle).
La valle è percorsa da una ferrovia che prima della 1° G.M. collegava il porto di Trieste con l'entroterra austriaco, oggi di mero interesse locale.
Da Podbrdo la strada sale verso lo spartiacque (allora confine di Stato) ridiscendendo poi verso Bohinska Bistrica ed il lago di Bled per giungere infine a Jesenice nella valle della Sava che si può risalire per giungere infine a Tarvisio.
Nell'ordine ho tradotto la parte introduttiva, le didascalie dei Thumbnails e per ultime le didascalie di ogni singola foto.
Qualche termine è stato liberamente tradotto ("tecnicizzato").
Messaggio in codice per Gio: tu che sei emulo di Kugy, quando mi ci porti ? (così ho l'alibi ...)
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Bunker e fortificazioni del periodo tra le due guerre,costruiti tra il 1934 ed il 1938 in base al trattato di Rapallo concluso nel 1920 tra il Regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (SHS, Kraljevina Srbov, Hrvatov in Slovencev) (in seguito Jugoslavia)
Tutti questi costruzioni sono stati costruiti dagli Italiani ed hanno rappresentato il confine tra Italia e Jugoslavia..
Nel 1921 la frontiera venne contrassegnata con piccoli e grandi cippi di confine recanti l'anno 1920 e le iniziali degli stati I e SHS. Già nel 1927 però tre battaglioni [alpini] (Feltre, Belluno e [Pieve di] Cadore, del 7° Rgt.) iniziano a costruire mulattiere, in seguito anche fortificazioni e bunkers. Nel 1934 sono impiantate due teleferiche (Podbrdo - Slatnik e Hudajuzna - Porezen)per agevolare il trasporto dei materiali e dei rifornimenti.
Nella zona Lajnar -Mozic saranno stanziati oltre 300 uomini (anche in inverno), armati con fucili, mentre sul Mozic verranno posti anche 4 mortai.
La strategia dei generali italiani si basava sulle esperienze della 1° G.M., da cui la decisione di costruire simili fortificazioni, attendendosi una guerra con la Jugoslavia.
Un ringraziamento al sig. Cveto Zgaga di Baca per le note storiche e le didascalie.
La caserma sul Mozic
1 - La caserma alle ore 4.50.
2 - La caerma al mattino
3 - La caserma sul Mozic
4 - La caserma sul Mozic
5 - Ave Maria
6 - La caserma in inverno 1
7 - La caserma in inverno 2
8 - L'interno della caserma
9 - Iscrizione sulla parete
10 - G.a.F.
11 - Il lavatoio
12 - Ferritoie
13 - Anticamera (?) con diramazioni
14 - Anticamera (?) con diramazioni
15 - Scalinata
16 - Verso la ferritoia
17 - Interno della cupola sul Mozic
Bunker e ricoveri sullo Slatnik
18 - Entrata al bunker
19 - Camerata
20 - Lo "spirito"
21 - Verso la ferritoia
22 - La ferritoia
Fortificazione sul Vrh di Baca
23 - Cippo di confine sul Vrh di Baca
24 - Fortificazione e ricoveri
25 - Ricovero mascherato
26 - Cunicolo al bunker
27 - Cunicolo al bunker
28 - Veduta
29 - Anticamera
Fortificazione sul Lajnar
30 - Il Lajnar
31 - La caserma sul Lajnar
32 - La caserma sul Lajnar
33 - La caserma sul Lajnar
34 - Corridoio
35 - Vista da una stanza
36 - Lavatoio
37 - Lavabo
Mozic
Foto n. 1 - La caserma sul Mozic. Così la definisce un'iscrizione, a rigore però la caserma è situata tra lo Slatnik e il Mozic.
Foto n. 2 - Ancora la caserma sul Mozic in uno splendida giornata di sole.
Foto n. 3 - La caserma sul Mozic si è ben conservata. La natura la distrugge a fatica, molto più pericoloso è l'uomo con il suo comportamento arrogante !!!
Foto n. 4 - Resti di una incisione su pietra presso la caserma. CAPOSALDO M. MOZIC 1602 m.
Foto n. 5 - Una cappella scolpita e cementata nella roccia. La figura di Maria venne portata colà circa 25 anni orsono. Lo ha fatto il figlio di un soldato che prestò servizio quassù, si maritò con una locale e divenne un grande commerciante proprio grazie al confine.
Foto n. 6 - In questo modo la caserma si cela astutamente tra i due monti, anche se ciò accade quasi dappertutto. Obbligatoriamente sono esposte a sud.
Foto n. 7 - p.m.
Foto n. 8 - L'interno della caserma sul Mozic. Il primo piano.
Foto n. 9 - Così sono decorate le pareti interne della caserma sul Mozic.Si intravvede parzialmente lo stemma dell'unità ed un iscrizione, significava pressapoco (qualcuno non se lo ricordava più esattamente) che erano giunti là dopo la vittoria del 1918.
(La frase seguente esprime qualcosa sui graffitari, ma non sono riuscito ad interpretarla)
Foto n. 10 - Questo stemma si trova su una parete della caserma sul Mozic. L'abbreviazione G.A.F. significa Guardia alla Frontiera, il cui compito era il pattugliamento dei confini.
Foto n. 11 - Questo è il lavatoio della caserma sul Mozic. Molto ben sistemato, purtroppo però degli escursionisti del fine settimana (vikendasi) vi hanno lasciato i propri rifiuti. Non riesco a capire perchè questa gente si comporta così in montagna. Che tristezza !!!
Foto n. 12 - Le ferritoie suul'angolo della caserma. Nel vano centrale vi era una superfice in cemento, forse per deporvi i colpi. (la frase successiva è troppo complicata per le mie conoscenze).
Foto n. 13 - Dall'entrata si giunge in questo vano dotato di tramezzi (riservette o "box" per quadrupedi ?). Alla fine del camerone vi è una scalinata, a destra un corridoio ed un ulteriore stanza. Ad un certo punto della scalinata si apre un corridoio a destra, alla fine della scalinata invece vi è una cupola in acciaio fuso.
Foto n. 14 - Una visione dall'alto anche se di non eccelsa qualità .
Foto n. 15 - Per questa scalinata si giunge alla cupola corazzata sulla cima del Mozic. La parte rosso scuro è il corpo in acciaio in cima alla cupola vi sono alcune aperture minime per il tiro. A metà scalinata a destra vi è ancora un corridoio verso altre ferritoie.
Foto n. 16 - p.m.
Foto n. 17 - Questo è l'interno della cupola in cima al Mozic visto dal basso. La grata si chiude e sopra vi stava il militare. Lo spazio è appena sufficente per una persona. Le ferritoie sono molto piccole, all'incirca 4 x 8 cm, si da impedire l'ingresso di bombe a mano. Simili bunker si trovano altresì sul Lajnar e a Petrov sul rilievo sovrastanta la strada per Porezen. Ogni unità è in acciaio fuso. Per giungere sulle cime hanno impiegato mesi utilizzando speciali veicoli (gli "autobruchi" [??]) non disponibili dappertutto e sempre nel massimo segreto. Di notte oltre 100 militari si alternavano in questo lavoro.
Slatnik
Foto n. 18 - Così appare l'entrata al bunker sullo Slatnik.
Foto n. 19 - Questo è l'ampio camerone nel ricovero sullo Slatnik. A metà della parete destra si accede ad un altro vano che conduce alle ferritoie. Alle spalle di chi fotografa vi è un secondo corridoio simile.
Foto n. 20 - Questo per ridere un pò.
Foto n. 21 - Accesso alle ferritoie dello Slatnik, che guardano sul comprensorio sciistico di Soriska Planina.
Foto n. 22 - Vano piuttosto angusto. L'apertura da sugli sciatori a Soriska Planina.
Cima Baca
Foto n. 23 - Cippo di confine tra il Regno d'Italia ed il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, posato nell'anno 1921 in esecuzione del trattato di Rapallo. A Rapallo il 12.11.1920 venne siglato l'accordo sulle frontiere, plenipotenziari italiani G. Giolitti, C. Sforza e I. Bonomi., per la parte jugoslava M. Vesnic, A. Trumbic e K. Stojanovic.
Foto n. 24 - Questo bunker si trova sulla cima del Baca. Il bunker in realtà è un manufatto a due piani con ricovero per le guardie di frontiera. Al piano superiore si giungeva tramite un pozzo equipaggiato con scale in legno oggi scomparse; una sua risalita senza attrezzatura non è possibile.
Foto n. 25 - Una costruzione mascherata sulla cima del Baca, sulla strada verso il Lajnar. Vi trovavano alloggio 10 - 15 "finanzieri" (così venivano chiamati dai locali)
Foto n. 26 - Questo è il cunicolo che conduce al ricovero di cima Baca. Qui ancora oggi vi possono trovare rifugio i cacciatori.
Foto n. 27 - p.m.
Foto n. 28 - Da qui i militari avevano in mano Podbrdo.
Foto n. 29 - Bunker e ricovero a Cima Baca. Poco dopo l'entrata del corridoio si giunge a questa stanza. Verosimilmente venivano qui conservati i colpi. Tutti gli ambienti sono dotati di aperture per la ventilazione e di canalizzazioni.
Lajnar
Foto n. 30 - p.m.
Foto n. 31 - La caserma è abilmente celata dalla vetta, si da non poter essere osservata dall'aereo. Anche per chi sale alla cima dal versante di Bohinj l'osservazione è molto difficile, rimane visibile solamente da Baca e Podbrdo. Venne situata in un luogo praticamente impossibile.
Foto n. 32 - p.m.
Foto n. 33 - p.m.
Foto n. 34 - p.m.
Foto n. 35 - p.m.
Foto n. 36 - Lavatoio nella caserma sul Lajnar.
Foto n. 37 - Questo lavatoio si adatta perfettamente a questo piccolo vano.
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M'è costata mezza bottiglia di cabernet, ma quelle foto eran troppo belle !