Ecco come si sarebbe presentata dunque la scritta sulla parete mancante:

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Alcune considerazioni:
- la giustificazione (o allineamento) del paragrafo è in entrambi i casi bizzarra. In questa scritta sembra quasi che avessero voluto far stare il "di qui non si passa" su un'unica riga ma poi hanno visto che il "passa" non ci stava e l'hanno scritto sotto. Nell'altro caso, invece, il "questo è il tuo motto" è centrato rispetto al vano (nicchia?) sottostante, mentre il "di qui non si passa", pur essendo spezzato in maniera più armoniosa, non lo è. Inoltre il rosso è diverso fra le due frasi, come se fossero state fatte in momenti successivi.
- la scritta sul muro interrotto è fatta con la maschera per i caratteri; lo si nota dalla precisione delle aste sottili. Nell'altro caso, invece, è abbastanza evidente l'irregolarità della scrittura a mano, sia pur in maniera simile ai font ottenuti dalla maschera; quindi o imitazione voluta o ritocco di una scritta fatta con maschera e magari sbiadita. Un'altra ipotesi è che la scritta con la maschera sia stata fatta successivamente, ricoprendo una scritta magari a mano con le evidenti pennellate bianche che hanno creato il fondo per la nuova scritta.
- si noti che l'accento su "qui" (errore) non è stato ritoccato nella scritta a mano (però prima c'era): meglio tardi che mai!
- se la frase sul muro interrotto fosse "di qui non passeranno", magicamente tutta la giustificazione andrebbe a posto. Ho dei dubbi però che ci sarebbe stata considerando dove è verosimile che finisse il muro della stanza.
Lo so che tutto questo è un po' da "fissati" (ma del resto anche andar per... buchi non scherza

) ma a me piace immaginare, da questi indizi, le circostanze storiche in cui le opere sono state realizzate, decorate, ritoccate, danneggiate ecc. Sono i momenti in cui più sento "viva" un'opera (e aggiungo che non sono molte quelle in cui si può far galoppare la fantasia aggrappandosi però a qualcosa di ancora esistente).