Incuriosito dalla testimonianza di un amico di Cavazzo Carnico, che mi ha riferito che da ragazzi andavano a cercare resti di munizioni in un opera nei pressi del cimitero e leggendo il Testimone di cemento da cui cito testualmente " Secondo documenti d'archivio sulla situazione dei lavori difensivi alla data del 31 dicembre 1941, l'opera 9 risultava ultimata nelle strutture murarie e completa di ventilazione e serramenti ma attualmente il blocco delle armi (l'opera era infatti di tipo misto ovvero con le postazioni d'arma ricavate in un unico blocco di cls.e il ricovero e locali logistici in caverna) non esiste più.Si potrebbe ipotizzare che dpo il 1943 il manufatto sia stato adibito a deposito esplosivi e/o munizioni e sucessivamente incorso in una esplosione accidentale che ne causò la distruzione.Un'altra supposizione(più semplicemente) sarebbe che l'opera non sia stata ultimata, al pari della n°8 e in seguito vi sia stato un errore nella compilazione della relazione sulla situazione lavori.Al momento della stesura di questo lavoro non si sono trovate notizie o testimonianze che confermassero o smentissero tali ipotesi."Sono andato alla ricerca della fantomatica opera di cui vi posto le foto e lascio a voi trarre le conclusioni in merito.
Opera 9, grossa, armata con 2 fucili mitragliatori 4 mitragliatrici e 2 p.a.c da 47/32
che poi i carabinieri hanno sequestrato e murato l'ingresso. Io non sono esperto di esplosivi e probabilmente neanche lui, ma mi ha descritto dei pani avvolti della consistenza del "Pongo" di aggeggi simili a penne e di proiettili con spoletta. Stando alla sua descrizione del luogo "semisepolti sotto la ghiaia in una caverna a cui si accedeva strisciando per un buco", deduco che l'esposione che ha ridotto in queste condizioni l'opera si debba attribuire a molti anni prima, verosimilmente compatibile con l'ipotesi citata nel Testimone di cemento. 
D'accordo, però è già la terza persona che mi parla della stessa cosa e cioè che in occasione del Santo Patrono andavano sul posto a scavare per recuperare qualsiasi cosa che potesse far rumore nel falò 
che veniva acceso sul colle dove si trova l'opera 3 del gruppo Cavazzo. A parte le esagerazioni e i discorsi coloriti non credo si siano messi d'accordo nell'inventare la storia.
