Nel caso, Simone è autorizzato a spostare l'intervento nella sede da lui ritenuta più adatta.
PREMESSA: tutte le opinioni che seguono nascono dalle esperienze (mie e di miei amici) fatte servendo nelle Truppe Alpine dell'Esercito Italiano.
La prima osservazione che vorrei fare è di carattere teorico-generale, e nasce da questa affermazione dell'Aiutante Cavalli:
Anche se pochi lo riconoscono, la motivazione fondamentale che ha portato alla sospensione del servizio di leva (civile e militare) obbligatorio è che la maggioranza degli italiani non lo vuole più; trovandoci noi in democrazia, il resto è venuto di conseguenza.mediante refrerendum abrogrativo è possibile chiedere il ripristino del servizio di leva, così tutti si metteranno il cuore in pace, ad eccezione di chi sarà costretto a farlo
Spesso vengono portate avanti due altre tesi, la prima basata sulle nuove frontiere d'azione dei nostri soldati (le PKO), la seconda sulla maggiore sofisticazione dei sistemi d'arma moderni rispetto al passato.
In realtà , anche i soldati di leva hanno fatto il loro dovere nelle missioni di pace, e non a partire dal Libano come sovente si dice, ma da ben prima (si veda l'eccidio di Kindu), sostenendo fra l'altro i primi combattimenti ufficiali dell'Esercito dopo la fine della II G.M. (Somalia 1993).
Inoltre, il maggior livello medio di istruzione del personale di leva rispetto a quello volontario rendeva molto più efficace l'addestramento; questo, unito a diversi e maggiori disciplina e spirito di corpo, permetteva di avere unità più salde ed efficienti (il discorso vale anche per reparti supposti "speciali").
A questo punto, Wintergreen scrive:
Concordo che teoricamente il volontario ha maggior preparazione del militare di leva; però noi non viviamo nel migliore dei mondi possibili, per cui anche l'amara realtà vuole la sua parte...Personalmente ritengo che sa meglio un volontario che 10 najoni in attesa solo di tornare a casa magari con la penna.
Passo ora ad un argomento più "tecnico", contribuendo ad eliminare uno degli inossidabili luoghi comuni sul servizio di leva, cavallo di battaglia di quanti hanno affossato questa istituzione, e che viene riproposto da più d'uno anche qui sul forum: "sotto naja non si fa(ceva) niente".
Può essere vero che tanti, dopo uno o due mesi di servizio, abbiano passato il loro tempo tra lo spaccio e la camerata in attesa del congedo; però altri sono stati mesi e mesi sotto l'acqua od il sole battente, con in mano un fucile od accanto al pezzo, addestrandosi con serietà e senza sosta.
Per fortuna, aggiungo io, perchè scopo principale del servizio di leva era addestrare il cittadino affinchè, in caso di necessità , potesse contribuire a difendere il proprio paese.
Fine della storia.
La protezione civile, l'ordine pubblico, tutte belle cose, ma solo in casi eccezionali, perchè c'è già chi è preposto a queste attività (soprattutto in Italia...); di conseguenza, per favore basta con queste idee, di varia ma spesso interessata origine, di mantenere la leva come serbatoio gratuito di manovalanza!
Sempre sull'addestramento del militare di leva, vorrei fare un'osservazione partendo dalla seguente affermazione di Marco.xx:
Come ha già detto qualcuno, non bastano.Magari si può risurre drasticamente che so... tre mesi fatti bene... possono bastare...
Istruzione formale.
Addestramento individuale al combattimento.
Addestramento di squadra.
Addestramento di specialità (fanteria, artiglieria, genio).
Istruzione NBC.
Addestramento specialistico (marcia, sci, roccia).
...
Dodici mesi ci vogliono tutti, perchè l'arma bisogna saperla veramente rimontare al buio e morti di stanchezza, e se necessario sempre al buio e morti di stanchezza bisogna pure inserire il serbatoio; correttamente, se possibile, non come fanno i volontari...
Termino con una nota "morale" partendo da una frase di Franco "Abbadia":
Può essere che io ed altri Alpini delle ultime leve si idealizzi la nostra naja.Idealizzare la propria naja é tipico di chi la naja l'ha fatta in carrozza
Però ci ricordiamo anche cosa significhino 40 kg di equipaggiamento (zaino, SC 70-90, Mg 42-59) portati su e giù per le Alpi, mentre l'odc di turno ravanava fra i libri della biblioteca comunale a 500 metri da casa: tornando indietro cento volte, cento volte la scelta sarebbe la stessa...
Mandi.
Luigi