È solo a causa della drammatica situazione operativa che sono costretto a segnalare con una settimana di ritardo la parola fine in calce all'esistenza terrena di Eugenio Corti, reduce di Russia e tra i maggiori scrittori italiani del Novecento (in ideale fraternità di penna - e spada - con Giovannino Guareschi e Giulio Bedeschi).
Chi ha letto le pagine de "Il cavallo rosso", "I più non ritornano" o "Gli ultimi soldati del Re" non potrà che conservarne un ricordo dolcissimo e grato.
Dell'ultimo libro che ho citato, solo per fare un esempio, raggiunge livelli altissimi la mezza paginetta dedicata al combattimento di Case Grizzano.
Sono parole degne di stare a fianco di Ettore "domatore di cavalli" o del Beowulf. Del resto, si potrebbe osservare che anche gli uomini cui sono dedicate furono di quel rango.
Saluto alla tesa, tenente Corti.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)