Ciao,oggi ci inoltreremo fra le macerie del Centro 22.Vista la pericolosità del sito io SCONSIGLIO la visita,anche se vi accompagnero/solo virtualmente) all'interno.
Effettuerò DUE invii di fotografie.
1° Invio
Vallo Alpino Occidentale
VII° Settore di Copertura GaF “Monginevro”
Sottosettore VII/B “Cesana”
Caposaldo Clarì
Centro di Fuoco 22
Occorre innanzitutto precisare che il Centro 22,come del resto le rimanenti opere del Caposaldo e praticamente tutte quelle il VII Settore in virtù del trattato di pace trovandosi a ridosso del confine sono state demolite.
Quindi più che parlare di Centri,postazioni ecc. sarebbe più esatto parlare di macerie.
Tuttavia,in alcuni siti come nel caso del Centro 22 l’accesso all’interno è possibile(Anche se sconsigliato) passando attraverso un varco fra le macerie del malloppo binato.
Ultimato nel 1932 ad una quota di metri 1925 secondo i dettami della Circolare 200 il Centro 22 era un’opera mista calcestruzzo-caverna armata con 5 mitragliatrici,di cui due in un’unico malloppo binato in calcestruzzo,due in torretta metallica e una in casamatta metallica
L’ingresso principale in malloppo di calcestruzzo era ubicato sotto la casamatta metallica della mitragliatrice n.3.Un corridoio che conduceva a un’uscita di sicurezza si dipartiva dal Ricovero 1 e sbucava sulla strada sottostante Grange la Coche-Sagna Longa.Attualmente quest’uscita è impraticabile.
Il Centro era dotato di due ricoveri paralleli,che chiameremo A e B collegati a fra loro alle due estremità da due piccoli corridoi.
Nel primo ricovero(A) era presente una sorgente tutt’ora attiva che garantiva l’approvvigionamento di acqua potabile senza ricorrere a rifornimenti esterni.L’acqua era incanalata in una fossa tramite una tubazione metallica.
La riserva d’acqua nei consueti serbatoi in eternit era comunque presente in fondo al Ricovero B mentre al centro del medesimo trovavano posto gli apparati della ventilazione le cui prese d’aria sono ancora visibili all’esterno..Il gruppo elettrogeno invece era sistemato all’estremità N del Ricovero A.All’estremità S del Ricovero A poco oltre la fossa della sorgente partiva una diramazione che con un’intersezione a Y permetteva di raggiungere l’ingresso principale e le casematte delle armi 3 e 4.
La sua ubicazione nella piana di La Coche unitamente alle altre opere del Caposaldo ne facevano una barriera formidabile contro forze francesi decise a scendere verso Cesana Torinese aggirando le opere del Caposaldo Claviere.
Entrando attraverso un varco fra le macerie del malloppo binato delle armi 1 e 2(Quello più in basso) una scala ingombra di detriti e dalla volta pericolante conduce all’estremità N del Ricovero A,dopo aver osservato i resti del gruppo elettrogeno(Il basamento,staffe, e un serbatoio metallico)ci dirigiamo verso l’estremità opposta attirati anche dal rumore provocato dallo sgorgare dell’acqua della sorgente che confluisce in una fossa da dove defluisce tramite una tubazione.Non sono riuscito a individuare il punto all’esterno del deflusso dell’acqua.
Prima di raggiungere la sorgente svoltiamo a sx in un corridoio,era quello che conduceva all’uscita di sicurezza ora ostruita.Dopo aver percorso un tratto di corridoio l’ostruzione ci impedisce di proseguire e ritorniamo al Ricovero A e precisamente alla fossa della sorgente.
Appena oltrepassata questa fossa un piccolo corridoio presente sulla parete S del Ricovero porta a una diramazione a Y e da quest’ultima è sconsigliabile proseguire oltre in quanto la via è bloccata dall’anello metallico della casamatta dell’arma 4 precipitato all’interno forse per un errore durante la demolizione.
Di fronte a noi troviamo una scala in muratura che conduce all’ingresso principale e alla casamatta dell’arma 3 mentre la diramazione a dx conduce alla casamatta dell’arma 4.
Ritorniamo indietro fino al Ricovero A e ci dirigiamo al Ricovero B prendendo il piccolo corridoio di collegamento alla nostra sx.
Giunti al lato S del Ricovero B troviamo il basamento dei serbatoi della riserva d’acqua e a terra numerosi resti in eternit dei medesimi,ci dirigiamo a N e al centro troviamo le nicchie degli apparati ventilazione.Una volta superati svoltiamo nella diramazione alla nostra dx che ci condurrà al Ricovero A e alla scala dell’uscita già percorsa all’andata.
La denominazione di casematte e ricoveri è stata attribuita dallo scrivente
A coloro che fossero interessati alla visita(SCONSIGLIATA la visita agli interni) si suggerisce di raggiungere con l’auto(pochi minuti),o se si preferisce a piedi(mezz’ora scarsa) la Baita La Coche da Claviere,poco oltre la Baita sono presenti nel bosco i ruderi del Centro 22.
La visita descritta è il frutto di due escursioni sul sito e precisamente il 29 luglio 2011 e 11 luglio 2012.
Gianfranco e Graziella