Sul sito dell’EI è stato pubblicato un fascicoletto dimolto, ma dimolto interessante:
"Catalogo dei distintivi autorizzati nella Forza Armata", ed.2012 http://www.esercito.difesa.it/Equipaggi ... 120727.pdf
Mi sembra sia la prima volta che sia diffuso un documento del genere.
Dopo circa 80 anni hanno autorizzato i distintivi delle Truppe Alpine solo a livello di Reggimento purtroppo. Peccato non abbiano autorizzato i Btg.
Ho notato la mancanza del distintivo del Comando Brigata "julia", la D stilizzata con all'interno la penna nera e la scritta Julia.
Hanno oltrettuto favorito gli Ufficiali con i vari distintivi di corso e nella parte dedicata ai vari nastrini, che a me non piacciono, hanno istituito solo quei brevetti accessibili anche all'ufficiale.
Mus in pas, leons in vuere (Muli in pace, leoni in guerra)
Purtroppo è un lavoro fatto con i piedi e senza apparentemente nessun criterio di sistematicità. Foto spesso approssimative, distintivi molto spesso di pessima fattura fatti al risparmio. Nessun tentativo di sistematizzare la materia fissando delle regole per esempio sulle dimensioni, i materiali, la "vetratura". Insomma una di quelle cose che qualcuno potrebbe chiamare all'italiana. I battaglioni alcuni ci sono, altri no non è chiaro sulla base di quale criterio. Oltre al fatto che mancano decine, forse centinaia di distintivi di compagnie, e non solo quelle alpine.
Ho visto poi che vengono usate denominazioni tipo "5° reggimento fanteria alpini", "8° reggimento fanteria bersaglieri". Ma, a parte che si tratta di due specialità della fanteria, non si dice "reggimento alpini", "reggimento bersaglieri"? Anche perché, ad esempio, il reggimento lagunari non è denominato "fanteria lagunari". Mi sono perso qualcosa sui cambi di denominazione?
Tempo fa vidi un gigantesco volume (dello Stato maggiore) dei distintivi in uso nell'Esercito francese: grafica impeccabile, immagini nitidissime, informazioni su dimensioni, materiali, eccetera. Proverò a vedere se lo ritrovo.
Condivido le critiche, ma io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno: l’opera è meritoria perché è la prima volta che è diffusa a così largo raggio ed in rete.
E’ previsto un aggiornamento annuale, quindi le, molte, carenze potranno essere sistemate. Dovranno, quantomeno, essere riviste le denominazioni dei reparti che, in molti casi, effettivamente non corrispondono a quelle ufficiali.
Se qualcuno vuol fare delle comparazioni con opere estere assimilabili:: http://www.amesete.es/amesete/wp-conten ... estino.pdf
Secondo me non lo vedremo più di tanto migliorare esteticamente, basta vedere il regolamento sulle Uniformi del 2009! per mostrare le varie tipologie di uniformi hanno usato dei manichini, e così sono rimasti da allora. Basta prendere in mano il vecchio regolamento del 1989 per vedere le varie uniformi indossate da figuranti veri e propri. Per quanto riguarda le denominazioni dei reparti mi piacerebbe tanto sapere chi è il fulmine di guerra che le ha inserite, non ha proprio alba!
Mus in pas, leons in vuere (Muli in pace, leoni in guerra)
E’ stato pubblicato il Decreto 25 luglio 2012, n. 162 “Regolamento recante individuazione delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e degli altri segni distintivi delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, in uso esclusivo al Ministero della difesa, ai sensi dell'articolo 300, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66. (12G0183) (Suppl. Ordinario n. 186)
Ci sono gli stemmi ufficiali di tutti i reparti in essere
Un’osservazione: nelle denominazioni 1 2 e 3 artiglieria, 2 e 32 genio, 2 trasmissioni hanno perso ogni riferimento a montagna o alpini.
Nei fregi invece sono Artiglieria terrestre per T.A., Genio guastatori per T.A., Trasmissioni per T.A., idem per Trasporti, Sanità e via discorrendo.
Quindi addio alpini, benvenuti Truppe Alpine
L’ANA diventerà ANTA, che più si adatta all’età media dei suoi Soci?
La pubblicazione ha l'unico scopo di vendere fregi e distintivi. Immagino che questo significherà la fine del collezionismo, visto che chiunque voglia vendere questi distintivi (o anche solo riprodurli, per esempio in una rivista o un libro) dovrà acquistare i diritti da "Difesa servizi S.p.A.", uno dei tanti carrozzoni inventati da La Russa. Una spa che in quasi cinque anni di esistenza, a parte i gettoni di presenza agli amministratori, non si capisce bene cosa abbia generato per le casse della Difesa. Comunque le critiche al "catalogo" in GU sono le stesse fatte al regolamento dell'Esercito, moltiplicate per quattro. Non ho avuto tempo di studiare le tabelle allegate al decreto, ma un'occhiata veloce per esempio all'AM mostra una quantità di errori imbarazzante: reparti soppressi indicati ancora in vita (2° Grupo SIOS, 9^ Brigata aerea solo per dirne due), 3° e 16° Stormo inseriti tra i "reparti storici". Insomma: cialtroni di tutto il mondo, unitevi.