MILANO - La piazza dell'«Ago e il Filo» e dei pendolari in arrivo da Como e Varese. Piazzale Cadorna. Che domani, chissà , potrebbe anche cambiare nome. Per ragioni puramente storiografiche. La proposta è di Luca Gibillini, consigliere comunale di Sel, che sul tema annuncia una mozione in aula e pure un mini-referendum civico. Cancellare Luigi Cadorna dallo stradario cittadino. Il generale della disfatta da condannare all'oblio. Alla vigilia del novantaquattresimo anniversario della rotta di Caporetto. Volendo, scrive lo stesso Gibilini, sarebbe già pronto anche il nome di «riserva»: Vittorio Arrigoni, il cooperante italiano, il pacifista lombardo ucciso a Gaza lo scorso 15 aprile. Stazione ferroviaria Arrigoni, e chissà che effetto farebbe.
Luigi Cadorna
«Il generale Luigi Cadorna - si legge nella mozione - mandò al macello centinaia di migliaia di uomini, gettandoli contro le linee schierate dei nemici e dimostrò, anche nelle sue memorie, di non aver in nessun conto il valore della vita umana, interpretata alla stregua di munizioni da sparare. Per le sue teorie militariste, in sprezzo della vita umana e fallimentari dal punto di vista anche militare non può rappresentare un modello e un esempio da ricordare nella toponomastica della nostra città ». È già polemica. La guerra, 94 anni dopo, è quella delle dichiarazioni. Attacca il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli: «Forse quando sabato Pisapia ha parlato di opposizione si riferiva a quella interna. Se così fosse potrei ritenere che avesse ragione quando parlava di buffonate».
«Un'altra proposta sgangherata», gli fa eco l'ex vicesindaco pidiellino Riccardo De Corato. Una proposta «figlia dell'extraparlamentarismo della sinistra»: «Questa volta la maggioranza, non avendo di meglio da proporre, se la prende con la toponomastica. Come se i milanesi avessero il tempo di dedicarsi a questi temi e dividendosi su episodi accaduti quasi un secolo fa, attraverso un referendum popolare che non interesserebbe a nessuno».
(corriere.it)