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Re: Unità d'Italia

"""
Lo Stato della Chiesa era - ed è - uno Stato sovrano
"""
Dal Vangelo secondo Giovanni 18,33-37.
“””….Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo;…..””””
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

Pietà !
Io parlo dello "Stato della Chiesa", tu mi rispondi con una citazione sul "Regno di Dio".
Va bene che il '68 ha ucciso la logica classica, ma a tutto c'è un limite.

Il Regno di Dio non è di questo mondo? Lo so.
Però io mi riferivo esplicitamente ad una realtà  terrena... fai te...

Mandi.
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Re: Unità d'Italia

Luigi, non fare il sofista, hai capito benissimo il concetto.
Penso che agli ultimi Papi(specialmente i due più recenti) interessi molto poco il “potere temporale” su qualche regione dell'Italia centrale e ringrazino VE II, Cavour e Garibaldi di non doversi preoccupare del traffico di Roma o di quanto avviene in Romagna o in Abruzzo.
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

Può anche essere che sia come tu affermi (il che non significa che però un tale pensiero sia giusto: non si tratta ne di morale ne di fede, per cui anche i Papi possono errare).

Quello che pare ti sfugga è però che non agli ultimi due Papi è stata strappata la gran parte dello Stato Pontificio, ma a Pio IX di beata memoria.
E di lui sappiamo per certo cosa pensava di una simile infamia; del resto il venerabile Garibaldi - traditore spergiuro - lo aveva definito senza ipocrisia "un metro cubo di letame".
Vedi perciò un po' tu chi sia il sofista.
(A margine: avevo capito cosa intendevi.
Con argomenti da farmacista anarchico dell'800 pensavi di far passare il trito messaggio "ecco la solita Chiesa - anzi, chiesa, come scrive l'altrettanto venerabile Eco - che tradisce il vero insegnamento evangelico etc. etc."
Avevo evitato di scriverlo per cortesia. Visto il ripago ricevutone, eccoti accontentato).

Che il buon Dio, come solo Lui può, abbia tratto da questo male un bene superiore può essere.
Ma quello che era male, e non da poco, tale rimane.
O forse dovremmo pensare che la Polonia, alla fine, debba ringraziare la Germania per l'aggressione del settembre 1939, visto che ha ottenuto, in conseguenza indiretta di essa, le terre fino all'Oder-Neisse?
Vedi un po' te.
O ci sono Stati sovrani di serie A e Stati sovrani di serie B, seconda la simpatia dei governanti?

Siamo intanto arrivati al traffico di Roma (ma non tutti gli OT sono uguali, evidentemente); seppur sia interessante scoprire che il cosidetto "risorgimento" fu dovuto alle sollecite cure della Inimica vis per tale problema, nel giusto timore delle angustie che esso avrebbe potuto provocare al Santo Padre, penso sia meglio concludere.
Per farlo, riporto un breve passo che traggo da questa pagina della Rete:
http://archeodada.altervista.org/totali ... repubblica
È di Dostoevskij.
Nemmeno in cent'anni potrei dire meglio il concetto che esprime.

"Per duemila anni l'Italia ha portato in sé un'idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un'idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l'idea dell'unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale.
I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un'idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano.
La scienza, l'arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale.
Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?). Ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l'Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno unito di second'ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, […] un regno soddisfatto della sua unità , che non significa letteralmente nulla, un'unità  meccanica e non spirituale (cioè non l'unità  mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second'ordine.
Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!"


Sipario.
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m57
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Re: Unità d'Italia

Continuo a non capire in base a quale autorità  tu voglia insegnarmi cosa io abbia o meno giurato, ma tant'è, questi sono i tempi. Pazienza.
Nessuna autorità  e nessun insegnamento. Solo che abbiamo giurato a distanza di qualche anno,immagino, (per me il 1976) e quindi nella stessa maniera.
Lo Stato della Chiesa era - ed è - uno Stato sovrano, quindi pienamente in diritto di …
…..sarà  che forse ho letto troppo Montanelli, e ho incamerato un po' di anticlericalismo. :mrgreen:
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Re: Unità d'Italia

Luigi, leggendo i tuoi riferimenti sullo Stato pontificio, sul potere temporale e sui possibili atteggiamenti degli ultimi papi mi è venuto in mente quello che Pio XII rispose alla mitica Clara Boothe Luce, che voleva spiegargli come la Chiesa doveva comportarsi con i comunisti:” You know, Mrs. Ambassador, I am a Catholic too."
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PETER
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Re: Unità d'Italia

Gente,mettiamola così.
Aldilà  che mi piacciano o meno i napoletani o gli altoatesini, a mè l'Italia, Patria, nazione piace ( piacerebbe?) unita.Ed esporrò il tricolore come faccio in altre occasioni ( all'infuori dei mondiali di calcio).Sò pochissimo di storia,ma sò anche che se dovessi analizzare tutti i perchè della vita (non solo del 150°) dovrei scampare 100 anni.Sono cittadino Italiano, ho giurato fedeltà  alla Patria e festeggio questo evento.Sempliciotto? Forse( forse) sì, ma mi và  bene così.
Non me la sento di partire 150 anni fà  passando per le 2 guerre , il vaticano, i politici ecc ecc!
Ripeto, chiedevo solamente il comportamento nei vostri gruppi o sezioni.
Non era nemmeno mia intenzione classificare leghista chi non festeggia, era solo l'esempio di tanti consiglieri del mio gruppo.
E naturalmente essendo in democrazia rispetto le idee di ciascuno.
E' una discussione che ha preso una piega diversa da come la pensavo ma vi prego di continuare.
Grazie.
Pierangelo
Ci sono 3 regole per affrontare un nemico.
1° sii sicuro di te stesso
2° non aver paura
3° non avere pietà
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Gianfranco
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Re: Unità d'Italia

Solo due parole:Il 17 Marzo esporrò il mio Tricolore come in altre occasioni e mi auguro che quel giorno(e non solo quello)sia un tripudio di bandiere.
Ciao Gianfranco
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Re: Unità d'Italia

Aldilà  che mi piacciano o meno i napoletani o gli altoatesini, a mè l'Italia, Patria, nazione piace ( piacerebbe?) unita.Ed esporrò il tricolore come faccio in altre occasioni ( all'infuori dei mondiali di calcio).Sò pochissimo di storia,ma sò anche che se dovessi analizzare tutti i perchè della vita (non solo del 150°) dovrei scampare 100 anni.Sono cittadino Italiano, ho giurato fedeltà  alla Patria e festeggio questo evento.Sempliciotto? Forse( forse) sì, ma mi và  bene così.
sempliciotto? no! concordo pienamente :-)(-:
Andrea68
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Re: Unità d'Italia

Per quanto mi riguarda la mia Patria è questa

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che ha già  la bella età  di 4.500.000.000 di anni (più o meno). 150 cosa vuoi che siano.

Come diceva un grande artista, io non mi sento italiano, ma per fortuna/purtroppo lo sono. Poteva andarmi peggio, potevo nascere vaticano :mrgreen:
http://www.youtube.com/watch?v=5aWYkwV-pn0

Al locale condominio dove dimoro farò i miei migliori auguri perchè mi sembra che ne abbia un gran bisogno.
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Luigi
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Re: Unità d'Italia

m57 ha scritto:Nessuna autorità  e nessun insegnamento. Solo che abbiamo giurato a distanza di qualche anno,immagino, (per me il 1976) e quindi nella stessa maniera.
No, non abbiamo giurato nella stessa maniera (scusate la ripetizione, ma forse non ero stato molto chiaro).
Questa discussione ne è la prova evidente.

Mandi.
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Re: Unità d'Italia

PETER ha scritto: P.S almeno in certe cose non dovremmo noi Alpini essere apolitici o sono solo io e altri 4/5 del mio gruppo a non essere di fede leghista?
Questa frase riassume tutta la vicenda non solo dell'ANA e dei congedati alpini ma praticamente di quasi tutta l'Italia, con eccezione del Movimento di Liberazione Nazionale.
La frase sopra è lo specchio della totale devastazione morale, psicologica e spirituale di persone che alla mattina vanno a sfilare col cappello alpino e la mano sul cuore davanti al tricolore e la sera al bar o nella sede della Lega Nord con quello stesso tricolore dicono di volercisi pulire il culo, poi il giorno seguente tornano a sfilare davanti al tricolore e così via.
Gente del genere rappresenta purtroppo un gruppo foltissimo di persone, che è oramai totalmente incapace di generare pensieri che non siano in conflitto tra loro.
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Re: Unità d'Italia

Questa frase riassume tutta la vicenda non solo dell'ANA e dei congedati alpini ma praticamente di quasi tutta l'Italia, con eccezione del Movimento di Liberazione Nazionale.
La frase sopra è lo specchio della totale devastazione morale, psicologica e spirituale di persone che alla mattina vanno a sfilare col cappello alpino e la mano sul cuore davanti al tricolore e la sera al bar o nella sede della Lega Nord con quello stesso tricolore dicono di volercisi pulire il culo, poi il giorno seguente tornano a sfilare davanti al tricolore e così via.
Gente del genere rappresenta purtroppo un gruppo foltissimo di persone, che è oramai totalmente incapace di generare pensieri che non siano in conflitto tra loro.
Rimango sempre molto perplesso di fronte a chi arriva su un forum alpino , si mette a parlare di politica senza nemmeno presentarsi nell'apposita sezione.
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Re: Unità d'Italia

PETER ha scritto:Gente,mettiamola così.
Aldilà  che mi piacciano o meno i napoletani o gli altoatesini, a mè l'Italia, Patria, nazione piace ( piacerebbe?) unita.Ed esporrò il tricolore come faccio in altre occasioni ( all'infuori dei mondiali di calcio).Sò pochissimo di storia,ma sò anche che se dovessi analizzare tutti i perchè della vita (non solo del 150°) dovrei scampare 100 anni.Sono cittadino Italiano, ho giurato fedeltà  alla Patria e festeggio questo evento.Sempliciotto? Forse( forse) sì, ma mi và  bene così.
Non me la sento di partire 150 anni fà  passando per le 2 guerre , il vaticano, i politici ecc ecc!
Ripeto, chiedevo solamente il comportamento nei vostri gruppi o sezioni.
Non era nemmeno mia intenzione classificare leghista chi non festeggia, era solo l'esempio di tanti consiglieri del mio gruppo.
E naturalmente essendo in democrazia rispetto le idee di ciascuno.
E' una discussione che ha preso una piega diversa da come la pensavo ma vi prego di continuare.
Grazie.
Pierangelo
Io continuo a pensare che tu non sia sempliciotto o privo di cultura.
Dico soltanto che non servono cento anni, ma solo pochi minuti, per leggere queste eloquenti righe:

"Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni.
E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni "anti-terrorismo", come i marines in Iraq.
Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà  di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante il conflitto etnico; o come i marocchini delle truppe francesi, in Ciociaria, nell'invasione, da Sud, per redimere l'Italia dal fascismo (ogni volta che viene liberato, il Mezzogiorno ci rimette qualcosa).
Ignoravo che, in nome dell'Unità  nazionale, i fratelli d'Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città  meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma.
E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile.
Non sapevo che in Parlamento, a Torino, un deputato ex garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al Sud a quelle di "Tamerlano, Gengis Khan e Attila".
Un altro preferì tacere "rivelazioni di cui l'Europa potrebbe inorridire". E Garibaldi parlò di "cose da cloaca".
Né che si incarcerarono i meridionali senza accusa, senza processo e senza condanna, come è accaduto con gl'islamici a Guantà namo. Lì qualche centinaio, terroristi per definizione, perché musulmani; da noi centinaia di migliaia, briganti per definizione, perché meridionali. E, se bambini, briganti precoci; se donne, brigantesse o mogli, figlie, di briganti; o consanguinei di briganti (sino al terzo grado di parentela); o persino solo paesani o sospetti tali. Tutto a norma di legge, si capisce, come in Sudafrica, con l'apartheid.
Io credevo che i briganti fossero proprio briganti, non anche ex soldati borbonici e patrioti alla guerriglia per difendere il proprio paese invaso.
Non sapevo che il paesaggio del Sud divenne come quello del Kosovo, con fucilazioni in massa, fosse comuni, paesi che bruciavano sulle colline e colonne di decine di
migliaia di profughi in marcia.
Non volevo credere che i primi campi di concentramento e sterminio in Europa li istituirono gli italiani del Nord, per tormentare e farvi morire gli italiani del Sud, a migliaia, forse decine di migliaia (non si sa, perché li squagliavano nella calce), come nell'Unione Sovietica di Stalin. [...]"

(da Pino Aprile, "Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero meridionali", Piemme 2010)

Il 17 marzo non si festeggerà  l'unità  nazionale, ma la disunione nazionale.
Non si celebrerà  il 150° dell'unità  d'Italia ma il 150° dell'occupazione violenta della quasi totalità  degli Stati italiani ad opera di uno di questi; perchè non solo il Regno delle Due Sicilie patì ferocemente: ad esempio nell'Emilia di allora si assistette ad un'anticipazione delle radiose giornate dell'aprile 1945, con violenze diffuse ed ovviamente impunite (sempre i liberatori mostrano particolare cura nel liberare gli oppressi della vita e degli averi prima di ogni altra cosa).

Io non esporrò la bandiera della Patria per celebrare simili eventi, il fratello che porta violenza al fratello; per lo stesso motivo non la espongo il 25 aprile.
Ho troppo rispetto di quel vessillo e di quel milione e duecentomila italiani caduti in mezzo secolo di guerre (1896-1945), che in armi riscattarono col sangue - ovvero nell'unico modo possibile - le altrimenti luride e servili origini di quel drappo.
Chi ha letto "Gli ultimi soldati del Re" di Corti sa cosa intendo.
(E poi, tanto per cambiare, non mi piace nemmeno questo patriottismo in salsa anglosassone. Non odora di terra: sa di plastica e cinematografo)

Però non preoccuparti: io sono, nell'ANA, un'eccezione.
Quasi tutti la pensano come te, ed infatti un'apposita iniziativa è stata presa dalla Sede Nazionale, così che tutti i gruppi dell'associazione celebrino adeguatamente questa ricorrenza.
Tu e Gianfranco vedrete così tante bandiere, ascolterete parole degne, ci sarà  il sole e la gente nelle piazze.
Evidentemente, e come sempre, sono io a sbagliare.

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Re: Unità d'Italia

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Evidentemente, e come sempre, sono io a sbagliare.

Mandi.
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Ciao Luigi,è già  un fatto positivo che almeno riconosci di sbagliare
Gianfranco

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