London_calling ha scritto:Ma che ci facciamo ancora in Afghanistan a combattere una guerra ormai decennale, maldestramente mascherata da operazione di pace ?
Una guerra che non potremo mai vincere, della quale molti in Italia sembrano ignorare perfino l'esistenza, salvo poi accorgersi della realtà ogni volta che un militare italiano che ci lascia la vita. E tutti a stupirsi con cori di insopportabili "Ma come avranno mai potuto sparare addosso a soldati italiani?! I nostri soldati sono buoni, non come gli americani! Gli italiani sono brava gente, e tutto il mondo li ama...".
Col rischio di far arrabbiare Ax (che si dirà :
anni che non si faceva vivo nel forum e si stava così bene!) voglio dire anch'io la mia, brevemente, se non altro perché ho appena finito di leggere il libro "Lettere contro la guerra" del grande giornalista, ormai defunto, Tiziano Terzani.
Per prima un saluto e un abbraccio a Vladimir, che non conosco ma che ringrazio per questo filo diretto che ci permette di avere con i ragazzi al fronte. Dì a tutti che non è vero che qui ci scordiamo di voi!
Poi vorrei ricordare la lettera di Miotto (
http://agendadiscrittore.blogspot.com/2 ... iotto.html) che sicuramente avrete commentato in altre pagine (scusatemi, non ho letto). L'ho trovata straordinaria.
Straordinaria la lucidità e la capacità di trasmettere molto usando poche pesate parole. Chi legge con attenzione capisce molto, molto di quello che anche Terzani scriveva, proprio dall'Afghanistan, nel 2002... all'inizio di questa odissea.
Non concordo coi modi né in parte col contenuto di London_calling, ma non si può dire che non ci sia del vero in quello che dice.
E ammetterlo non vuol dire non apprezzare Vladimir, anzi!
Bedeschi e Rigoni Stern sono stati validissimi alpini, e hanno combattuto con onore una guerra molto più "sbagliata" di questa (non so ancora bene se questa sia giusta o sbagliata... ne so ancora troppo poco! Ma che ci sia qualcosa di strano in questa guerra che dura da 9 anni, in questo fiero popolo che praticamente da 50 anni è in guerra, contro tutti, questo sì bisogna ammetterlo). Però dire che la campagna di Russia sia stata una decisione sciagurata (e non solo perché abbiamo perso!) non vuol dire esser contro quello che han fatto gli alpini là , dimostrando coraggio, senso del sacrificio, dedizione e, nei limiti del possibile, rispetto per la vita, anche per quella dei loro "nemici".
Per cui distinguerei le opinioni sulla guerra (cioé su quei 3-4 al mondo che han deciso di farla) da quelle per i soldati, e soprattutto gli alpini, che sono in prima linea a rischiare la vita per sostenere gli impegni presi dai ns. rappresentanti in campo internazionale.
Sperando di non essere frainteso, un caro saluto a tutti...
alpino dell'8/98 a Belluno e fondatore di "Quei dea Cambusa": alle adunate passateci a trovare!