Anche limitandosi agli accadimenti del 18 giugno 1815, dei tre fatti d'arme che videro quel giorno affrontarsi le truppe francesi e quelle coalizzate - Wavre, Plancenoit, Mont Sant-Jean; Waterloo non pervenuta - è quello di Plancenoit lo scontro decisivo; e fra i partecipanti a questo nessuno aveva calcato i campi da gioco di Eton.
Non sono i quadrati delle fanteria inglese e Arturo Wellesley duca di Wellington a decidere la giornata, come vuole il messaggio pubblicitario; sono il "blu di Prussia" e Blà¼cher.
Sono questi prima a disfare l'attacco della Vieille e Jeune Garde, e poi a sfondare le linee francesi; basti ricordare le parole che il Corso rivolge ai suoi vecchi grognards prima dell'attacco decisivo:
"Amici miei, eccoci arrivati al momento supremo.
A questo punto non si tratta più di sparare, ma di affrontare il nemico corpo a corpo, e di gettarlo con la punta delle baionette nel vallone da dove è uscito e da dove minaccia l'Armata, l'Impero e la Francia".
Del resto, prima che l'educazione modello Eton riprendesse il sopravvento, sul campo fu lo stesso Iron Duke a riconoscerlo: "datemi Blà¼cher o la notte".
Non era un caso che fosse l'anziano ussaro prussiano il comandante di teatro, giacchè aveva più soldati e più capacità dell'inglese.
Già il fatto stesso che su Waterloo siano stati versati fiumi d'inchiostro, al di là dell'indubbio fascino dell'esser stata l'ultima battaglia di Napoleone, è sintomatico dello stravolgimento operato. Se anche le armate di Blà¼cher fossero state sconfitte, mezzo milione di austro-russi al comando del principe di Schwarzenberg, austriaco, si sarebbero precipitati a valanga sulla Francia; e sempre non a caso quest'ultimo era il comandante in capo delle forze coalizzate, per il semplice fatto di avere più soldati e più capacità di tutti.
È a Lipsia nel 1813 che si decisero le sorti del Primo Impero, in tre giorni di battaglia selvaggia fra oltre mezzo milione di uomini.
Là , però, di giacche rosse nemmeno l'ombra; e allora... niente marketing!
Tutto questo per dire che spero nell'iniziativa si insegni ai ragazzi qualcosa dell'esser buoni soldati, ma temo si finisca per farne bravi piazzisti

Mandi.
Luigi