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ARIES245
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Centro militare veterinario e scuola di mascalcia a Grosseto

Ieri alla fiera cavalli di Verona, ho visto i maniscalchi della scuola militare di Grosseto al lavoro.
Ho trovato le dimostrazioni interessanti,(forse perchè ho fatto ancora qualcosa con la forgia)mà  soprattutto l'importante è
che l'esercito mantenga questi valori.
IL CENTRO MILITARE VETERINARIO E LA SUA STORIA




Si deve risalire alla fine del Risorgimento per andare alle origini di quello che ora è il Centro Militare Veterinario di Grosseto. È proprio nell'ultima fase del processo di unificazione nazionale, infatti, che emerse l'esigenza di riorganizzare la produzione, l'allevamento e l'addestramento dei cavalli che all'epoca erano particolarmente necessari ai reggimenti di cavalleria.
Gli stabilimenti fino ad allora esistenti non riuscivano più ad assicurare il crescente fabbisogno annuale dell'esercito del Regno d'Italia e fu per questo motivo che nel 1864 furono incaricate apposite commissioni di studiare la possibilità  di impiantare sul territorio dello Stato Italiano alcuni depositi dove sarebbe stata fatta convogliare la produzione ippica nazionale.
È dell'11 novembre 1970 il Regio Decreto che istituisce quattro nuovi depositi di allevamento dei cavalli e tra questi c'è quello di Grosseto. L'opzione per la Maremma maturò in considerazione del fatto che nella scelta dei terreni sui quali sarebbero sorti i depositi di allevamento dei cavalli venne ritenuto conveniente orientarsi sull'utilizzo di aziende demaniali appartenenti ai cessati regimi e già  incorporati nel demanio dello Stato.



"Il Deposito Allevamento cavalli nacque sul terreno dell'Agenzia dei Regi Possessi"



Il Deposito Allevamento Cavalli di Grosseto, infatti, nacque sul terreno dell'Agenzia dei Regi Possessi, una vasta tenuta, situata a circa quattro chilometri dal capoluogo, a cavallo della strada che da Grosseto conduce a Castiglione della Pescaia. la tenuta era appartenuta ai Granduchi di Toscana che la utilizzavano per la caccia. Quando fu destinata al Deposito Allevamento Cavalli, si estendeva, complessivamente, su circa 4.442 ettari ed era composta soprattutto da paludi, boscaglie e plaghe improduttive, rese deserte e inospitali per l'imperversare della malaria.
L'arrivo del Deposito Allevamento Cavalli, ente dell'Arma di Cavalleria, significò soprattutto la trasformazione della tenuta di caccia in una razionale e importante azienda agricola il cui funzionamento era assicurato da personale militare e civile, sulla base di un regolamento emanato nel 1881.
Agli inizi del '900, poi, un'altra struttura storica grossetana fu acquisita dal Demanio dello Stato: il fabbricato "ex Vivarelli", uno stabilimento civile industriale dove venivano costruite le caratteristiche pompe idrauliche a vento che ancora oggi si possono trovare, disseminate sul territorio maremmano. In quella costruzione dell'ottocento, su quattro piani, che si trova nel cuore del centro storico di Grosseto, in via Mazzini, il Deposito Allevamento Cavalli trasferì gli uffici della direzione e gli alloggi dei propri ufficiali. D'altra parte la città  era soggetta ad una minore incidenza della malaria di quanto non fosse la tenuta demaniale con i suoi terreni paludosi.
L'attività  del Deposito restò sostanzialmente immutata fino al 1924, quando il servizio ippico dell'Esercito venne definitivamente staccato dall'Arma di Cavalleria. A partire dal 1924 tutti i Depositi Allevamento Cavalli avviarono una nuova attività , quella della produzione dei muli destinati, soprattutto, ai reparti alpini.
Per l'occasione i Depositi modificarono anche la propria denominazione assumendo, nel 1926, quella di Depositi Allevamento Quadrupedi e, nel 1931, quella di Centri Rifornimento Quadrupedi che rimase fino al 1954, quando intervenne una radicale modifica del sistema di approvvigionamento dei cavalli per l'esercito.



I Cavalli per la guerra e le "Maremmane"



Nel frattempo, però, la struttura grossetana, dalla sua nascita, aveva vissuto tutte le campagne di guerra, incrementando la produzione e rifornendo quadrupedi necessari per le esigenze belliche. Al momento opportuno il Deposito si adattò anche all'allevamento di bovini da carne, di razza maremmana, che veniva inviata allo stabilimento militare di Casaralta, in provincia di Bologna, dove veniva impiegata per la produzione delle tipiche scatolette militari.
Le esigenze dell'esercito cambiano, il cavallo perde sempre più la sua importanza strategica di fronte ai mezzi meccanizzati e il 30 giugno del 1954 una legge, la 549, finì per sopprimere tutti i Centri di Rifornimento Quadrupedi. Per le esigenze dell'esercito rimase Grosseto, costituito nel 1955 in Posto Raccolta Quadrupedi, a cui era collegata la Sezione di Posto Raccolta Quadrupedi che si trovava a Persano, già  sede di uno dei primi quattro Depositi.
Ancora nel 1954, in occasione della riforma agraria, la tenuta demaniale fu notevolmente ridimensionata e fu portata alle dimensioni attuali, poco meno di 560 ettari. Il resto dei terreni della tenuta furono ceduti ad Enti agricoli vari.
Il centro di Grosseto era così riuscito a sopravvivere ai tagli, anzi aveva raccolto in sé tutta la tradizione che sul finire del XIX secolo era appartenuta, con alterne vicende, ai Depositi Allevamento Quadrupedi di Persano, Palmanova, Scardia, Mirandola e Bornova. Nel 1972 il Posto Raccolta Quadrupedi ereditò definitivamente l'ultima delle grandi tradizioni: la Sezione di Persano fu soppressa e la "razza governativa di Persano" fu trasferita a Grosseto. Da quel momento, dunque, la Tenuta demaniale non fu più solo uno spazio destinato alla raccolta di animali che provenivano da altri allevamenti, ma iniziò ad avere una vera e propria attività  di produzione.



Un centro per l'allevamento ed il rifornimento dei quadrupedi



Appena sette anni dopo, nel 1979, il Posto Raccolta Quadrupedi divenne "Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi" e tale rimase fino al 1996, con funzioni di approvvigionamento, allevamento, addestramento e rifornimento dei muli per i reparti alpini, produzione del cavallo di Persano e di altre razze per le esigenze sportive delle Forze Armate e, infine, produzione, allevamento e rifornimento di cani pastore tedesco impiegati nei vari reparti dell'esercito.



IL CENTRO MILITARE VETERINARIO OGGI




A partire dal 1996 il Centro ha assunto i compiti del disciolto Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi, ma è stata eliminata l'attività  di approvvigionamento, allevamento, addestramento e rifornimento dei muli per i reparti alpini dal momento che questi ultimi non hanno più bisogno di questo animale. Ormai nel Centro Militare Veterinario ne rimangono solo pochi esemplari, quasi a testimonianza di una presenza di fondamentale importanza nella storia delle Forze Armate.
Quello di Grosseto è rimasto l'unico centro, in tutta Italia, in cui si producono e si allevano i cavalli che vengono utilizzati dall'esercito per scopi istituzionali, dall'attività  sportiva agonistica all'addestramento degli allievi delle accademie militari, dal momento che l'equitazione è considerata attività  addestrativa utile per la formazione del carattere dei futuri ufficiali.
Il Centro Militare Veterinario di Grosseto è probabilmente l'allevamento equino più importante su scala nazionale. Coniuga la tradizione del cavallo con le più moderne tecnologie e metodologie di allevamento.



Cento fattrici per un grande e importante allevamento



Il Centro ha a sua disposizione un centinaio di fattrici di cui una trentina sono di razza governativa di Persano, undici di razza maremmana e una quindicina di razza anglo-araba sarda. Per il resto sono presenti fattrici di razze diverse, dal puro sangue inglese alla razza da sella francese. Sei, invece, sono gli stalloni il cui seme viene utilizzato per la produzione del Centro che ogni anno fornisce circa settanta animali.
I puledri prodotti a Grosseto vengono allevati nel Centro Militare Veterinario per tre anni, vengono ammansiti e dopo il terzo anno sono inviati alla Scuola di Cavalleria di Monte Libretto, a Roma, per l'addestramento che dura circa un anno, dopodiché il cavallo viene inviato al "premio allevamento" ed infine è pronto per essere avviato all'attività  sportiva o agli enti addestrativi delle Forze Armate.
Naturalmente l'attività  di allevamento del Centro è accompagnata, come sempre è avvenuto nel corso degli anni, dall'attività  agricola che può usufruire di 480 ettari, destinati a coltivazioni, pascoli e paddok, che contribuiscono a fornire le migliori condizioni di alimentazione per i quadrupedi.



Insieme ai cavalli, i pastori tedeschi



Una particolare attività  che si è ben inserita nella tradizione del Centro è quella dell'allevamento e dell'addestramento dei cani che oggi si avvale di undici fattrici e di due cani stalloni. È un tipo di lavoro che negli ultimi anni sta avendo un suo sviluppo e sta prendendo la strada di una propria specializzazione.
Da circa quindici anni, infatti, nella Tenuta demaniale vengono allevati cani pastore tedesco che sono sempre stati addestrati per il servizio di guardia alle infrastrutture militari. Nel corso degli anni la professionalità  degli addetti del Centro è cresciuta al punto che oggi le attitudini dei cani possono essere individuate già  nei cuccioli e gli animali possono essere addestrati anche per la ricerca di persone, ma soprattutto per la ricerca di esplosivi e per la difesa personale finalizzata ad accompagnare i servizi di guardia e di pattuglia dei militari. Attraverso queste specializzazioni più tipicamente militari potranno essere coperti quegli spazi lasciati vuoti dagli speciali addestramenti seguiti dalle unità  cinofile delle forze dell'ordine.



Il Centro Veterinario e la Scuola di Mascalcia



Un compito che si è aggiunto a quelli tradizionali, è derivato dalle funzioni svolte dalla disciolta Scuola di Corpo Veterinario Militare di Pinerolo. Il Centro Militare Veterinario, infatti, provvede anche alla formazione militare e professionale del personale del Corpo Veterinario attraverso corsi di aggiornamento professionale per gli ufficiali dei corpi tecnici e logistici, corsi per i Capitani veterinari di complemento in congedo, prossimi alla promozione, corsi tecnico-applicativi per i Tenenti veterinari di nuova nomina in servizio permanente e corsi per Allievi ufficiali di complemento. Inoltre il Centro è sede della "Scuola di Mascalcia" ed è in grado di provvedere alla formazione tecnico professionale di maniscalchi militari e civili. Con lo sviluppo dell'allevamento e dell'addestramento dei cani, il Centro Militare Veterinario ha inziato anche a svolgere corsi di formazione per conducenti cinofili.
L'intensa attività  formativa, svolta ad alto livello, consente al Centro di collaborare con istituti universitari di veterinaria per attività  di ricerca scientifica che viene favorita dalla possibilità  di avere a disposizione un vastissimo parco quadrupedi. Numerosi sono anche i veterinari neolaureati che svolgono all'interno del Centro l'attività  di tirocinio. Nel corso dell'anno, poi, la Tenuta demaniale è oggetto di visite di studio da parte di studenti universitari accompagnati dai docenti e, in estate, per i migliori sessanta studenti dell'ultimo anno delle facoltà  di veterinaria italiane, viene organizzato, all'interno delle strutture del Centro Militare Veterinario, un campus universitario di quindici giorni.



Un rapporto "forte", tra il Centro e la Maremma



Da quasi 130 anni, ormai, la Maremma convive con il Centro Militare Veterinario e mai un connubio tra un'attività  militare e un territorio è stato più azzeccato. La provincia di Grosseto, infatti, è da sempre terra di cavalli: il clima, il terreno, tutto è perfettamente in sintonia con quanto è necessario all'allevamento di questo animale. Il legame tra il Centro e il territorio può dunque rafforzarsi proprio facendo perno sul cavallo e sulle professionalità  che gravitano intorno al mondo degli sport equestri. Tra l'altro l'attività  del Centro Militare Veterinario, proprio perché prevede l'allevamento di cavalli allo stato semibrado, consente la sopravvivenza di alcune figure antiche e tradizionali, per la Maremma, come la figura del buttero che ancora oggi viene impiegati per la doma e per guidare sui pascoli i branchi di cavalli.
È per questo motivo che sono stati avviati dei contatti tra il Centro Militare Veterinario, la Provincia e la Regione e si sta studiando la possibilità  concreta di organizzare corsi di formazione professionale finalizzati alla creazione di professionalità  tipiche, legate al mondo del cavallo, da quella degli artieri ippici, addetti cioè a seguire il cavallo, fino agli operatori zootecnici, gli assistenti degli allevamenti, e ai preparatori di giovani cavalli, coloro, cioè, che hanno il compito di domare, ammansire e portare gli animali al premio allevamento. Tutte professionalità  di cui non si può assolutamente fare a meno in una terra che voglia scommettere sull'ambiente e sul cavallo in particolare.



L'evoluzione del Centro Militare Veterinario


1870 Un decreto regio istituisce il Deposito Allevamento Cavalli di Grosseto
1926 Da due anni è stato avvaiato l'allevamento dei muli e il nome del Deposito viene mutato in Deposito Allevamento Quadrupedi
1931 La denominazione viene mutata in "Centro Rifornimento Quadrupedi"
1955 La riforma dell'anno precedente ha come conseguenza la trasformazione del Deposito di Grosseto nell'unico Posto Raccolta Quadrupedi in Italia
1979 Sette anni prima era stata portata a Grosseto la produzione della Razza governativa di Persano e il nome del Posto Raccolta Quadrupedi fu modificato in quello di Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi
1996 Nasce il moderno Centro Militare Veterinario



L'alluvione del '66


La storia dell'attuale Centro Militare Veterinario ha sempre accompagnato di pari passo quella della Maremma, nella buona e nella cattiva sorte. È così che il 4 novembre del 1966 anche la tenuta demaniale e il fabbricato ex Vivarelli furono allagate dalle acque dell'Ombrone. Tutto il personale del Posto Raccolta Quadrupedi fu impegnato nelle difficili operazioni di soccorso alle persone, alle famiglie residenti nella tenuta e ai branchi di quadrupedi - cavalli e muli - che furono spostati nelle zone più elevate. Fu in quell'occasione che il Direttore, gli ufficiali, i sottufficiali, i butteri gli impiegati e gli operai del deposito meritarono l'encomio del Capo e Ispettore del Corpo Veterinario dello Stato e un riconoscimento da parte del Ministero della Difesa.



L'organico del Centro


Il Centro Militare Veterinario si avvale di personale militare e civile. È comandato da un Colonnello veterinario coadiuvato da Ufficiali del Corpo veterinario e da altri Ufficiali del Servizio di Amministrazione e d'Arma. Ci sono poi dei sottufficiali generici e specializzati, tra cui i sottufficiali maniscalchi. Infine la truppa per tutti gli incarichi per il sostegno logistico del Centro. Il personale civile è composto da impiegati e da operai tra cui un posto di rilievo particolare, per la tipicità  del lavoro svolto, è occupato dai butteri.
"Ferro ignique ed excelsa"
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Re: Centro militare veterinario e scuola di mascalcia a Grosseto

Aggiungo una notizia del messaggero bellunese. Lunedi 8 novembre 2010
In tema quadrupedi.
E' andata avanti,passando a miglior vita,anche Fina.
Fina era uno dei cinque gloriosi muli alpini che hanno rappresentato la sezione di Vittorio Veneto nelle adunate nazionali negli ultimi lustri.
Fina venne acquistata in una delle due aste che furono a suo tempo allestite,rimase nel bellunese fino agli inizi degli anni duemila.In seguito per permettere all'animale di vivere in compagnia dei suoi simili ,venne trasferita a Vittorio Veneto,dove ha trascorso gli ultimi anni(da qualche mese era stata colpita da cecità ).
Era nata nel 1977 ed aveva raggiunto nel mondo animale circa 99anni.
Adesso sempre a Vittorio Veneto sono rimasti in vita solo Laio e Iroso di 31 e30 anni.
"Ferro ignique ed excelsa"

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