MONTECCHIO M.(VI). A pochi giorni dalle celebrazioni del 4 Novembre
L'eroe di guerra
era camicia nera
Polemica in città
Nicola Rezzara
Il corteo partirà dalla casa di Ferruccio Bonapace, medaglia d'oro. Ma la decisione del Comune non è stata gradita dall'Associazione dei partigiani
Montecchio è divisa dalle celebrazioni per l'unità . Il 4 novembre, giornata dell'unità nazionale e delle forze armate, il corteo ufficiale sarà spezzato in due per la protesta dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, in polemica con le scelte del Comune sul percorso. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di dare il via al corteo dalla casa di Ferruccio Bonapace, camicia nera e medaglia d'oro al valor militare, per poi proseguire lungo il percorso tradizionale. L'Anpi annuncia che parteciperà solo alla seconda parte delle celebrazioni.
«Il corteo è sempre partito dal municipio e non vogliamo che prenda il via con la commemorazione di un comandante fascista; è un offesa per i montecchiani morti per la libertà - spiega il vicepresidente dell'Anpi di Montecchio, Domenico Romeo -. L'Anpi non parteciperà alla prima parte del corteo e partirà anche quest'anno dal municipio, per poi raggiungere la chiesa, il monumento ai caduti e quello alla Resistenza».
Era circolata la voce che anche gli Alpini avrebbero aderito alla protesta, ma il capogruppo dell'Ana di Montecchio, Remo Chilese, conferma la presenza durante tutta la manifestazione: «Abbiamo dato la nostra adesione all'invito dell'amministrazione comunale».
L'assessore alla cultura, Claudio Beschin, si dice amareggiato per la scelta dell'Anpi: «Qualche giorno fa abbiamo organizzato una riunione in cui abbiamo spiegato la nostra scelta; in quell'occasione nessuno ha protestato e quindi sono sorpreso per la decisione dell'Anpi che non capisco - sottolinea Beschin -. Bonapace è l'unica medaglia d'oro di Montecchio e ha dato la sua vita per il nostro territorio. Abbiamo appena fatto pulire la targa commemorativa e ci sembrava giusto rendergli omaggio, come ogni anno rendiamo omaggio ai partigiani morti a Sant'Urbano in località Vigo. È un modo per ritrovare l'unità e la concordia e pensavo che tutti avessero colto questo aspetto».
Si dice sorpreso anche l'assessore alle manifestazioni, Leonardo Peotta: «Non ho ricevuto alcuna protesta - spiega -. Comunque il programma ufficiale delle celebrazioni non è ancora stato definito».
Maurizio Scalabrin, ex sindaco e capogruppo di minoranza, giudica inopportuna la scelta del Comune: «La festa ricorda chi ha sacrificato la vita per l'Italia - commenta -. Non so le motivazioni del Comune, ma non vedo ragione per spostare la cerimonia e celebrare un singolo combattente. Le scelte di Bonapace sono rispettabili, ma il fascismo è stato un periodo nero ed è ancora un nervo scoperto. Non mi sembra proprio il caso di portare avanti un'iniziativa del genere».
Nel centrodestra c'è voglia di mettere da parte le polemiche: «Sono contento che l'Italia si sia liberata dal fascismo e che ci sia la democrazia - spiega il capogruppo della Lega Nord, Alessandro Testolin -. Ma le polemiche non mi interessano, preferisco occuparmi di Montecchio e di migliorare la vita dei montecchiani». Sulla stessa linea il coordinatore del Pdl, Graziano Meneghini: «Tutti coloro che hanno dato la vita per la libertà combattendo per l'Italia sono degni di essere ricordate a prescindere dal colore politico. È un momento poco adatto a creare eventuali polemiche».
Non si può certo dire che l'unità d'Italia sia compiuta (e con questi elementi,sarà difficile che si giunga)


