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Evviva la distensione..?!?

da "Il giornale di Vicenza" del 27/10/2010

MONTECCHIO M.(VI). A pochi giorni dalle celebrazioni del 4 Novembre
L'eroe di guerra
era camicia nera
Polemica in città 
Nicola Rezzara
Il corteo partirà  dalla casa di Ferruccio Bonapace, medaglia d'oro. Ma la decisione del Comune non è stata gradita dall'Associazione dei partigiani
Montecchio è divisa dalle celebrazioni per l'unità . Il 4 novembre, giornata dell'unità  nazionale e delle forze armate, il corteo ufficiale sarà  spezzato in due per la protesta dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, in polemica con le scelte del Comune sul percorso. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di dare il via al corteo dalla casa di Ferruccio Bonapace, camicia nera e medaglia d'oro al valor militare, per poi proseguire lungo il percorso tradizionale. L'Anpi annuncia che parteciperà  solo alla seconda parte delle celebrazioni.
«Il corteo è sempre partito dal municipio e non vogliamo che prenda il via con la commemorazione di un comandante fascista; è un offesa per i montecchiani morti per la libertà  - spiega il vicepresidente dell'Anpi di Montecchio, Domenico Romeo -. L'Anpi non parteciperà  alla prima parte del corteo e partirà  anche quest'anno dal municipio, per poi raggiungere la chiesa, il monumento ai caduti e quello alla Resistenza».
Era circolata la voce che anche gli Alpini avrebbero aderito alla protesta, ma il capogruppo dell'Ana di Montecchio, Remo Chilese, conferma la presenza durante tutta la manifestazione: «Abbiamo dato la nostra adesione all'invito dell'amministrazione comunale».
L'assessore alla cultura, Claudio Beschin, si dice amareggiato per la scelta dell'Anpi: «Qualche giorno fa abbiamo organizzato una riunione in cui abbiamo spiegato la nostra scelta; in quell'occasione nessuno ha protestato e quindi sono sorpreso per la decisione dell'Anpi che non capisco - sottolinea Beschin -. Bonapace è l'unica medaglia d'oro di Montecchio e ha dato la sua vita per il nostro territorio. Abbiamo appena fatto pulire la targa commemorativa e ci sembrava giusto rendergli omaggio, come ogni anno rendiamo omaggio ai partigiani morti a Sant'Urbano in località  Vigo. È un modo per ritrovare l'unità  e la concordia e pensavo che tutti avessero colto questo aspetto».
Si dice sorpreso anche l'assessore alle manifestazioni, Leonardo Peotta: «Non ho ricevuto alcuna protesta - spiega -. Comunque il programma ufficiale delle celebrazioni non è ancora stato definito».
Maurizio Scalabrin, ex sindaco e capogruppo di minoranza, giudica inopportuna la scelta del Comune: «La festa ricorda chi ha sacrificato la vita per l'Italia - commenta -. Non so le motivazioni del Comune, ma non vedo ragione per spostare la cerimonia e celebrare un singolo combattente. Le scelte di Bonapace sono rispettabili, ma il fascismo è stato un periodo nero ed è ancora un nervo scoperto. Non mi sembra proprio il caso di portare avanti un'iniziativa del genere».
Nel centrodestra c'è voglia di mettere da parte le polemiche: «Sono contento che l'Italia si sia liberata dal fascismo e che ci sia la democrazia - spiega il capogruppo della Lega Nord, Alessandro Testolin -. Ma le polemiche non mi interessano, preferisco occuparmi di Montecchio e di migliorare la vita dei montecchiani». Sulla stessa linea il coordinatore del Pdl, Graziano Meneghini: «Tutti coloro che hanno dato la vita per la libertà  combattendo per l'Italia sono degni di essere ricordate a prescindere dal colore politico. È un momento poco adatto a creare eventuali polemiche».

Non si può certo dire che l'unità  d'Italia sia compiuta (e con questi elementi,sarà  difficile che si giunga) (:-x) (:bla:) (:ink:)
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Re: Evviva la distensione..?!?

IL PERSONAGGIO. Nacque nel 1893 da una famiglia di commercianti
Amico di D'Annunzio
con lui anche a Fiume
Cinzia Ceriani
Durante la prima guerra venne ferito per due volte Una bomba lo uccise nel 1941 sul fronte greco
La targa affissa sul muro della casa natale in via S. Bernardino. La targa restaurata dall'amministrazione comunale si trova in via San Bernardino 43, sul muro della casa natale di Ferruccio Bonapace.
Bonapace nacque il 21 gennaio 1893, da Cirillo e Maria Ausconia Libera Borghero, entrambi commercianti. Secondo di cinque figli, Ferruccio era un ragazzo determinato e vivace. Contro il volere della madre, che lo voleva impegnato negli affari di famiglia, si iscrisse all'Istituto tecnico di Vicenza per ragionieri. «Mio padre studiava la notte - racconta la figlia Mariuccia, 82 anni, residente a Rovigo - e mia nonna per farlo smettere gli bruciò tutti i libri». Il 28 ottobre del 1924 Ferruccio si sposò con Bice Cuccoli, figlia di un ufficiale di Belluno, che dopo la morte del marito si trasferì con i figli a Montecchio lavorando come insegnante alle elementari Manzoni. La coppia ebbe tre figli: Ferruccio, Giuliana e Mariuccia.
«Il sogno di mio padre era la carriera militare - spiega Mariuccia - a 20 anni si arruolò nel terzo reggimento dei bersaglieri di Milano e partì per il fronte. Venne ferito la prima volta sul monte Pasubio, ad una gamba, mentre la seconda e più grave ferita la subì sul Carso tra il 1917 che gli costò la perdita un polmone».
Nel 1919 Bonapace affiancò D'Annunzio a Fiume. I due divennero amici e lo scrittore iniziò a mandare cartoline di auguri natalizi alla famiglia Bonapace. «Quando D'Annunzio morì - prosegue la figlia - mio padre fu una delle persone che portò la sua bara sulle spalle». Nel 1923 Bonapace si arruolò nella milizia volontaria fascista. Con la famiglia si trasferì prima a Trento, poi Bolzano e a Novara, assumendo il comando del 29^ battaglione delle camicie nere e nel 1929 partì per il fronte greco- albanese. Morì il 21 febbraio 1941, colpito alla schiena da un frammento di una bomba calibro 75 mentre era in tenda, pochi giorni dopo essere diventato Console della milizia.
«Abbiamo saputo della sua morte per radio qualche mese dopo - spiega Mariuccia Bonapace -. Era un uomo affettuoso e severo, amava raccontarci le sue birichinate infantili e quando la sera metteva a letto me e i miei fratelli ci benediceva sempre». La medaglia d'oro al valore militare gli fu conferita il 25 ottobre 1942: Benito Mussolini la consegnò al figlio Ferruccio.
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Ferruccio Menapace
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Re: Evviva la distensione..?!?

Scusate ma non capisco come sia potuto accadere che mi ritrovo ad aver inserito tre volte lo stesso topic. Ax, puoi eliminarne due?
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Re: Evviva la distensione..?!?

cupro ha scritto: Non si può certo dire che l'unità  d'Italia sia compiuta (e con questi elementi,sarà  difficile che si giunga) (:-x) (:bla:) (:ink:)
Quoto questo pensiero, qualunque sia la fede politica, erano italiani e vanno ricordati in modo uguale, solo allora potremmo definirci nazione, per ora siamo ancora alla preistoria
Tire e tas
Nomine tanto firmissima
Nobis incedentibus rupes ruunt


Na scarpacia mal ligaa
la buracia pina 'd vin,
cun la pipa brusataa
da smiee quasi 'n camin,
l'alpinacc al va e 'l canta:
oh! Valsesia tera santa

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