hai pienamente ragione! ora sono una sorta di vetrina dove gareggiano solo i professionisti inteso nel senso che tutto l'anno si dedicano alla pratica sportiva o attività ad essa collegate.andrzup ha scritto:Per quanto riguarda i 12 mesi, ho messo noiosi tra gli apici per distinguere le normali attività di addestramento militare con la parte sportiva e per ricordare che non tutti avevano incarichi da far passare velocemente le giornate, penso di trovarne un buon numero che potrebbero confermarlo, fermo restando l'orgoglio di essere alpino. Per quanto riguarda i Ca.STA, penso a come li ho vissuti io, con la gara dei plotoni. I ragazzi, scelti, nel giro di poco tempo venivano addestrati ad eseguire al meglio varie attività , dalla posa di un campo minato, al lancio della bomba a mano, eccetera. Provate a mettere a confronto un militare della naja normale, con un professionista attuale. Ricordo che l'evento sportivo era relativamente importante, mentre, dal lato militare, c'era una valutazione sull'addestramento del personale. L'ufficiale che aveva addestrato il plotone (composto per la maggiore di najoni) acquisiva un merito ed un'immagine particolare. Al gruppo Agordo ricevemmo la visita del generale Gavazza e venne per le congratularsi con l'allora capitano Bellò.
Per concludere, secondo il mio pensiero, con la chiusura di brigate e caserme varie, con il passaggio dalla naja al professionismo, saranno pure campionati sciistici, ma sono un qualcosa che non hanno niente da spartire con la filosofia dei vecchi Gi.STA o Ca.STA.
caro Winter d'accordo su cosa scrivi, in merito al trattamento alimentare essi beneficiavano delle integrazioni vitto previste dalle norme in vigore, in merito a licenze, permessi ed esenzioni delle guardie penso che tutto poi era a discrezione del c.te di reparto. iN tridentina i plotoni venivano riuniti in un unico reparto fin dal mese di ottobre, per gli allenamenti.wintergreen ha scritto:Effettivamente la diatriba riguarda solo il nome, quindi non mi sembra necessario farne un problema.
Cambiarlo non cambia la sostanza, quindi tanto vale lasciarlo.
Per quello che riguarda i contenuti è corretto l'intervento di andrzup, con la sola annotazione che tutto avrebbe avuto un significato più profondo se si fossero estratti a sorte i componenti dei plotoni e non si fossero invece cercato (almeno ai miei tempi) fior da fiore per avere, quindi, già in partenza una base solida su cui lavorare.
Ma, sempre come dice andrzup, dal buon risultato alle GISTA poteva dipendere anche la carriera, quindi era meglio non rischiare.
Tra l'altro, se non ricordo male, chi partecipava alle GISTA aveva un trattamento alimentare migliore e godeva di più permessi e mi sembra (ma è passato molto tempo!) addirittura che fossero esentati dai servizi armati di caserma.
Concordo: l'evoluzione è logica, naturale e positiva e rispecchia le molteplici finalità delle gare incluse nei CASTA che devono conciliare l'aspetto più prettamente militare (gare di pattuglia, biatlon e fondo) con quello agonistico, che serve un po' anche da vetrina internazionale; teniamo ben presente che le rappresentative straniere si presentano con squadre di atleti di ottimo livello e vengono per vincere e non certo solo per onor di firma... E' quindi logico disporre di squadre agonistiche composte di veri atleti anche appositamente allestite.axtolf ha scritto:Continuo a non capire perchè bisognerebbe secondo voi cambiare il nome all'evento.
L'evento si è evoluto, come organizzazione, di pari passo con l'evoluzione delle FFAA. E mettendo a paragone un professionista con un ragazzo della naja, potrebbe essere che il paragone non vada esattamente come vi aspettate. E quando ho fatto il militare io, le persone più promettenti sportivamente parlando, andavano comunque nei gruppi sportivi invece che fare il normale serivizio di leva.