Alle prime luci del 14 giugno, quando l'artiglieria austriaca apre all'improvviso il fuoco contro le nostre posizioni di Pal Piccolo, lo schieramento delle forze è il seguente: 22° compagnia dell' VIII battaglione della Guardia di Finanza al Passo di Montecroce; XX battaglione G. di F. ( 61°, 62° e 63° compagnia ) rinforzato dalla 23° dell'VIII battaglione G. di F., da una sezione mitragliatrici del Val Tagliamento e da una sezione della 52° batteria da montagna a Pal Piccolo; battaglione Alpini Val Varaita con le compagnie 221° e 223° al Freikofel; 222° del Val Varaita e mezza compagnia della 61° G. di F. a Casera Pal Piccolo di Sotto; il Val Maira con la 218° rinforzata dalla 13° del 3° Fanteria a Passo del Cavallo ( tra il Freikofel ed il Pal Grande ); 9° del 3° Fanteria, mezza 219° del Val Maira, sezione mitragliatrici del Tolmezzo e 217° del Val Maira a Pal Grande; 25° dell'VIII battaglione della G. di F. e mezza 219° del Val Maira a Casera Pal Grande; 72° del Tolmezzo a Stavoli Roner.
Dopo tre ore di fuoco martellante, verso le ore 7 del mattino si pronuncia contro le posizioni del Pal Piccolo l'attacco austriaco condotto da non meno di sei-sette compagnie appartenenti al X Landsturm stiriano ed al III battaglione del 61° reggimento. Quando inizia l'azione, i reparti della G. di F., nuovi al combattimento, sono già profondamente scossi. Inoltre le loro condizioni d'inquadramento e di addestramento non sono delle migliori: si tratta infatti di reparti costieri, non pratici di combattimenti in montagna. Le truppe austriache, numerose ed esperte, hanno quindi buon gioco sui frastornati finanzieri che, non potendo reggere l'urto, si ritirano lasciando aperta una pericolosa breccia
entro la quale si incuneano alcune pattuglie che giungono fino in prossimità della Casera Pal Piccolo di Sotto. Il sacrificio del Maggiore Macchi ed il valore dimostrato della 63° compagnia del XX battaglione della G. di F., fanno si che il successo degli austriaci subisca una battuta d'arresto consentendo alle unità in riserva di intervenire prima del precipitare della situazione.
La risposta della penetrazione austriaca non si fa attendere. Mentre la 272° del Val Tagliamento, ancora in movimento verso Paluzza, viene dirottata verso la zona minacciata, intervengono per tamponare la falla sia i reparti che si trovano a Casera Pal Piccolo di Sotto, sia la 72° del Tolmezzo dislocato a Stavoli Roner.
Lo scontro fra i complessi contrapposti si fa accanito e i contendenti non si risparmiano di certo conoscendo la posta in gioco. Per ben tre volte ( alle 12, alle 16 e alle 18 ) i nostri tentano di riprendere le posizioni perdute. Alla fine, dopo una lotta titanica, gli Alpini riescono a prendere possesso della quota 1859 del Pal Piccolo mentre la cima ( quota 1866 ) rimane in mano avversaria. Nei due giorni successivi si verificano ancora degli scontri ma la situazione raggiunta alla sera del 14 giugno non subisce variazioni significative. Le perdite, sono elevate per entrambi i contendenti: 75 morti e 170 feriti, oltre una novantina di prigionieri da parte Italiana; 190 morti e quasi 500 feriti da parte austriaca.
racconto tratto da " IL BATTAGLIONE ALPINI TOLMEZZO storia di un battaglione Carnico " scritto dal Generale Adriano Gransinigh