Questa mattina ad una parata di lepri un cacciatore mi racconta che gli distribuivano del cordiale molto forte quando era di servizio sul Tagliamento. Chiedendo meglio il racconto prosegue con un accasermamento misto nel 1962, a Spilimbergo centro, di bersaglieri e fanti d'arresto con "mostrine verdi", di attività comuni bersaglieri/fanti nelle opere con dettaglio di 4 M Sherman e due P costituite da M26 in vasca a Spilimbergo nord/est. Gli M26 efficienti raccontava che erano utilizzati normalmente nelle attività tipiche dei bersaglieri mentre quelli fuori uso finivano nella piscina. Addirittura, oltre ai servizi di guardia a delle casermette (non ho chiesto esattamente dove erano) che da Spilimbergo scendevano verso Casarsa (e mi ha snocciolato effettivamente nomi di opere note, quindi qualcosa torna) andava periodicamente pure al Tarvisio.
La sua precisione nel raccontarmi come avevano tagliato il cannone dello Sherman saldando la corazza per mettere la mitragliatrice, dopo 47 anni non è roba da poco! Non lo è nemmeno sentire dei fanti piumati ficcati nelle M!
Che faccio? Proseguo a ricercare altre informazioni o vi ho raccontato cose note facendo la solita figura della Spina d'arresto?
Da bersagliere e da appassionato di fortificazioni sono mooolto interessato!
Se riuscirai a saperne di più vediamo come evolverà la faccenda: se collima con le ns conoscenze o si perde in qualche rivolo buio. Non voglio dubitare dell'anziano signore ma ho sentito pure tante leggende. Se eravate in loco più probabile mentre se il sig cacciatore è residente altrove non può inventare nei particolari.
Anno 62: sicuramente grande fermento ed evoluzione negli arresto che son stati presi come rinforzo i bersaglieri (e questo non mi stupisce). Ce n'erano almeno a Pordenone, mi sembra non ancora a Tauriano (vado a memoria).
Mostrine verdi: mmmmh! Erano ancora btg da posizione che si le avevano avute verdi degli alpini ma nel 62 (siamo alla vigilia dei rgt di ftr arr) sicuramente rosse della ftr.
I bers potevano far sicuramente da nemico e pure collaudare gli M26 per “buttare in piscina” (vasca?) quelli “arrivati”. Nello specifico forse si stava potenziando o costruendo qualche op con, appunto, 4M e 2P. Che poi usassero i bersaglieri per i servizi di guardia, anche questa da bersagliere, non era una novità .
Gita a Tarvisio per visita op degli alpini? Più vicino Tolmezzo dove si tenevano proprio gli specifici corsi. Ma forse a Tolmezzo tutto “esaurito”.
Sono possibilista ma qualche dubbio affiora. Non vorrei che te la prendessi: non è piacevole raccontare e suscitare dubbi. Io ti dico comunque grazie.
A presto
Cerco di acquisire altre informazioni. Il signore risiede nel mantovano dove stavamo facendo la raccolta. Considerando che prima aveva confuso la distribuzione del cordiale lungo il Piave (e qui ci siam fatti una fragorosa risata chiedendogli in che anno aveva fatto il militare) e subito senza suggerimento e scusandosi ha detto Tagliamento dovrebbe avere solo ricordi impolverati ma attendibili. Mi accennava a due motori sull'M26 avviati da un non precisato compressore o motore più piccolo e di 150 litri di benzina nei serbatoi pericolisissimi nel caso avessero ricevuto un colpo. I carri in vasca, tolti i motori venivano forniti di generatore e qui i conti tornano.
Un po' di pazienza perchè devo sapere come si chiama, ritrovarlo e trovare il tempo d'andarci di persona, intervistarlo e poi relaziono tutti noi ghiotti.
Ciao.
La testimonianza è certamente interessante e sono interessanti altri eventuali contributi e magari fotografie in genere (per me sono interessanti anche le foto tessera!).
Il ricordo delle mostrine verdi è corretto o quasi, nel 1962 a Spilimbergo, caserma Bevilacqua, aveva sede un comando battaglione del 1° Raggruppamento da posizione che l'anno dopo sarebbe diventato 73° rgt.f.arr. "Lombardia".
I fanti da posizione portavano appunto mostrine rettangolari verdi con bordino rosso su tutti e quattro i lati.
Riguardo ai bersaglieri certamente era un distaccamento dell'8° visto che all'epoca i bersaglieri dell'Ariete erano ancora tutti inseriti in quel reggimento.
Relativamente al cenno di Tarvisio è più probabile si sia trattato di Travesio, area addestrativa a nord di Spilimbergo (monte Ciaurlec).
Il mio dubbio erano le mostrine verdi fugato dopo la significativa (come si usa dire oggi) precisazione di Jolly .
A questo punto non possiamo che auguraci degli sviluppi.
Finalmente sono riuscito ad avere le informazioni.
Elenco le cose come mi sono state raccontate sperando che il contributo storico possa portare qualche elemento nuovo nelle nostre conoscenze.
“Dopo aver fatto il CAR (centro addestramento reclute) a Siena, dove erano presenti anche degli avieri, venni assegnato ai bersaglieri ma aggregato subito alla fanteria d'arresto a Spilimbergo che aveva le mostrine ed il fazzoletto verdi. Eravamo ospitati in una palazzina dedicata solo a noi 46 bersaglieri all'interno della caserma.
La sede del reparto era a Spilimbergo e gli altri distaccamenti a Valvasone e Latisana.
Partii nel 1961 e nei primi mesi del 1962 a Valvasone seguii il corso per capopezzo 90/50. I tiri addestrativi venivano effettuati a Latisana. Veniva portato un M26 al limite del rottame ma marciante, posto in riva al mare e si sparava a 700/800 metri contro una imbarcazione trainata. Si sparavano tre colpi dopo aver effettuato l'allineamento ottico e calcolato l'alzo anticipato con i cursori secondo la velocità della “nave” che ci veniva comunicata. Il primo colpo lo sparai a 50 metri. Ricordo che veniva fatto anche l'addestramento col carro marciante di uscire dalla botola sottostante ma per fortuna non toccò mai a me.
Il colpo che veniva utilizzato era il “superdecalibrato SABO” che perdeva dei pezzi durante il percorso verso il bersaglio colpendolo senza carica cava.”
La cosa che mi ha incuriosito molto è stata la riparazione effettuata a Terni delle canne forate lateralmente dei cannoni che erano dapprima stati scartati e poi riutilizzati. Pare fossero stati rivestiti con una camicia esterna molto spessa. La stranezza sta' soprattutto nell'arsenale che ha eseguito il lavoro perché Terni è sempre stato per l'armamento leggero e Piacenza per il pesante. Boh..!?
Il racconto prosegue:
“Durante una esercitazione nel 1962 attivammo delle postazioni a Dignano e per certo in quel periodo ve n'erano parecchie altre disseminate lungo il Tagliamento.
Fui assegnato ad una torretta enucleata di M26. Ricordo che per allineare i dispositivi di puntamento giravo la torretta verso sinistra e puntavo alla croce del campanile di Dignano. Per accedere alla torretta, che era su un dosso, entravo da una botola nel terreno, scendevo per la scaletta dove tutto era imbiancato. In fondo alla scala, protette da porte nautiche c'era da una parte il corridoio d'accesso alla torretta, dall'altra si entrava in una stanzetta con due brandine dove si dormiva dandosi il cambio nel periodo di attivazione dell'opera.
L'attivazione durò 5 giorni durante i quali passarono a portarci i viveri ma secondo quanto detto al corso in caso reale avremmo avuto autonomia viveri per 8 giorni. Protezione NB al seguito.
La mia torretta, oltre al cannone da 90/50 aveva una mitragliatrice cal. 12,7. La dotazione di munizioni era di 150 colpi da 90/50 e 32.000 colpi 12,7. L'equipaggio era composto dal capopezzo, cannoniere e due caricatori.
Alla sinistra del mio pezzo, a circa 300 metri avevo la torretta di uno Sherman armata di mitragliatrice, mentre a 500 metri alla mia destra un M26 in vasca.
Non avevamo riservette munizioni pronte nelle opere ma ci si doveva recare al deposito munizioni a prenderle.
Ricordo che alcuni di noi si recavano per un periodo di 2 mesi ad una casermetta al Tarvisio. Erano 1 caporale, 1 caporal maggiore, 1 sergente e 15 militari misti fanti/bersaglieri.”
Il racconto prosegue poi con una richiamo in servizio di 3 mesi, ad appena 6 mesi dal congedo nel 1963, per nuovi armamenti acquisiti. Si trovarono a Latisana un carabiniere, lui bersagliere, un lagunare, uno del genio ma per tre mesi non fecero né videro nulla e rimasero addirittura un mese in abiti civili.
Se interessano altre informazioni provvedo a ricontattare la fonte che non spera altro di unirsi al gruppo quando verranno fatte visite ad opere di quel tipo.