friz ha scritto:ma il problema non è sfilare o non sfilare (se voglio sfilare non ho grossi problemi pur non essendo socio ANA: il controllo in quel mare magnum è in pratica impossibile...).
il problema, lo ribadisco, è il tesseramento: il CDN è preoccupato solo di quello. Tutto il resto (alpinità , spirito alpino, valori equi e solidali, ecc.) è funzionale a quello: la questione che vi perseguita dagli ADA in poi (oggi Aiutanti) è solo volta a far entrare gradualmente tra i soci la consistente fetta della PC, unica in grado di sopperire alla carenza di "vocazioni" tra i Volontari (per i quali non si è mai voluta tentare un'opera di "evangelizzazione", forse perchè ritenuti impuri [Parazzini docet]..e pensare che invece Saulo aprì ai Gentili ...e fu il Cristianesimo!).
Quelli che (giustamente, ma spietatamente) chiamate "tarocchi" ( che le ottime arance di Sicilia non se l'abbiano a male) sono corteggiati dal CDN perchè la graduale sostituzione di Alpini con "diversamenteAlpini" rappresenta il futuro scelto dall'ANA nell'immediato seguito della riforma delle Forze Armate (professionalizzazione): il numero è l'obiettivo, non altro. Poi, Abbadia lo scrisse ripetutamente (ottenendo censure dall'Esimio), ci saranno ottimi elementi tra questi, così come pessimi tra quelli (distribuzione schiava della curva di Gauss), ma l'ANA non sarà più, di fatto (di diritto magari riuscirà a circonvenire qualche incapace...), un'Associazione d'Arma. Sarà una delle tante Associazioni di volontariato, magari la prima o la migliore, ma non d'Arma.
Il dibattito potrebbe spostarsi allora (come nelle beghe sull'eredità dei simboli di Partito dopo la fine della Prima Repubblica) sul diritto a vantare i nobili ascendenti (a proposito:includeranno i Caduti in Afghanistan, Balcani ed Irak? e le relative missioni? con quale faccia tosta?)
In generale condivisibile, ma i particolari...
1- Non è Saulo che aprì ai gentili, altrimenti non sarebbe stato il Cristianesimo, ma il Saulismo; come una certa corrente editoriale - si veda il famigerato Augias - del resto propugna. Saulo accettò di essere strumento di Altri, e per questo fu il Cristianesimo.
2- L'opera di "evangelizzazione" è stata almeno parzialmente tentata. Ma, come forse sai, non si deve imporre la "fede" con la spada. A gente che odia gli Alpini, perchè voleva andare nella "Sassari" o nella "Folgore", o magari solo in Polizia, non si può fare amare l''associazione d'arma degli Alpini...
3- I Cappelli in testa agli stagisti non sono stati messi solo da Perona.
È proprio il fatto che ci fosse anche il Comandante delle Truppe Alpine (per tacere delle uniformi consegnate a non militari) a rendere impossibile, anche solo logicamente, il tentativo che porti avanti di separare le responsabilità degli Alpini in armi da quelle degli Alpini in congedo (o, meglio, le responsabilità dei dirigenti dei primi rispetto a quelle dei dirigenti dei secondi).
Se l'ANA esiste in funzione delle Truppe Alpine, come ho già scritto e mi sembra tu condivida, dovrai un giorno arrenderti all'evidenza che quanto sta accadendo nell'ANA è la conseguenza - sottolineo: la conseguenza - di quanto accaduto alle Truppe Alpine, per cui l'eventuale faccia tosta dei dirigenti ANA sarebbe la stessa dei dirigenti EI.
In questo è giusto riconoscere al Vicepresidente nazionale Lavizzari una coerenza logica interna, che non sempre coloro a lui opponentisi invece hanno dimostrato; difatti aveva apertamente scritto sul forum che la difesa degli stagisti andava di pari passo con la rivalutazione dei volontari in servizio. E del resto anche la
nouvelle vague editoriale de "L'Alpino" dimostra questa posizione, e non è l'ultima causa del mio crescente forte dissapore nei confronti dell'ANA (non certo derivante da una prevenzione di fondo, come Cavalli può testimoniare).
Dallo scomparso forum ANA ero riuscito a salvare questo intervento, opera di Jolly46 (il grassetto è mio).
Penso sia lucidissimo nell'evidenziare in poche parole la trasformazione delle Truppe Alpine, e di riferirne correttamente l'inizio non alla loro volontarizzazione, ma alla riforma del 1975 (nefasta come ogni riforma,
à§a va sans dire).
Poi ognuno è libero di considerare tale trasformazione un fatto positivo, per carità . Ma almeno si prenda atto che la similare trasformazione dell'ANA - iniziata come giustamente osservi non con gli stagisti, ma con gli ADA - ne è semplicemente la logica conseguenza.
"In realtà , giusto o sbagliato che sia (ognuno giudichi per quanto può), è ormai scomparsa la connotazione di truppe alpine operanti in montagna", ordinate ed equipaggiate per quello.
Oramai si parla di "fanteria leggera" a connotazione alpina così come i paracadutisti sono anch'essi "fanteria leggera" e l'impiego con l'aviolancio non è più una prerogativa (idem quindi andare per montagne).
Non c'è più lo stretto connubio tra il battaglione e la batteria o gruppo di montagnini che ha sempre contraddistinto le grandi unità alpine (e spesso alpini e montagnini "vivevano" se non nella stessa caserma quantomeno nella stessa località ).
Molto di ciò inizio alla metà degli anni 70 quando si parlò per la prima volta della "bivalenza" della brigata alpina, forse qualcuno ricordera un'esercitazione specifica del btg. L'Aquila insieme ai corazzati!!!
Quindi se non è più richiesto andar per montagne diventa secondario anche mantenere a tutti i costi l'altissimo spirito di corpo fra coetanei, valligiani, compagni d'osteria e di vita, che è stato il pubblico segreto del corpo.
E perdere l'identità , le tradizioni e le consuetudini è un danno gravissimo e spesso irrimediabile."
In poche e riassuntive parole (e scusandomi per la tiritera) io contrasto la deriva plebea dell'ANA per lo stesso motivo per cui contesto l'involuzione dello strumento militare terrestre italiano, o difendo l'utilità del calibro da 105 mm in ambiente montano...
Mandi.
Luigi