Detto ... fatto!
L'opera di S. Martino a Craoretto era inserita nella zona collinare fra Spessa e Dolegna, ai margini della riserva naturale di Bosco Romagno.
Una delle postazioni P (la P2) era mimetizzata in parte da una baracca in legno all'ingresso e per la restante parte da una collinetta. Puntava il pezzo, quando in batteria, sulla strada proveniente dall'abitato di Craoretto. Tale postazione era costantemente sorvegliata da un fante armato con colpo in canna (in tale postazione, in apposita riservetta munizioni, era conservato il munizionamento di pronto impiego).
La postazione era posta esattamente davanti alla casermetta del posto di guardia (che noi chiamavamo "distaccamento di guardia") anche questa con sorveglianza armata, che veniva regolarmente cambiata ogni settimana.
Presumo che tale consuetudine sia esistita anche nei reparti alpini d'arresto.
Tutta l'opera (l'insieme delle varie postazioni) godeva di un mascheramento naturale dovuto all'andamento collinare del luogo (il PCO era ricavato seminterrato in una montagnola ricoperta di alberi) e le postazioni M dalla strada quasi non si vedevano, inserite com'erano nel bosco.
Il tutto, si noti, era a cavallo della strada di cui sopra.
E fin qui presumo di non aver detto, in pratica, nulla di nuovo.
Le postazioni da mortaio, invece, erano inserite più in profondità nel Bosco Romagno stesso: in pratica erano poco più che degli scavi, delle piccole piazzole in cemento, incavate nel terreno, a memoria lunghe circa 2/3 m e larghe circa 2. Mi pare avessero una forma a biscotto, arrotondata alle due estremità .
Esistevano anche un paio di punti prefissati per la squadra bazooka.
Nota a margine: ricordo che spesso, durante i pattugliamenti alle varie postazioni, soprattutto la domenica, dovevamo allontanare turisti e curiosi che, entrando nel bosco, trovano le varie postazioni e volevano ... capire ... oppure che si fermavano a bivaccare nonostante fosse zona "off limits" (il luogo, ovviamente, era letteralmente tempestato di cartelli "DIVIETO DI ... tutto").
Tantissimi poi si fermavano incuriositi a vedere 'sta casermetta sperduta con un po' di militari ... ovviamente, anche questi venivano "severamente" (???) cacciati.
Dell'elenco delle casermette che hai postato:
52° Alpi e derivati
Canebola, loc. Cernavoda, Platischis, Lusevera, Passo di Tanamea, loc. Speca, Castelmonte e Prepotto
io conosco alcune di quelle poi passate al Fornovo:
Castelmonte: presidiata da una delle Cp. del dist. di Purgessimo
Prepotto: presidiata da una delle Cp. di Ipplis (mi pare di ricordare la 1^)
Barbianis (?): presidiata da una delle Cp. di Ipplis (mi pare la 2^)
non da te nominata
Craoretto: presidiata da una delle Cp. di Ipplis (la 4^, io c'ero ...).
Secondo me, ne esisteva una per ogni compagnia "operativa" di ogni btg. Qui ora sta a capire, se si vogliono trovare quante erano, quante erano le Cp. operative. Forse anche qui, incrociando più dati, si potrà avere un quadro abbastanza completo.
Per quanto riguarda il 120° posso dare la seguente lista (al 1983):
Comando di Ipplis
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CCS
1 ^ Compagnia - operativa
2 ^ Compagnia - operativa
4 ^ Compagnia - operativa
Distaccamento di Purgessimo
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10 ^ Compagnia - operativa
11 ^ Compagnia - operativa
12 ^ Compagnia - operativa
La 3^, la 5^, la 6^, la 7^, la 8^ e la 9^ Compagnia erano in posizione quadro (noi le chiamavamo "fantasma").
Attendo commenti! Chi è a conoscenza di altri "distaccamenti di guardia" ?
Un grossissimo ciao a tutti.