Ho notato che nei giorni dell'adunata di Bassano la compagnia del Feltre che prestava servizio d'onore alla bandiera di guerra, sfilato anche con un proprio stendardo, una sorta di gonfalone dallo sfondo verde, recante lo stemma della compagnia al centro. Dato che durante il mio servizio militare svolto tra il 2001 ed il 2002 nello stesso reparto, tale insegna non era in uso, chiedo se sia un'iniziativa recente presa in autonomia o riguardi tutte le compagnie alpine.
Nel corso di alcuni giorni passati alla Francescatto di Cividale, nell'ottobre del 2001, ricordo che lì le compagnie del battaglione Gemona l'avevano già adottata.
L'unica insegna di reparto ufficiale è la Bandiera di Guerra, poi tradizionalmente negli Alpini esisteva il gagliardetto del Battaglione o delle Compagnie, in genere triangolare di colore verde con fregio ricamato (per capirci simile agli attuali gagliardetti dei gruppi ANA). Non si trattava di insegne ufficiali, ma iniziative autonome, spesso erano donati dal comune dove il reparto risiedeva, così come le drappelle per le trombe.
Negli ultimi anni sono ritornate a comparire le insegne delle Compagnie. anche in questo caso presumo si tratti di iniziative autonome all'interno dei vari reggimenti, tant'è vero che la foggia varia da reparto a reparto (e aggiungo non sono granchè come materiali e grafica, soprattutto se paragonate a quelle storiche). Prova a vedere su L'Alpino le foto delle cerimonie, di solito tra i reparti schierati c'è sempre l'insegna di qualche compagnia.
Aggiungo che all'adunata ha sfilato anche il gagliardetto del Btg. Alpini "Bassano", storicamente molto importante in quanto fu donato al battaglione dalle donne bassanesi alla vigilia della Grande Guerra.
Se, come scrive Leonardo, trattasi di tradizione ben venga visto che molte tradizioni sono andate a morire.
Solo che non sia un modo, oltre al fregio dorato sul cappello, per far fare ai volontari anche l'Alfiere!
Quest'ultima mia è naturalmente una battuta.
Chissà perchè questa come altre tradizioni è stata lasciata colpevolmente morire nell'ultimo quarto di secolo della Leva, per poi ripristinarla subito arrivati i volontari.
Forse che a trattare i soldati da soldati si rischiava di non trovare terreno sufficientemente fertile per l'abolizione di tale istituto?
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Si sono volute creare delle FFAA di manager e stipendiati (e la storia dei manager in divisa è iniziata tanto tempo prima della sospensione della leva), ottimo strumento per indebolire dalle fondamenta l'istituzione.
E questo indebolimento doveva anche passare dal rifiuto e dall'eliminazione delle tradizioni, dei "colori", del senso di appartenenza o spirito di corpo.
Bastava timbrare il cartellino ed alle 16,30 eseguire il "fuggi-fuggi".
Qualche reparto si è salvato grazie ad Ufficiali e Sottufficiali che hanno "resistito" alla ventata del nuovo ed all'osservatore attento ma soprattutto dotato di cuore non saranno sfuggite le differenze tra reparto e reparto.
Chi faceva le cerimonie per farsi bello davanti alle autorità civili e politiche, chi celebrava e ricordava per i "suoi" passati-presenti-futuri.
Una sterile rappresentazione da una parte, un'emozione viva e concreta dall'altra.
E leggendo anche tanti interventi su facebook, sistema controverso, magari pericoloso ma che effettivamente fa' riunire le persone distanti non solo per i chilometri ma anche per gli affanni e gli impegni, si scopre come tanti ragazzi di leva abbiano respirato ed assimilato l'aria buona e sana che permeava molte caserme.
Sull'Alpino dell'agosto/settembre 2007 ho recuperato l'immagine qui sotto in cui si vede lo stendardo di compagnia a cui accennavo.
La fiamma e le drappelle credo fossero comunque riservate al battaglione.
Magari mi sbaglio ma queste insegne mi pare abbiano una derivazione un po' yankee ricordano i guidoncini dei plotoni dei marines in addestramento a Fort Bragg resi celebri dai film sul Vietnam