I proprietari dei terreni su cui insistevano le "Opere di Fortificazione Permanente" percepivano qualche forma di indennizzo per le conseguenti limitazioni in termini di edificabilità , sfruttamento a fini agricoli, rivalutazione del terreno etc?
Qualcosa di simile, intendo, alla cosiddetta "indennità missili"?
Grazie,
Francesco
Qualcosa di simile, intendo, alla cosiddetta "indennità missili"?
ehm... sarebbe?
...sarebbe una somma di denaro (non so se simbolica o realmente significativa) che veniva corrisposta periodicamente a chi abitava in prossimità di determinate installazioni: non risulta?
...sarebbe una somma di denaro (non so se simbolica o realmente significativa) che veniva corrisposta periodicamente a chi abitava in prossimità di determinate installazioni: non risulta?
Non ho idea di cosa sia, è la prima volta che ne sento parlare. Andrea o Carlo sapranno dare sicuramente una risposta.
Ad ogni modo il terreno delle opere era espropiato e il terreno intorno credo avesse servitù militare. Scommetto che in effetti in AA avranno trovato il sistema di farsi dare qualche soldino dallo Stato.
Mi pare che il Ministero della Difesa versava annualmente alle regioni(?) interessate una qualche somma come compenso per le servitù militari alle quali erano sottoposte certe aree.
Es immagino che in una certa zona intorno alla data opera o postazione non era permesso edificare edifici che altrimenti si sarebbero dovuti demolire per liberare il campo di tiro.
Da quello che posso immaginare i soldi poi venivano girati a livello di comune interessato perchè era lui che avrebbe avuto responsabilità di definire le aree edificabili o meno.
Non penso che ai proprietari arrivassero direttamente dei rimborsi perchè a meno che non avessero posseduto una area già definita edificabile al momento della realizzazione dell'opera e che non potevano sfuttare negli altri casi si sarebbe trattato di terreni che in un futuro avrebbero potuto ricevere il cambio di destinazione d'uso da parte del comune (quindi non ne ricevevano un danno diretto vero e proprio)
Chiaramente queste sono solo mie ipotesi (a parte il fatto dei versamenti di denaro alle regioni che mi pare di ricordare di aver sentito nominare)
PS: ricordo che oltre ai picchetti in cemento con la sigla DM (Demanio Militare, quindi indicanti terreno espropriato) ci sono in giro anche quelli SM (Servitù Militare) indicati l'aree soggette ad un qualche tipo di vincolo inposto per ragioni militari.
[quote="Sin simpri chei"]
Non penso che ai proprietari arrivassero direttamente dei rimborsi perchè a meno che non avessero posseduto una area già definita edificabile al momento della realizzazione dell'opera e che non potevano sfuttare negli altri casi si sarebbe trattato di terreni che in un futuro avrebbero potuto ricevere il cambio di destinazione d'uso da parte del comune (quindi non ne ricevevano un danno diretto vero e proprio)
Riporto questo passaggio dal resoconto di una riunione del Consiglio Comunale di Scorzè (reperito in rete, risale all'anno 2000 e a quell'epoca la base missilistica di Peseggia era già dismessa da tempo):
Codato (Lega Nord) sulla situazione di pagamento da parte
dello Stato delle indennità per le servitù militari, per gli
anni fino al 1996, della base missilistica di Peseggia: a che
punto è la situazione dei pagamenti per i cittadini e per il
Comune? L'ass. Enzo risponde che, a fronte degli elenchi trasmessi
a cavallo fra il 99 ed il 2000 (circa 1000 pratiche), sono stati
presi contatti con il Ministero (Geniodife) che ha garantito un
secondo blocco di pagamenti, dopo quelli fatti nel 1999, entro
l'autunno.
Da ciò si intuisce un rimborso diretto (in questo caso, e in gergo, una "indennità missili") ai proprietari dei terreni limitrofi alla base.
In passato avevo letto anche la testimonianza diretta di un abitante della stessa località , in cui si citava una indennità in qualche modo legata anche alla situazione di "rischio" di chi si trovava a convivere con un obiettivo militare.
Da ciò scaturisce la mia domanda a riguardo delle opere di fortificazione: sul Collio friulano, durante gli "allarmi" (attivazione per attacco simulato), le attività di vendemmia, aratura etc continuavano placidamente malgrado la temporanea "invasione" dei terreni.
Questo per tacita intesa, per rassegnazione o perchè previsto da uno specifico "contratto"?