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Direi che questa è sfuggita ai piu'

(Ansa.it)

ROMA - Otmar Muhlhauser oggi ha 88 anni. Vive a Dillingen, non lontano da Monaco di Baviera. A parte qualche problema cardiaco, di salute sta bene. Guida la macchina e continua a fare qualche lavoretto: era un mastro pellicciaio molto apprezzato in città . In un lontano passato è stato sottotenente dei 'Gebirgsjager', i Cacciatori delle Alpi artefici del massacro di Cefalonia, nel settembre '43. Fu lui il comandante del plotone di esecuzione che fucilo', tra gli altri, il comandante della Divisione Acqui, Antonio Gandin. A suo avviso gli italiani erano dei "traditori" e "al tradimento vi era una sola risposta: l'esecuzione". Nonostante questo i magistrati tedeschi l'hanno prosciolto perché quello di Gandin e dei suoi ufficiali non può essere considerato, secondo loro, un omicidio "aggravato", ma semplice. L'inchiesta è stata allora riaperta dalla procura militare di Roma, che in questi giorni ha notificato al mastro pellicciaio l'avviso di conclusione delle indagini. Nei prossimi giorni ci sarà  la richiesta di rinvio a giudizio e sarà  il gip militare a decidere. Molto probabilmente Muhlhauser non si presenterà  alle udienze, ma quello che doveva dire è contenuto in alcuni interrogatori resi alle autorità  tedesche ed ora agli atti dell'inchiesta italiana. Il primo risale al 27 giugno 1967. Muhlhauser racconta di essere stato incaricato di "mettere insieme un plotone che doveva servire alla fucilazione di un determinato numero di ufficiali italiani". Li trova e, per evitare brutte figure, la sera si esercitano "sparando a salve". Arriva la mattina dell'esecuzione. "Il generale Gandin - racconta l'ex sottotenente - dovette mettersi in un avvallamento. Di fronte a lui si era schierato il plotone di esecuzione. Il maggiore Klebe (poi soprannominato 'il macellaio' - ndr) estrasse dalla manica un documento e lo lesse. Ora non sono in grado di riferirne il contenuto, ma l'essenza era che il generale Gandin doveva essere fucilato su ordine del Fuhrer per tradimento o simili. Per lo stesso motivo dovevano essere fucilati anche altri ufficiali della divisione italiana. Ad un segno del maggiore Klebe ho dato l'ordine di sparare". "Dopo un po' di tempo - continua - arrivò un camion con circa 4-6 ufficiali. Anche loro furono fucilati nello stesso modo del generale, ma prima dell'esecuzione non fu letto nulla. L'ordine di sparare lo diedi io anche in questo caso". Molti anni dopo, il 24 marzo 2004, Muhlhauser torna ad essere interrogato sugli stessi fatti. E chiarisce: "io ero adirato contro il generale o i suoi ufficiali. L'aria nei confronti degli italiani non era certo di quelle buone. La disposizione data per l'esecuzione per me era un ordine superiore irrevocabile". L'aria non era buona, spiega, perché "tra gli ufficiali (tedeschi) si parlava della divisione italiana solo come di traditori. Con l'ordine del Fuhrer era già  chiaro che coloro che appartenevano alla divisione italiana andavano trattati completamente da traditori. Al tradimento vi era solo una risposta: l'esecuzione". Prima di essere ucciso Gandin "rifiutò la benda. Poco prima dell'ordine 'fate fuoco' il generale disse a voce alta: 'Viva l'Italia, viva il Ré. Subito dopo crollò a terra".

LA MATTANZA DELLA DIVISIONE 'ACQUI'
Quella della Divisione Acqui fu la peggiore strage compiuta dai militari tedeschi ai danni degli italiani nella Seconda Guerra mondiale: gli studi più recenti stimano in circa 5.000 (su un totale di 11.500) i soldati uccisi durante la battaglia, morti nell'affondamento dei tre piroscafi che avrebbero dovuto trasportarli nei lager nazisti e, soprattutto, massacrati a sangue freddo dopo essersi arresi. Nel caos dell'8 settembre '43, il generale Antonio Gandin, comandante della Acqui, cerco' in ogni modo di trovare una strada che consentisse di salvare al tempo stesso l'onore - rifiutando il disarmo - e la vita dei suoi "figli di mamma", evitando una battaglia che giudicava persa in partenza. Le trattative con i tedeschi proseguirono così fino alla notte del 14 settembre quando Gandin, con un 'referendum' inedito nella storia delle forze armate italiane, chiese direttamente ai militari della Divisione cosa volessero fare: unirsi ai tedeschi; cedere le armi; tenerle e resistere. Scelsero quest'ultima strada, quella di "combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armì", disse nel 2001 l'ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, secondo cui Cefalonia fu "il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo". I bombardamenti degli Stukas cominciarono la mattina del 15 settembre. Il 22 la Acqui si arrese. La vendetta tedesca fu spietata e senza alcuna giustificazione. Testimoni raccontano di fucilazioni di massa di soldati che avevano appena deposto le armi. Gandin fu fucilato il 24 settembre, insieme al suo Stato maggiore. Molti cadaveri furono bruciati e gettati in mare. Da un punto di vista giudiziario, a questa strage corrisponde uno dei più clamorosi casi di giustizia negata che si ricordi: a 65 anni dai fatti ancora nessuno ha pagato. A parte il generale Hubert Lanz, comandante del XXII corpo d'armata germanico, condannato nel 1948 a Norimberga a 12 anni di reclusione (ma ne scontò solo 5) per la fucilazione di "alcuni ufficiali italiani", nessun altro è finito alla sbarra. In Italia, nel 1957, il giudice istruttore militare assolse alcuni ufficiali italiani, denunciati dal padre di un finanziere fucilato sull'isola in quanto 'colpevoli' di aver fomentato nella truppa la rivolta contro i tedeschi, circostanza che avrebbe portato al massacro. Nel 1960 furono assolti anche diversi ufficiali tedeschi: una decisione, quest'ultima, su cui pesò la volontà  politica del governo italiano di non ostacolare il processo di ricostruzione della Germania e delle sue forze armate in un periodo in cui la Nato ne aveva bisogno. Nel 1964 venne aperta un'inchiesta anche in Germania, in seguito a materiale fornito da Simon Wiesenthal, il 'cacciatore di nazisti', ma la procura di Dortmund quattro anni dopo archiviò. Quelle stesse indagini furono riaperte nel settembre 2001: l'attenzione venne concentrata sull'operato di sette ex ufficiali della Wehrmacht. La posizione di uno di questi, il sottotenente Otmar Muhlhauser, capo del plotone di esecuzione che fucilò Gandin, venne stralciata: gli atti passarono alla procura di Monaco che nel settembre 2007 dichiarò prescritto il reato a carico dell'imputato, non trattandosi - secondo il magistrato - di un omicidio aggravato, ma 'semplice'. L'8 marzo 2007 anche la procura di Dortmund ha archiviato l'inchiesta aperta nel 2001 a carico degli altri sei ex ufficiali tedeschi. Dopo queste archiviazioni le figlie di due delle vittime di Cefalonia, Marcella De Negri e Paola Fioretti, hanno presentato un esposto alla procura militare di Roma, chiedendo di riaprire l'inchiesta, cosa che poi è avvenuta. Ora la conclusione delle indagini, con la prossima richiesta di rinvio a giudizio per il solo Muhlhauser.
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Aquila
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

Io mi incazzo sempre come una bestia a sentire "i soldatini" "i figli di mamma" però nelle trasmissioni dei russi, tra le labbra di churcill non compaiono i GRANATIERONI tedeschi belli e fighi ma chi? "quei pazzi con la penna in testa che sbucano da ogni parte" (carrista russo, allarmato) o la Folgore con il Tuscania ad El Alamein. In quanto alla giustizia come il solito è stata sotterrata la memoria di quei poveri ragazzi per farne morire degli altri per preparare un'altra, stupida e economica guerra.
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!
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La Crodarola
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

Sull'argomento forse non è nota anche una lettera inviata dalla figlia di uno degli ufficiali uccisi a Cefalonia inviata quest'anno, poco prima che si celebrasse la cerimonia di Mittenwald. Il successivo fino settimana s'è svolta invece l'adunata di Bassano

Presidente dell'Associazione Nazionale Alpini

Gentile Presidente,

le trasmetto, nel caso lei non avesse avuto l'occasione di leggerlo, il testo dell'interpellanza parlamentare riguardante la c.d. cerimonia di Pentecoste a Mittenwald del 27 maggio 2007, organizzata dal corpo dei Gebirgsjager, i terribili "cacciatori di montagna" massacratori di molti italiani, sia in Italia, sia nei Balcani ed in particolare, per quanto mi riguarda, autori della strage di Cefalonia, dove mio padre, il capitano Francesco De Negri, fu fucilato il 24 settembre 1943.

Sventuramente, come già  le scrissi lo scorso anno, e come è detto nell'interpellanza parlamentare, anche il signor Adriano Rocci, da lei delegato, ha deposto una corona, in quel giorno, a nome dell'ANA, al monumento dei massacratori, accanto a rappresentanze di formazioni della c.d. R.S.I. ( come lei certamente sa la c.d. Monterosa e la Tagliamento, che hanno poi confermato : io ero presente ed ho visto il tutto con immenso dolore ).

Non credo le sia ignoto il fatto che nella Divisione Acqui molti soldati ed ufficiali, anche decorati con medaglia d'oro alla memoria, erano alpini.

Tornerò a Mittenwald anche quest'anno. La c.d. cerimonia in onore dei massacratori si svolgerà  la domenica precedente la Pentecoste, il 4 maggio.

La prego di fare in modo che non mi accada di dover ancora sopportare la vista dei NOSTRI alpini che depongono corone, accanto e per, coloro che hanno commesso il più grande crimine contro soldati italiani nella seconda guerra mondiale.

Lei non può non sapere che il primo comandante del ricostituito corpo dei Gebirgsjager a Mittenwald, fu il maggiore Klebe detto il macellaio, uno dei maggiori responsabili della strage di Cefalonia.

Avrà  certo saputo che lo scorso anno, come è anche detto nell'allegata interpellanza, sfilava impudicamente a Mittenwald anche Joseph Scheungraber, Gebirgsjager condannato all'ergastolo a La Spezia per l'eccidio di civili a Falzano di Cortona.

Sono convinta che lei, che non può non avere a cuore questa parte della nostra storia, ha già  da tempo preso la decisione giusta che è solamente quella di non far mai più partecipare i NOSTRI a quella lugubre giornata.

Attendo da lei, con ansia, una rassicurante risposta.

Le mando i miei migliori saluti.

marcella de negri
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cavalli
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

direi che è ora di finirla! dopo la figuraccia dell'otto settembre cosa si predenteva che gli ex alleati, divenuti nemici ci trattassero con i guanti bianchi? si sà  che il teutonico non và  poi per il sottile!
La Max Trid.
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

cavalli ha scritto:direi che è ora di finirla! dopo la figuraccia dell'otto settembre cosa si predenteva che gli ex alleati, divenuti nemici ci trattassero con i guanti bianchi? si sà  che il teutonico non và  poi per il sottile!
:evil: Figuraccia?tanto gioavi a palla!!Non volevo perde tempo a risponde, ma dico semplicemente che se gli alpini con corona erano reduci( monterosa/Tagliamento), c.....zi loro! :twisted:
Veni nec recedam.
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cavalli
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

bravo51 ha scritto:
cavalli ha scritto:direi che è ora di finirla! dopo la figuraccia dell'otto settembre cosa si predenteva che gli ex alleati, divenuti nemici ci trattassero con i guanti bianchi? si sà  che il teutonico non và  poi per il sottile!
:evil: Figuraccia?tanto gioavi a palla!!Non volevo perde tempo a risponde, ma dico semplicemente che se gli alpini con corona erano reduci( monterosa/Tagliamento), c.....zi loro! :twisted:
Egregio mi pare che non cogli il significato di quel che scrivo! potevi anche risparmiare il tuo tempo nel rispondere, in merito a coloro che volontariamente o forzatamente militarono nei reparti della R.S.I. l'unica loro colpa è qualla di aver combattuto dalla parte sbagliata, e per favore non facciamo cone l'ANA che per decenni discriminò i reduci della Monterosa e rgt. Tagliamento, almeno per me che l'alpino l'ho fatto sul serio, non esisistono alpini di serie A e serie B sono tutti Alpini!
La Max Trid.
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

Forse non avrò colto il recondito significato delle sue parole, ma per me e per altri miei collaterali i caduti di Cefalonia e della ritirata di russia sono solo ed esclusivamente di serie "A"!
Cordiali saluti (:-x)
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belpietro
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

cavalli ha scritto:
bravo51 ha scritto:
cavalli ha scritto:direi che è ora di finirla! dopo la figuraccia dell'otto settembre cosa si predenteva che gli ex alleati, divenuti nemici ci trattassero con i guanti bianchi? si sà  che il teutonico non và  poi per il sottile!
:evil: Figuraccia?tanto gioavi a palla!!Non volevo perde tempo a risponde, ma dico semplicemente che se gli alpini con corona erano reduci( monterosa/Tagliamento), c.....zi loro! :twisted:
Egregio mi pare che non cogli il significato di quel che scrivo! potevi anche risparmiare il tuo tempo nel rispondere, in merito a coloro che volontariamente o forzatamente militarono nei reparti della R.S.I. l'unica loro colpa è qualla di aver combattuto dalla parte sbagliata, e per favore non facciamo cone l'ANA che per decenni discriminò i reduci della Monterosa e rgt. Tagliamento, almeno per me che l'alpino l'ho fatto sul serio, non esisistono alpini di serie A e serie B sono tutti Alpini!
tutti coloro che hanno servito la loro Patria in reparti regolari, chiamati al servizio da un governo, sono soldati.
tutti quelli che erano Alpini sono stati Alpini, punto.
anche l'ANA pare che si stia smuovendo, e ponga rimedio allo sbaglio di avere estromesso i reduci Monterosa.
mancherebbe che ci mettessimo noi Alpini a fare fratelli e fratellastri...
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La Crodarola
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

Chiedo. Sull'accoglimento di alpini della RSI nell'ANA esistono prese di posizione ufficiali?
L'unica iniziativa di cui ho trovato traccia sono le dichiarazioni del presidente Leonardo Caprioli il 6 ottobre 1993 a Mosca.
Il Consiglio Direttivo Nazionale dell'ANA nella seduta successiva accennò in questi termini alla questione (la ricostruzione è dall'Alpino del mese di novembre):
"Presiede Busnardo in sostituzione del presidente Caprioli in convalescenza. La seduta si apre con gli onori alla bandiera e gli auguri al presidente Caprioli.
1. Comunicazioni della presidenza
Su invito di Busnardo, Gandini dà  lettura della lettera 6 ottobre del presidente, nella quale egli informa dell'iniziativa da lui presa a Mosca di sollecitare un abbraccio fra gli alpini reduci di Russia e gli alpini della RSI. IL CDN unanime sottolinea con un grandissimo applauso di consenso l'iniziativa".
Significativa la lettera di Vitaliano Peduzzi direttore dell'Alpino (reduce di Russia, già  partigiano) in risposta ad una lettera di delucidazioni richiesta da un'esponente dell'Istituto storico che raccoglie i reduci della Repubblica sociale italiana.
"L'iniziativa alla quale lei si riferisce [...] purtroppo non ha avuto ancora nessun seguito ufficiale. Lei certamente sa che la nostra Associazione si è ripetutamente espressa perchè cadano preclusioni, divieti, barriere che non hanno nè un senso storico nè senso morale. Malauguratamente non abbiamo trovato ascolto".

La ricostruzione è tratta dal periodico ACTA periodico dell'Istituto storico della Repubblica sociale italiana, anno VIII, n. 2 maggio-luglio 1994.
http://fondazionersi.org/mediawiki/imag ... Acta24.pdf
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belpietro
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

La Crodarola ha scritto:Chiedo. Sull'accoglimento di alpini della RSI nell'ANA esistono prese di posizione ufficiali?
io ho trovato come fonte solo questo:

"Ma non travisate . avverte Leonardo Caprioli, presidente dell' Associazione nazionale alpini .. Da sempre sappiamo che tra i nostri ci sono anche tanti ex soldati repubblichini: fingiamo di ignorarlo perche' un decreto luogotenenziale del 1946 proibisce loro di iscriversi all' Ana. Una legge demenziale. Comunque per noi basta che uno, prima di andare a Salo' , avesse prestato servizio nelle truppe alpine regolari per accoglierlo"



di questo decreto lgt non so nulla (al momento :mrgreen: ), ma ho memoria di avere discusso a lungo con un Amico Alpino che ora è andato avanti, che è stato nella dirigenza ANA locale e anche parlamentare, il quale sosteneva che fosse ufficialmente impossibile per i reduci RSI associarsi

ho memoria, ma potrei sbagliare, che il no formale della associazione sia stato deciso nel periodo in cui ero in servizio (1987/88)

con calma mi cerco qualcosa
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cupro
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

E siamo nuovamente alle solite...Ancora si fanno distinguo fra militari di serie "A" e militari di serie "B"..di
chi era dalla parte "sbagliata" e di chi era dalla parte "giusta". Chi ha deciso che era sbagliato o giusto sono
stati i vincitori che hanno scavato così un solco ideologico fra due Italie e che ancora contribuiscono a tenerlo aperto. Col senno del dopo è facile emettere giudizi di condanna e condannare per l'eternita alla
pubblica esecrazione quanti hanno avuto la "colpa" di essere dall'altra parte. Ma questa, purtroppo, è
l'Italia che ghettizza una parte della propria storia e i suoi protagonisti in una guerra psicologica ma che và  a braccetto con quel teutonico popolo responsabile dei fatti delle Ardeatine e di Cefalonia ( e di tanti altri
orrori) cancellando il tutto in nome del DIO denaro e del profitto più sfrenato con buona pace di quanti
affollano i cimiteri di guerra. Non è mia intenzione fare un'elegia della RSI ma mi domando, e domando a coloro
che pervicacemente continuano a non voler pensare, cosa sarebbe sucesso in un'Italia del centro nord
completamente in mano ai tedeschi o, come se fosse diverso, dei nazisti? A quante e a quali atrocità  la
popolazione sarebbe stata esposta? Nella RSI militarono uomini che non avevano più nulla da perdere e che si arruolarono per fame e per bisogno ma anche uomini che credevano nell'onore del soldato e della parola
data ad un'alleato. Uomini che combatterono contro chi aveva invaso la Patria (un'alleato non è mai
un'invasore) e che non sollevarono mai le armi contro i fratelli italiani: i soldati della X^ MAS. Un soldato
ha nell' anima la fedelta al proprio giuramento di servire con onore e lealtà  la Patria e questo vale per tutti,
perchè le patrie sono tante ma la più importante e quella che ciascuno si porta nel cuore. Quando un
soldato cade, quando i figli muoiono, il grido di dolore e le lacrime delle madri rendono tutti uguali,senza
distinzioni di razze, etnie, luoghi. O si vuol dire che anche ciò è di serie "A" o "B"? I vinti sono morti ma
i vincitori non li hanno seppelliti, li hanno solo riposti nei propri armadi. Che meschino squallore.... :(
non rimpianti, ma solo sane nostalgie.
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

La Crodarola ha scritto:Chiedo. Sull'accoglimento di alpini della RSI nell'ANA esistono prese di posizione ufficiali?
Si. Devi saccheggiare la raccolta de "L'Alpino" di Leonardo, e guardare nelle pagine dedicate al CDN.
Ricordo un'apposita disposizione di qualche anno fa (direi fra il 2000 e il 2005). Se Leonardo è troppo bocia e non ha questi numeri, saccheggia la raccolta di qualcun altro :D
In pratica, visto che nessuno aveva ancora dato ascolto alle richieste dell'ANA - altro che discriminazioni - si decise semplicemente di saltare il problema dell'effettivo servizio prestato (che a tutt'oggi non è riconosciuto).
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

Scusate ma non concordo. I morti son tutti morti e va bene, però se personalmente possiamo comprendere e giustificare la scelta di chi andò con Salò (dopo un ventennio di indottrinamento, senza un contraddittorio cosa potevano fare), storicamente (sì anche col senno di poi) non sono la stessa cosa. C'era una parte giusta ed una sbagliata.

Chi si schierò coi nazisti sbagliò.

E la Repubblica non può e non deve trattarli allo stesso modo. -tantomeno un ministro della Repubblica....
Ogni singolo Cittadino può avere ed esprimere le sue idee (grazie anche a chi andò dalla parte giusta) , ma deve essere una scelta personale.
Vorrei fare un esempio: un assassino deve essere condannato dalla giustizia, se poi i parenti della vittima lo dovessero perdonare è una questione loro che non può modificare il verdetto di colpevolezza della giustizia o della storia.
saluti
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

[quote="La Crodarola"]Chiedo. Sull'accoglimento di alpini della RSI nell'ANA esistono prese di posizione ufficiali?



Ho trovato questo su l'Alpino,non sò se poi negli anni a venire la posizione dell'ANA sia mutata.

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La Crodarola
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Re: Direi che questa è sfuggita ai piu'

In base a quanto deciso dal C.D.N. nel 1947 (e sempre che non siano stati presi altri provvedimenti) un personaggio tanto caro alla memoria degli alpini come Giulio Bedeschi dovrebbe quindi essere stato escluso dall'iscrizione all'ANA?
Nella successiva deliberazione del 1969 viene esplicitata la questione della divisione Monterosa ma non viene abolita la preclusione verso chi aveva fatto parte delle SS italiane, delle Brigate Nere e di altre formazioni volontarie.
Leonardo, se hai ulteriori informazioni in merito, con ulteriori decisioni del CDN sono bene accette...

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