Da un articolo apparso sul quotidiano "La Nuova saedegna" del 30 Agosto
ARRIVANO I BERSAGLIERI:MILITARI A QUOTA 1000
Sono già state delineate alcune della tappe che dovrebbero portare,presumibilmente entro febbraio 2009,al completamento dell'organico che raggiungerà la nuova sede.
Inizieranno subito i lavori di ristrutturazione delle mense il cui completamento dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre 2008.
Con altrettanta celerità saranno realizzati gli altri interventi logistici indispensabili per accogliere le quattro compagnie provenienti da milano,con un organico di oltre 600 uomini che aggiunti a quelli del 1° reggimento Corazzato consentiranno di avere in pianta stabile più di 1000 militari.
A capo teulada quindi continuerà l'attività il 1° Reggimento Corazzato col suo reparto comando e le funzioni di supporto alle attività addestrative che caratterizzano il Poligono.
Ma il Primo assumerà un ruolo molto importante e diventerà protagonista nella gestione di un sistema di simulazione di combattimento innovativa.
Ma tornando per un attimo al Terzo Bersaglieri,l'unico fra i cosiddetti "Reggimenti Quadro" a salvarsi dalla ristrutturazione in atto nell'Esercito Italiano,grazie all'inserimento nella Brigata Sassari diventerà operativo,potrà cioè,partecipare a tutte le missioni di pace all'estero.
La sua bandiera di guerra come avevano sollecitato numerosi esponenti politici,rimarrà percio attiva. La caserma di Via Suzzani a Milano sarà chiusa ma il Terzo Bersaglieri il reggimento più decorato dell'esercito italiano non sarà soppresso.
A Capo Teulada ci saranno perciò due colonnelli comandanti (il Primo Corazzato e il Terzo Bersaglieri saranno infatti autonomi) e s'ipotizza,considerata la grande inportanza del poligono l'arrivo di un generale. A conferma del progetto di potenziamento deciso dallo Stato Maggiore dell'Esercito ed avvallato dal Ministro della Difesa sono ricomparsi nel bilancio delle Forze Armate 27 milioni di euro destinati alla realizzazione sempre a Teulada del CTC (Centre Training Combat).
Si tratta di un centro per l'addestramento al combattimento con caratteristiche diverse da quelli tradizionali,già nel 1999 lo Stato Maggiore dell'Esercito delineò l'esigenza di dotarsi di un sistema di addestramento simulato,così come avveniva in altri paesi europei. L'obbiettivo da perseguire era quello di incrementare il realismo degli interventi e nello stesso tempo economizzare le risorse disponibili,di qui la creazione di un gruppo di progetto per la simulazione.