Werwolf ha scritto:Ma tu sei un parmigiano con l'erre moscia?
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Certo che ho fatto il militare e anche come ufficiale di complemento.
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Passavano il tempo a fumare (anche 2 pacchetti al giorno), a bighellonare o ad inventarsi nonnismi che punivo sempre con la massima durezza perché quei terroni capivao solo il linguaggio della forza quindi non c'era modo di convincerli con le buone ma solo con le cattive.
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Lascia perdere parmigiano, meglio le forze armate di oggi che quelle di ieri....
Partivi ragazzo e tornavi uomo? Ma dove!?
Ciao Werwolf,
anch'io ho fatto la "naja" come ufficiale di complemento, e visto il tuo commento posso solo dire o che sei stato "sfigato" per avere avuto a che fare con "... terroni bighelloni e fumatori ..." o che .......! .
Il mio servizio militare l'ho svolto per cinque mesi a Roma, per cinque mesi a Belluno, e per cinque mesi a Gemona del Friuli, a partire dal gennaio 1973 e fino ad aprile 1974, e anch'io ho visto cose che non funzionavano, sia tra i "najoni" sia tra i "professionali", come del resto mi è capitato, e continua a capitarmi, nella vita "civile". Quello che mi sento di affermare per l'esperienza diretta è che si arrivava ragazzi, ma che questa condizione eri costretto a dimenticarla quando ti venivano affidati 30 "najoni" che avevano la tua stessa età o al massimo un lustro di meno o di più.
Io in tutta la mia "carriera militare" ho punito un solo "ragazzo" e per una sola volta, salvo poi pentirmene per le conseguenze subite dal "najone". Ho sempre avuto molta attenzione nei "najoni" a me affidati, sia per l'addestramento sia per le loro esigenze, attenzione ricambiata moltiplicata per 30 quando ero io ad avere dei problemi con gli "alti gradi". Insieme ai miei "najoni" ho compiuto un percorso di maturazione che mi ha aiutato a diventare uomo, e a non essere più lo sbarbatello partito una fredda mattina di gennaio del '73 con destinazione Roma.
Ricordo un ragazzo di innegabili origini partenopee, per il cognome e per la parlata, che nella prima marcia fuori caserma ha solamente rotto le scatole con il suo continuo brontolio, invece di punirlo io l'ho aiutato a concludere l'escursione, con il risultato di aver poi avuto il piacere di comandare un ragazzo motivato e sempre disponibile anche nei confronti dei suoi "fratelli".
Un ultimo aneddotto fresco di Adunata: "Ciò cossa ghin feto de chea spila tacà sul capelo?" Mi giro verso chi mi indirizzava questa domanda, e quando lo guardai negli occhi gli dissi che io lo conoscevo, dopo alcune battute scopriamo di avere entrambi passato qualche mese alla Fantuzzi di Belluno. Quando gli ho rivelato il mio cognome non mi lasciava proseguire perchè doveva presentare ai suoi amici "el so tenente". Questo mi ha fatto estremo piacere perchè a 34 anni di distanza qualcuno che con me ha fatto la "naja" si è ricordato in modo positivo del "so tenente", e non mi vedeva da 34 anni.
Concludo con l'augurio che anche tu possa un giorno incontrare qualche "... terrone bighellone e magari ex fumatore ..." che ti saluti con lo slancio e la gioia di cui sono stato oggetto domenica.
Un abbraccio.
Rinaldo
P.S.: A proposito di sigarette: nel mio primo Picchetto ho fumato 4 pacchetti di Camel.