ROMA - E' morto l'agente del Sismi ferito ad Herat, in Afghanistan. Lorenzo D'Auria, 33 anni, era rimasto ferito lo scorso 24 settembre, insieme ad un altro agente del Sismi e al loro interprete afgano, durante il blitz di forze speciali britanniche e italiane compiuto per la loro liberazione. I tre erano stati rapiti il giorno precedente, probabilmente da un gruppo di taleban. Il maresciallo capo D'Auria, che era tenuto in vita da un respiratore artificiale, è morto stamani al policlinico militare del Celio, come conferma il ministero della Difesa.
I due agenti del Sismi e il loro interprete furono rapiti mentre si trovavano nella zona di Shindand, nell'Afghanistan occidentale, e poi condotti più a sud, nella provincia di Farah. Qui è avvenuto il blitz: mentre i commandos italiani bonificavano il 'covo', quelli inglesi hanno attaccato il convoglio di veicoli con cui, all'alba, gli ostaggi venivano spostati altrove. Durante l'operazione, sia i due agenti segreti che il cittadino afgano - che erano stati rinchiusi nei bagagliai delle vetture - sono stati feriti: se da colpi esplosi dai carcerieri, come sostiene il comando della missione Isaf, o da quelli dei militari intervenuti per la loro liberazione, non é stato ancora chiarito. La procura di Roma, che indaga sull'episodio, dovrà accertare anche questo aspetto, con una perizia balistica.
Durante il blitz, otto presunti taleban sono stati uccisi: nessuna traccia, invece, dell'autista dei due agenti segreti, che potrebbe essere stato colui che li ha traditi. D'Auria è stato trasportato in Italia con un Falcon dell'Aeronautica militare. Il 26 settembre è arrivato al Celio, in condizioni disperate: un proiettile lo aveva colpito alla testa. In Italia, il giorno dopo, anche gli altri due feriti: le loro condizioni non destano preoccupazione. Al Celio, Lorenzo D'Auria si è sposato "in articulo mortis" con la sua compagna, da cui ha avuto tre figli, il più piccolo solo di pochi mesi. E' stata allestita al Celio la camera ardente.
PARISI, PROFONDO DOLORE
"La notizia della morte del maresciallo capo Lorenzo D'Auria è motivo di grande tristezza e profondo dolore. La prego di accogliere i sentimenti di sincero cordoglio delle Forze armate e la mia sentita personale partecipazione al lutto che ha colpito il Servizio tutto". Lo afferma il ministro della Difesa, Arturo Parisi, in un telegramma al direttore del Sismi, ammiraglio Bruno Branciforte. In un telegramma alla famiglia D'Auria, poi, Parisi scrive: "Unitamente al Governo e a tutto il personale della Difesa, partecipo con profonda commozione al grave lutto che ha colpito la sua famiglia. Il suo consorte, generosamente impegnato in una missione di grande valore, al servizio della sicurezza e della pace, rimarrà per sempre nel ricordo di chi crede nella solidarietà tra i popoli. Voglia accogliere l'espressione delle più sentite condoglianze".
UN MINUTO DI SILENZIO ALLA CAMERA E AL SENATO
Senatori e deputati hanno osservato un minuto di silenzio dopo aver appreso la notizia della morte del sottufficiale del Sismi Lorenzo D'Auria. Il vicepresidente di turno dell'assemblea di Palazzo Madama Roberto Calderoli, ha anche chiesto che il governo venga a riferire in Aula in giornata.
IL SINDACO DI GRAGNANO: PERSO UN FIGLIO, ABBIAMO UN EROE
"La nostra città ha un figlio in meno, ma un eroe in più". Il sindaco di Gragnano, Michele Serrapica, apprende dall'ANSA della morte di Lorenzo d'Auria, l'agente del Sismi originario del comune della provincia di Napoli. "Ogni giorno ho incontrato i suoi zii che vivono a Gragnano. Ieri l'ultimo incontro. Erano rassegnati, mi hanno detto che si aspettavano da un momento all'altro la fine, definitiva, di questa brutta storia - racconta il primo cittadino di Gragnano - Avevano dentro anche tanta rabbia gli zii di Lorenzo, per un destino così brutto riservato a chi ha soltanto 33 anni". "Rabbia - continua il sindaco - per la morte di un uomo dello Stato portatore di pace". "Una delegazione della nostra amministrazione comunale si recherà a breve a Roma - conclude il sindaco - Intanto convocherò ad horas le forze politiche per proclamare, in concomitanza con i funerali, il lutto cittadino".
(ANSA)