Ringrazio molto, specialmente per i complimenti della dipendente
Non so perchè ma dopo aver letto i racconti di Cassin so per certo che per me la Grigna NON sarebbe una passeggiata (specialmente ora in cui lo sten della foto è un lontano ricordo, sob) quindi ricambia.
Questioni tecniche:
In marcia tutti indistintamente eravamo armati, gli artiglieri con schioppo, ufficiali e A.Sa. con pistola.
Tuttavia rammento che al campo invernale si era sì armati con dotazioni individuali di colpi per la pistola, ma senza colpi di fucile a parte 6 caricatori che venivano distribuiti agli artiglieri maggiormente affidabili.
Al campo estivo sinceramente non ricordo perchè ero anziano e la storia dei colpi era "roba per topi".
Gli alpieri invece non erano armati.
Sulla giusta osservazione della disposizione armi: l'abitudine in marcia della mia batteria era di non fare mai parco armi, neanche quando si faceva la pausa più lunga per il pranzo.
C'era tutta una procedura di passaggio degli ordini dal comandante di batteria al nucleo di coda e si faceva zaino a terra lì dove si era, senza altri formalismi.
L'impressione era quindi di un certo svacco, è vero, anora maggiore nella foto perchè il campo era alla fine e avevamo compiuto una piccola impresa.
Unica eccezione fu proprio il giorno della fotografia: per l'ascensione alle Conturines (3.064 m) lasciammo tutti gli schioppi in perfetto parco armi all'attacco della ferrata, con una guardia scelta fra chi non se la sentiva di fare la pur non lunga ascensione. Le armi furono riprese al ritorno perchè le Conturines in ferrata si salgono solo dalla val di fanes (dalla valle di san cassiano ci sono strapiombi impraticabili) e quindi si torna indietro e non si fa il giro.
Due parole su "chi non se la sentiva". Sia la 31 che la 32 quell'anno fecero ascensioni impegnative, con passaggi veramente esposti.
Un esempio è la ferrata Strobel a Punta Fiames, con passaggi in scaletta e altri punti da brivido puro che fanno scrivere nel testo "Ferrate per principianti": "Questa ferrata NON è per principianti e la si sconsiglia vivamente!"
Beh, per noi era la prima vera ferrata dopo l'addestramento nelle palestre e dunque all'inizio del campo l'impressione dei soldati (e anche mia) era un po' quella dell'essere mandati allo sbaraglio.
Sia Gandini che Ingala però diedero la possibilità a chi soffriva di vertigini di non fare le ferrate. Di questa discrezione nella scelta ne approfittò solamente un capopezzo che aveva realmente paura, gli altri strinsero i denti e le fecero tutte e 5.
Dico questo, letti anche i post precedenti sulle sventure del nostro Reggimento, perchè è probabile che tale possibilità fu data dopo che al campo invernale (con sci e pelli di foca) ci fu aspra polemica fra il Comandante di Gruppo e un artigliere della 33 che letteralmente si rifiutò di compiere le escursioni, temendo le valanghe.
Questo ragazzo chiamò i genitori esponendo le sue preoccupazioni; il risultato fu il seguente:
i genitori chiamarono il Comando a Bolzano, il comando chiamò il Comandante della Tridentina che aveva personalmente deciso che TUTTA la brigata quell'anno avrebbe fatto il campo sugli sci, il Comandante la Tridentina chiamò Banella, Banella che era a Merano chiamò Sulig che era con noi a Silandro.
Sulig convocò tutto il Reggimento nel piazzale, diede l'attenti, poi curiosamente ci fece mettere seduti

e partì con il cazziatone di Reggimento più sfiammante che avessi mai sentito, della durata di un buon 20 minuti, in cui elencò tutto il curriculum dell'aiutante De Sole accademico del Cai, con non so quante aperture di prime e via discorrendo, che le escursioni erano sicure, che se qualcuno voleva non fare le escursioni non rompesse il c**** che invece le avrebbe fatte perchè nella naja non ci sono opzioni e via su questo tenore.
Il risultato fu che il personaggio comunque non fece le marce, venne sbattuto a far servizi, ma nessun altro del Quinto osò lamentarsi.
Al campo estivo invece le paure evidentemente, e giustamente secondo me, erano di ben altro tipo e quindi l'opzione fu concessa per le sole ferrate.
A breve altre foto, quando torno a Faenza raccolgo anche quelle del campo invernale sugli sci (palpata colossale dove trovai infinitamente lungo...).
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)