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cavalli
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Luigi con profonda tristezza, mi unisco al brindisi di quello che fu il "nostro" esercito! :-)(-:
La Max Trid.
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linzen
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Luigi ha scritto: Quando ancora non è stata completata la transizione al modello a 190.000 uomini, già  si passa oltre, diminuendo gli organici delle FF.AA. a 160.000 o addirittura 150.000 elementi
scusate ma se riducono a 150.000 e considerando che 50.000 sono solo i generali e poi via via scendendo resta qualche posto per qualche primocaporalmaggiorecaposcelto o invece ci sarà  pure da cassaintegrare qualche uff./sottouff. per centrare gli obbiettivi? :twisted:
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sono sicuro che non sarà  apprezzato il mio pensiero, se si deve avere delle forze armate che servono solo per impegni cosidetti di pace, 150.000 sono anche troppi, ovviamente la cura "dimagrante" dovrà  cominciare dalla testa e via via via sempre più in basso.
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Von Kleist
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Ma che cavolo...invece di togliere di mezzo le migliaia di persone che sono piazzate lì solo per scaldare il posto, tagliano sugli arruolamenti?!?!
Sono sicuro che da tutto ciò ne uscirà  decurtata soprattutto la componente operativa...
La nostra patria per noi sono i villaggi, i nostri altari, le nostre tombe. La nostra patria è la nostra Fede, il nostro Re. Ma la loro patria che cos’è per loro? Voi lo capite? Loro l’hanno in testa, noi la sentiamo sotto i nostri piedi.
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Luigi
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Von Kleist ha scritto:Ma che cavolo...invece di togliere di mezzo le migliaia di persone che sono piazzate lì solo per scaldare il posto, tagliano sugli arruolamenti?!?!
Sono sicuro che da tutto ciò ne uscirà  decurtata soprattutto la componente operativa...
Ma il punto è proprio questo, Herr von Kleist.

Una volta che è stata approvata l'abolizione della leva non si possono più nutrire dubbi (sempre che qualcuno ne avesse ancora) sul fatto che alla dirigenza politico-militare italiana (salvo lodevoli eccezioni) interessi poco o nulla la difesa della nazione, che è anche difesa dei suoi interessi, non solo delle frontiere.
Altrimenti nessuno si sarebbe sognato di eliminare il servizio di leva, visto che dal 1861 ad oggi l'Italia è sempre stata piuttosto sparagnina con i propri soldati ed ha perciò potuto permettersi uno strumento militare decente solo per il fatto che buona parte di questo era praticamente gratuita; c'è stata solo un'eccezione a tale regola, costituita dalla Grande Guerra in cui veramente gli italiani combatterono da signori, ma in questo caso erano coloro che avevano preso a noleggio i nostri soldati a pagare, per cui potemmo permetterci di avere cannoni, mitragliatrici, munizioni ed aerei come mai prima e mai dopo di allora (ci sarebbe da disquisire su quanto ciò fosse un bene, visto che tutto ciò era la contropartita al sangue dei nostri nonni).
Anche il criticatissimo militarismo fascista è in realtà  una mistificazione, perchè il regime aveva molti più soldi per il burro che per i cannoni, tanto che bastarono una campagna coloniale di pochi mesi e una di quelle che ora si sarebbero chiamate "missioni di pace" per mettere in crisi il nostro apparato bellico; e questo non lo sostengo solo io ma anche, ad esempio, un Rochat che di tutto può essere accusato, tranne che di essere un nostalgico. La realtà , piaccia o meno, è che l'Italia liberale spese per gli armamenti più di quella fascista, a meno che non si consideri spesa militare anche il fatto che quest'ultima mise addosso a tutti gli italiani una camicia di uguale colore ed uguale, scarsa qualità .

Senza leva, l'Italia non può avere forze armate degne del nome, perchè non vuole spendere per esse quanto sarebbe necessario; il dato del 72% del bilancio difesa 2006 destinato ai soli stipendi è un macigno al proposito. Chi in tema tenti di accampare scuse e vane promesse mente sapendo di mentire.
Perchè allora è stata abolita la leva? Perchè gli italiani hanno i governanti che meritano, e anche alla maggioranza di loro interessa niente delle forze armate; per cui quella del 2005 è forse stata la più condivisa delle innumeri leggi che l'Italia ha visto da quando si fece "repubblica di ogni ordine costituito". Non confondiamo le famigliole che vanno ad applaudire il circo del 2 giugno con una chiara coscienza della necessità  di uno strumento militare: un conto è l'innata attrazione per lo spettacolo che abbiamo noi peninsulari, altra cosa è il sindaco che accoglie con birra e cittadinanza, magari a mezzanotte, una plotone di riservisti che rientra da un addestramento con tanto di MG.
Accanto ai bassi calcoli elettorali, c'è naturalmente la questione lavorativa: come espresso a chiare lettere e senza vergogna da un parlamentare in quel resoconto che avevo segnalato tempo fa, "abbiamo creato 100.000 posti di lavoro". Come diceva qualcuno, "tengo famiglia" dovrebbe essere il nostro motto.
Sotto queste ipotesi, è ovvio che a molti di coloro che si arruolano interessa poco o nulla l'operatività . Il passaggio al mezzo milione di poliziotti che ci gravano, o se proprio va male una bella scrivania, ecco il sogno di tanti; per questo, d'altronde, non abbiamo avuto problemi di reclutamento dopo il passaggio al sistema volontario quando Spagna, Inghilterra, USA devono fare i salti mortali per coprire i posti richiesti. Ovviamente, essendo questa la mentalità  condivisa tanto in alto quanto in basso, tanto in alto quanto in basso sono privilegiati comandi, magazzini e parcheggi della più varia natura rispetto ai posti dove si sbalza.
I pochi che si arruolano perchè veramente amano il mestiere delle armi comprendono in tempo zero quale sia l'andazzo, e si adeguano, o se ne vanno, o si avvelenano il sangue rimuginando le loro speranze deluse, lasciando per la rete tristi testimonianze di questo tenore (da Pagine di difesa):

"Io sono solo un piccolo VFP4, che fa di tutto per cercare un proprio posto nell'esercito, ma ho l'impressione di vivere nelle sabbie mobili, in un posto dove le domande intelligenti non trovano risposte dove le lentezze burocratiche appesantiscono il sistema...Dove chi mi comanda non sa neanche che incarico o come si chiama il suo status, sono quello che da un anno spazza la caserma, signori ho usato 2 volte un AR 70/90, 2 volte per 75 colpi, sono partito con le migliori idee di patriottismo e quant'altro fa nobile lo spirito di essere italiano, ma perdonatemi se continuo così, mi trascinero anch'io nel lassismo più totale..."

Capito? Dopo un paio di anni caserma è stato in poligono solo un paio di volte.
Dove è allora la differenza con la tanto vituperata naja?
Non essendo mutata la dirigenza politico-militare rispetto al recente passato, l'unico cambiamento non poteva essere che nei costi, aumentati in maniera spaventosa.

Tirando le somme, agli italiani importa solo che nessuno si sogni di dar loro in mano un fucile. Che chi vuole vada pure a fare il coloniale per gli USA o la Francia, che noi siam ben felici di pagare, e in soldi e in libertà .
Anche questo pienamente logico, considerato che il diritto di portare le armi per la propria terra è segno distintivo degli uomini liberi. Chi rifiuta tale diritto è un servo, ed è giusto che in tal modo venga trattato.
Il problema sorge quando qualcuno che le armi vorrebbe portarle ne è impedito...

Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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linzen
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Luigi ha scritto: Il problema sorge quando qualcuno che le armi vorrebbe portarle ne è impedito...
ehh, non dirlo a me sono anni che voglio un pdadifpers e non me lo danno :(
:wink:

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