Leonardo
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Mi pare abbastanza comprensibile che in genere un militare di carriera non sia schierato politicamente con chi è abituato a sputare sulle uniformi e a denigrare le FFAA... e comunque ci sono militari "rossi" anche a alti livelli, vedere il citato generale Angioni o l'ammiraglio Accame...
Poi non capisco la vena polemica contro canzoni storiche come l'inno degli arditi o figli di nessuno (che oltretutto era un canto partigiano) che vengono associate al fascismo... stesso dicasi per la cadenza, che veniva data "di nascosto", perchè anch'essa riconducibile al fascismo...
...mi sembra che qualcuno veda fascismo dappertutto!
Saluti!

PS (:so:) (:so:) (:so:) ...bombe a man e carezze col pugnal! (:so:) (:so:) (:so:)
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Pierpa
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Federico ha scritto:
Blackshot ha scritto:...
Però è molto diffusa l'associazione Arditi = Fascismo, e quindi...
Dipende dal grado di intelligenza di chi ascolta.

Perchè esiste anche l'associazione Uniforme = Fascismo.

Idiotismi allo stato puro, secondo la mia modesta opinione.

Ciao
Quoto Federico!
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Blackshot
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Leonardo ha scritto:Mi pare abbastanza comprensibile che in genere un militare di carriera non sia schierato politicamente con chi è abituato a sputare sulle uniformi e a denigrare le FFAA... e comunque ci sono militari "rossi" anche a alti livelli, vedere il citato generale Angioni o l'ammiraglio Accame...
Poi non capisco la vena polemica contro canzoni storiche come l'inno degli arditi o figli di nessuno (che oltretutto era un canto partigiano) che vengono associate al fascismo... stesso dicasi per la cadenza, che veniva data "di nascosto", perchè anch'essa riconducibile al fascismo...
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PS (:so:) (:so:) (:so:) ...bombe a man e carezze col pugnal! (:so:) (:so:) (:so:)
La vena polemica contro l'Inno degli Arditi non riguarda né l'inno in sé né gli Arditi come corpo militare, ma solo il comandante che ogni mattina, prima dell'adunata, fa marciare la sua compagnia facendo loro cantare un inno che non è, né per testo, né per musica, quello con cui marciano gli Alpini.
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Hellis
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linzen ha scritto:
Andrej ha scritto: una Repubblica fondata sui valori dell'antifascismo
!
antifascismo?
e io che credevo l'Italia una repubblica fondata sulla marca da bollo.

sui militari rossi puoi rivolgerti a Hellis :lol:
per il sottoscritto visto la classe politica rossa italiana che per anni e in buona parte ancora oggi ha solo tirato merda sui militari li considererei un abominio.

p.s sul saluto romano caro Andrej straparli e si vede che il militare almeno negli alpini non lo hai fatto, quello è il modo di presentarsi quando chiamati (fatto alla cazzo di cane dalle tre tipe) che prevede andare sull'attandi, alzare l braccio con la mano cosidetta a penna (come quando si saluta alla visiera solo tenendola verticale e col taglio ,il bordo,in avanti) e dopo aver detto comandi (non sono sicuro sul comandi) si dice grado nome ecc., va da se che se tre sbragate marziali come un giottino scimmiottano un saluto uno maldisposto, prevenuto digiuno della materia puo' vederci un vago saluto romano
A Bassano si diceva 'Comandi'
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jolly46
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Purtroppo non ho tempo per scrivere di più, mi riservo di farlo successivamente.
Prego di evitare "qualunquismi" e "populismi".

Gli ultimi militari italiani caduti nella Guerra di liberazione erano degli arditi del IX reparto d'assalto del Magg. Boschetti (gruppo di combattimento Legnano).
Caduti a Ponte sul Mincio alla fine di aprile 1945 (quindi dopo il 25) per andare in aiuto a partigiani sotto il fuoco di reparti tedeschi.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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linzen
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Hellis ha scritto: A Bassano si diceva 'Comandi'
mi pareva, infatti, ma non ricordavo bene.
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jolly46
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Non concordo assolutamente con l'attribuzione di connotati fascisti o nostalgici agli Ufficiali e Sottufficiali delle nostre Forze Armate.
E lo dico da posizione privilegiata avendo avuto la ventura di vivere nell'ambiente militare sin dalla nascita e sono passati ormai più di dieci lustri.
I "quadri" delle nostre Forze Armate sono lo specchio fedele della società  nei pregi, nei difetti, nei vizi e nelle virtù.
Direi quasi nella totalità  il senso di dovere e l'osservanza del giuramento dato fanno passare in sottordine le simpatie politiche che ognuno giustamente ha.
Ma la vulgata ed i perfidi venticelli spesso hanno interesse a snaturare i fatti e le situazioni.
Mio padre passò gli anni migliori in un reggimento considerato dai soliti imbecilli un covo di fascisti, peccato che specie negli anni 50 e 60 in quel reggimento la maggior parte di Ufficiali e Sottufficiali avessere combattuto nella guerra di liberazione con un forte tributo di sangue.
E molti si fecero ammazzare combattendo contro i tedeschi anche se erano certamente fascisti, d'altronde era facile esserlo durante la guerra e volontari nei paracadutisti.
Ma già  allora il senso del dovere fece passare in sottordine il credo politico.

E l'inno di quel reggimento era ed è ancora oggi "All'armi arditi dell'aria", nel testo si legge "Egli combatte per la sua Bandiera, con fede ardente e di rincalzo il cuor".

Ecco qual'è il credo delle nostre Forze Armate, la Bandiera, quella bandiera che non ha colori di parte ne' fazioni da difendere.

E' vero, oggi in misura maggiore che nel passato, si cantano inni non nostri, addirittura stranieri, ma avete mai riflettuto che è un vizio che abbiamo tutti nella nostra vita ed attività .
Preferiamo la novità , quello che fa' più figo, più appariscente, più consono a questo mondo artificiale dove conta solo l'apparire piuttosto che l'essere.
E' più facile comportarsi così che preparare culturalmente, conservare le tradizioni, tenere viva la nostra storia sia nelle cose giuste che in quelle sbagliate.
E' naturale che in questo vuoto morale e spirituale, ci sia chi va oltre le righe ed il buon senso, senza bravi maestri si resta asini.

A molti di noi viene tuttora la pelle d'0ca nel sentire e nel cantare l' "Inno di Mameli", è il nostro canto, ma quanti sanno che fu cantato anche a Salò?
Ciò dovrebbe farcelo allontanare dal nostro cuore oppure farcelo amare ancor di più perchè è il "Canto degli italiani", di tutti quelli morti per la Patria, dovunque e comunque?
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Federico
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Bravo Jolly!

Il problema è che per alcuni cittadini di questo Paese la continuità  nel rispetto delle tradizioni che si può osservare in alcuni Reparti - alcune datano a ben prima dell'unità  d'Italia - e che si manifestano anche con la riproposizione dei canti, non sono comportamenti completamente encomiabili, quando non addirittura censurabili, perchè detta continuità  tradizionale evita di marcare, mettendola al primo posto quasi fosse l'unica fonte di vita del reparto stesso, la "rivoluzione" post ottosettembrina, la guerra partigiana e l'antifascismo.

Siccome ci si rifà  a tradizioni in alcuni casi vecchie di secoli, il biennio 1943-45 è, da questo punto di vista, poco più d'un battito di ciglia nella vita di certi reparti. Non di meno tutti, e sottolineo tutti, i reparti di cui trattiamo non mancano di celebrare con la dovuta e molto spesso troppo enfatizzata pompa tutte le laiche feste che generalmente possiamo chiamare della libertà  (come se prima si fosse tutti schiavi, anche prima del ventennio).

Insomma: certe tradizioni, nate nella notte della storia d'Italia andrebbero proprio cancellate, perchè la nuova alba, portatrice di nuova luce democratica, fa impallidire tutto il resto, che andrebbe di conseguenza considerato tamquam non esset e basta.

Meno male che, invece, c'è ancora qualcuno che alle tradizioni ci pensa e le considera, tutte, parte della storia e quindi costituenti le radici dell'albero di cui gli odierni quadri organici sono le foglie.

Ciao
Art. Federico
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Luigi
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jolly46 ha scritto: E' vero, oggi in misura maggiore che nel passato, si cantano inni non nostri, addirittura stranieri, ma avete mai riflettuto che è un vizio che abbiamo tutti nella nostra vita ed attività .
Preferiamo la novità , quello che fa' più figo, più appariscente, più consono a questo mondo artificiale dove conta solo l'apparire piuttosto che l'essere.
E' più facile comportarsi così che preparare culturalmente, conservare le tradizioni, tenere viva la nostra storia sia nelle cose giuste che in quelle sbagliate.
Bravo, bravo, bravo.
Mandi.
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Luigi ha scritto:
jolly46 ha scritto: E' vero, oggi in misura maggiore che nel passato, si cantano inni non nostri, addirittura stranieri, ma avete mai riflettuto che è un vizio che abbiamo tutti nella nostra vita ed attività .
Preferiamo la novità , quello che fa' più figo, più appariscente, più consono a questo mondo artificiale dove conta solo l'apparire piuttosto che l'essere.
E' più facile comportarsi così che preparare culturalmente, conservare le tradizioni, tenere viva la nostra storia sia nelle cose giuste che in quelle sbagliate.
Bravo, bravo, bravo.
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Legendovi mi è venuto in mente un motto di noi Pennuti:

Nec videar dum sim

Si, si, lo so, lo so.... è roba terribilmente out.

Ciao
Art. Federico
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