E' bello sapere che l'ANSA ci tiene informati su queste importanti problematiche militari:
ROMA - Niente più barba e capelli gratis nelle caserme. Con l'esercito di soli volontari anche questo piccolo beneficio di cui potevano prima godere alcune categorie di militari, essenzialmente la truppa, con l'anno nuovo scompare. Una scelta che non deve essere stata presa a cuor leggero, visto il corposo carteggio che l'accompagna.
E' il Comando logistico dell'Esercito, con una lettera del 3 luglio 2006 sulla "problematica aventi diritto al servizio parrucchiere uomo/donna", tra i primi a lanciare l'allarme: a decorrere dal primo gennaio 2007, avverte, in mancanza di un provvedimento normativo che chiarisca quali sono "le categorie di personale aventi diritto al servizio in oggetto", il taglio "non potrà essere più essere assicurato a titolo gratuito".
Anche altre Forze armate chiedono lumi e, il 13 ottobre 2006, dal 1/o Reparto personale dello Stato maggiore della Difesa arriva la 'sentenza'. Il quesito riguarda il "mantenimento del servizio di barberia, con oneri a carico dell'amministrazione della Difesa, nei confronti dei militari di truppa frequentatori degli istituti di formazione e dei volontari in ferma prefissata". La risposta può riassumersi così: altri tempi, quelli della naja; ora tutti possono permettersi di pagare il barbiere.
"La tipologia e lo status del 'militare di truppa' - spiega infatti lo Stato maggiore - sono profondamente mutati con la professionalizzazione delle Forze armate e la sospensione della leva. Il rapporto che oggi vincola il soggetto all'Amministrazione è di carattere volontario e non più obbligatorio e la prestazione lavorativa è retribuita con una paga mensile di 750 euro per i VFP1 (i volontari a ferma annuale), a fronte della gratuità del servizio prestato dai militari di truppa di leva, che per tale motivo avevano diritto alla prestazione del servizio". E quindi i VFP1 "non vanno considerati tra i destinatari del servizio di barberia e lavanderia a titolo gratuito".
Stesso discorso per gli allievi delle scuole militari perché, in quel caso, paga papà . Per i frequentatori della Nunziatella e degli altri istituti - Teullié, Morosini, Dohuet - "le spese per il pagamento della retta annuale, dell'assicurazione per gli infortuni, dei libri di testo, della cancelleria e per le esigenze di carattere personale sono a carico delle rispettive famiglie", sottolinea la Difesa. Dunque, anche il barbiere. E, del resto, i capelli non si tagliano più gratis neppure "sulle navi e presso i contingente militari 'fuori area'".
La conclusione è "che nelle Forze armate non vi è al momento personale avente diritto al servizio di barberia a titolo gratuito". Una precisazione subito recepita dai vari enti militari, come lo stesso Comando logistico dell'Esercito, che l'11 dicembre 2006 trasmette una circolare a tutti i reparti della Forza armata per informare che "il servizio di parrucchiere per uomo e donna, a decorrere dal 1/o gennaio 2007, dovrà essere espletato solamente a pagamento". Ma sempre a buon mercato, si può immaginare, visto che nessuna obiezione viene mossa alla "eventuale stipula di 'convenzioni' conformi alla normativa vigente in materia, allo scopo di fornire il servizio (a pagamento) con la migliore aderenza a beneficio degli utenti".
(ANSA)