Bricchetto
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Cannone e obice: l'annosa questione.

Ok, non mettetevi a ridere. :shock:
Leggo su La Settimana Enigmistica n. 3699 del 15 febbraio che:
-) cannone: deve avere la bocca da fuoco di lunghezza superiore a 25 volte il suo calibro;
-) mortaio: ha la lunghezza della bocca da fuoco inferiore a dodici volte il suo calibro;
-) obice è il pezzo d'artiglieria ceh ha caratteristiche intermedie fra quelle del cannone e quelle del mortaio.

Io, che da carrista sparavo col "primo arco" sapevo che:
-) il cannone spara sempre col primo arco;
-) il mortaio spara sempre col secondo arco;
-) l'obice può fare tutt'e due.

Che ne pensano gli artiglieri alpini? e le altre penne nere? :wink:

Bricchetto
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Federico
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Ciao Bric,

davvero un'annosa questione quella che proponi.

Come ho già  più volte detto la suddivisione nei vari tipi di bocche da fuoco che mi era stata insegnata durante il mio servizio militare è la seconda che hai indicato e cioè quella che si basa sull'arco entro il quale il pezzo è in grado di fare fuoco.

Se poi sia valida anche la prima, cioè quella basata sulla proporzione tra lunghezza del tubo ed il suo calibro (che, detto per inciso, non è la prima volta che sento), non saprei dirti.

Un'altra cosa che può essere aggiunta (ma della quale non sono sicuro al 100%) è la seguente: mortai e obici possono regolare la loro gittata non solo agendo sull'alzo ma anche sulla carica di lancio delle bombe/granate. E' possibile infatti utilizzare un differente numero di cariche a seconda di come si vuole che il colpo arrivi sull'obiettivo e a seconda della sua distanza dal pezzo.

Le granate HE ai miei tempi avevano 7 cariche (sacchetti di propellente) all'interno del cartoccio (il bossolo). Uno dei dati comunicati dal posto comando ai pezzi durante la preparazione della missione di fuoco è proprio il numero della carica. Ad esempio "carica sesta" significa che il servente che prepara le granate deve estrarre un sacchetto dal cartoccio e lasciarne sei. Egli poi reinserirà  la granata nel bossolo e passerà  il tutto al servente che caricherà  il tutto nel pezzo. Questo nel 105/14. In pezzi più grandi ma, se non visto male, anche nei light gun inglesi in Iraq, invece, prima si inserisce la granata e poi la carica di lancio.

Credo che invece nei cannoni il colpo sia "preconfezionato" e non sia possibile agire sulla sua carica di lancio.

Saluti
Art. Federico
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jolly46
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In effetti l'argomento è veramente annoso.
Su un fascicolo tecnico-addestrativo per gli Ufficiali in Congedo edito alla vigilia dell'ultima guerra la suddivisione fra mortai, obici e cannoni è identificata proprio nella lunghezza in calibri della bocca da fuoco, ovvero:
fino a 12 calibri, mortai
da 12 a 22 (e non 25), obici
da 22 in su, cannoni.
Vero è, invece, che sulle "librette" in uso alle scuole militari la suddivisione è identificata in base appunto al tiro, 1° o 2° arco.
Come dato statistico posso dire che tutte le artiglierie italiane utilizzate nel '900 rispettano pienamente la suddivisione in calibri, unica eccezione il cannone d'accompagnamento da 65/17 che era in dotazione, nell'ultima guerra, alla batteria inserita nel reggimento di fanteria divisionale.
Attualmente poi fa eccezione l'FH-70, da 155/39, che è considerato obice.

Quindi credo che la definizione che si basa sul tiro nel 1° o 2° arco sia quella tecnicamente corretta mentre l'altra, suddivisione in calibri, sia quella più "istintiva" ed assimilabile da chi non conosce la materia "armi e tiro" (come me, quando ho letto la "libretta" con le spiegazioni relative confesso che mi sono letteralmente perso nel discorso!).

Saluti balistici.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Federico
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Più vado avanti e più mi convinco che non esista una spiegazione univoca per la cosa, ergo una definizione nel vero senso della parola non esiste.

Altro esempio: il 155/23 dovrebbe, stando alla suddivisione per calibri, essere un cannone, mentre era da tutti considerato obice, anche dagli americani. Non solo, ma anche gli M109 sono chiamati obici semoventi se non erro, a dispetto della lunghezza della loro canna.

Forse parte dei problemi nasce anche da differenze semantico-linguistiche: nel Canton Ticino il mortaio, se non mi sbaglio, lo chiamano lanciabombe e non mortaio come noi.

Forse i vari termini cannone, obice, lanciabombe, mortaio, bombarda ecc. tutti termini che è possibile ritrovare nella letteratura della 1a GM, derivano da importazioni da lingue straniere oppure da armi/tecniche in uso all'estero ed importate con qualche confusione da noi. Confusione che si è poi tradotta nella scarsa attendibilità  delle definizioni proposte.

Saluti
Art. Federico
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Altre considerazioni sparse sull'argomento.

Benchè inusuale che lo faccia, il mortaista può in effetti sparare nel primo arco, o almeno questo mi disse uno Sten della Mortai del Saluzzo (mortai da 81) con cui facemmo una Scuola Tiro congiunta.

Altra cosa: con un obice si può fare un bel giochetto, se i serventi sono ben addestrati e tutto è stato preparato a puntino. E' possibile far cadere in contemporanea sull'obiettivo due colpi sparati in successione dallo stesso obice.

Saluti
Art. Federico
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Nel sito 1390 Royal Canadian Army Cadet Corps

(http://www.geocities.com/Heartland/Plai ... /1390.html)

si sono posti la nostra stessa domanda (in pratica qual'è la differenza tra obice, cannone e mortaio). Questa è la loro riposta che riporto tradotta:


"Qual'è la differenza tra un cannone, un obice ed un mortaio? Sfortunatamente questa è una domanda difficile a cui rispondere, dal momento che la risposta dipende dal Paese e dal momento della storia che state analizzando. Le armi di artiglieria sono generalmente suddivise in questi tre tipi ma il tempo, le tattiche e la tecnologia ha sfumato le differenze fra di essi e gli sviluppi avutisi nelle svariate Nazioni hanno portato al fatto che questi termini siano diventati molto imprecisi.

CANNONI: generalmente si considerano cannoni quelle armi che sparano proiettili ad alta velocità  con basso angolo. In artiglieria per basso angolo si intende una elevazione massima inferiore agli 800 mil (45°). I cannoni, poi, normalmente sparano munizionamento fisso in cui il proiettile è fissato al bossolo e l'arma è caricata con una operazione. Un buon esempio di cannone potebbe essere il 105mm L-7 usato nei Leopard1 dell'Esercito Canadese.

OBICI: gli obici tendono ad avere una velocità  iniziale del proiettile inferiore e sparano cariche variabili sia con alto che con basso angolo. Il munizionamento degli obici è spesso separato o semi fisso. Il munizionamento separato è caricato in tre operazioni ed il semi fisso in una ma richiede che il proiettile sia inserito nel bossolo prima di caricarlo. Un esempio è il 105mm C-1 attualmente in servizio.


MORTAI: i mortai tendono ad essere armi a bassa velocità  iniziale che sparano munizioni, che possono essere stabilizzate mediante alette oppure giroscopicamente, ad alto angolo. Sono spesso ad avancarica e possono essere sia lisci che rigati.

Fin qui tutto bene ma che dire allora del cannone semovente americano M-107 da 170mm che sparava cariche variabili, ad angoli sia alti che bassi o del famoso cannone/obice da 25 libbre che non poteva sparare ad angoli alti? Poi esiste il SNC mortaio a retrocarica automatico da 60mm che non può assolutamente sparare ad alto angolo, oppure l'obice/mortaio Russo (loro è la definizione testè riportata) Vasilak da 82mm con caratteristiche simili ma che può sparare ad alto angolo. Per confondere ulteriormente le cose, gli Americani si riferiscono alle canne di tutti i cannoni e obici come a "Cannons" (che sarebbe cannone, così come "gun" utilizzato nel resto dell'articolo, (mia nota)) che nell'uso Inglese del termine significa "arma liscia ad avancarica". In Canada le canne di obici, cannoni e mortai si chiamano "tubo", ma negli USA solo i mortai hanno "tubi". Confusi? Siete in buona compagnia.


In conclusione probabilmente la cosa più accurata da fare è di riferirsi al pezzo di artiglieria nei termini usati dal Paese di origine. Così se i Francesi vogliono classificare un pezzo a velocità  iniziale media, che spara a basso angolo, montato in torretta, alimentato a nastro, a retrocarica e rigato come mortaio, allora esso DEVE essere un mortaio."


Direi che si tratta di un articoletto estremamente pragmatico, che fa luce su alcune zone d'ombra e che cerca di spiegare le motivazioni dell'esistenza delle ombre ove non è possibile eliminarle.

Ultima cosa: ho cercato di restare il più letterale possibile. Spero che si capisca che per alto e basso angolo (in origine high/low angle) si intende il nostro primo e secondo arco.

Saluti
Art. Federico
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Matteo D.
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nozioni di artiglieria

Le mie nozioni di Artiglieria si fermano alla differenziazione sul tiro nel 1° e 2° arco, ed alla differenziazione tra calibri.
Ciononostante le attuali artiglierie sono composte da obici/cannoni, i quali per conformazione delle canne e per il dimensionamento delle cariche di lancio possono sparare in entrambi i settori per cui hanno una certa bivalenza.
Credo che la promisquità  sia stata portata dalle moderne tecnologie:
ai tempi della grande guerra il limite tecnologico dettava limiti rigorosi: piccoli calibri e canne lunghe per tiri tesi (1° arco) ad alta V0, grossi calibri e canne più o meno lunghe con V0 più basse e tiri del 2° arco.
Prima eccezione conosciuta fu il Cannone di Parigi del 1918 era un cannone da 210 mm di calibro con canna da 40 metri e sparava con angolo di 55° per ottenere una gittata di 120 km ed anche oltre con v0 di 1650 ms: è stato il precursore delle moderne artiglierie.
Val bene notare che i pezzi navali da 381mm della Regia Marina erano considerati cannoni ed il loro massimo alzo non consentisse di superare i 40°, un moderno pezzo navale da 127 mm(Oto Melara) si eleva fino a 83°.
Le moderne tecniche di costruzione, la capacita di sopportare forti pressioni in camera di lancio, consentono oggi alle artiglierie di essere utilizzate con ampia panoplia di munizionamento.

Francia, le armi da 155 mm tipo FH70 o M109 sono chiamate obice/cannone (vedi Cesar della Giat) ,ma lo troviamo descritto sia come obice autopropulso che come cannone autopropulso
Ci sarebbe tanto altro da aggiungere ma credo che tutte le definizioni siano giuste dipende appunto dal contesto storico in cui si valuta la cosa.
Saluti
Art. Matteo D.
Riccione (RN)
2° / 89
17° Gr. Art. c/a l. "Sforzesca"

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