Su "La Pravda della Sera" di oggi, Sergio Romano risponde ad un lettore sull'abolizione della festività del IV Novembre, anniversario della Vittoria, argomentando come le feste nazionali debbano essere comprese dalla maggioranza della popolazione, nonché da questa largamente condivise.
Infatti il 25 aprile è largamente condiviso (da coloro che si sono autonominati depositari della verità ) ed il 2 giugno è apertamente compreso dalla maggioranza degli italiani (come anticipo delle vacanze estive).
I 710.000 che dormono a Redipuglia, sul Grappa, ad Asiago non contano, come non conta la memoria dei 41 mesi di sacrifici ininterrotti e durissimi sopportati da tutta una nazione.
Diciamo la verità : il IV Novembre non si presta a vacanze o strumentalizzazioni politiche...
Mandi.
Luigi