Alle ore 21.06 del 6 Maggio 1976 una scossa sismica del decimo grado della scala Mercalli ha devastato il Friuli.
Ricordiamo i 29 Alpini morti nel crollo di parte della caserma "Goi- Pantanali" di Gemona e la grande opera di soccorso che unitamente ad altri corpi ed eserciti, gli alpini in servizio e in congedo, hanno fatto a favore della popolazione colpita dal sisma.
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C.le Luca
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"D'Aquila Penne Unge di Leonessa"
Quelle 29 penne mozze in caserma Tanti furono gli alpini della Goi Pantanali di Gemona morti sotto le macerie
GEMONA. Quella sera in cui pareva che il cielo si fosse schiantato sopra il Friuli, Gemona visse la tragedia nella tragedia: il crollo della caserma degli alpini Goi Pantanali; 29 giovani soldati travolti dalle macerie, cui si aggiunsero altri 4 morti durante le operazioni di soccorso. Un avvenimento puntualmente commemorato ogni 6 maggio e che rinnova nei militari e nella popolazione gemonese la stessa intensa commozione.
«Stavo tornando a casa, a Gemona alta, vicino al cinema, quando arrivò la scossa e l'immediata devastazione». Il ricordo del generale Angelo Gaiolo, allora comandante il gruppo d'Artiglieria di montagna “Conegliano” all'interno della Goi, è nitidissimo. «Raggiungere la mia abitazione mi era praticamente impossibile; una volta assicuratomi che i miei familiari stavano bene, sono corso di nuovo in caserma, ma non riuscivo a credere a quello che vedevo: a crollare erano stati gli edifici vecchi, non poteva andare giù una costruzione recente. Invece... 29 soldati schiacciati».
Ma anche, parallelamente, vicende straordinarie da raccontare. «Due in particolare - riprende il tenente colonnello del maggio '76 -: quella dell'artigliere siciliano laureato in medicina che aveva appena ottenuto una licenza di 30 giorni per la specializzazione, ma vi rinunciò preferendo fermarsi in Friuli a dare una mano. E poi, soprattutto la figura di Virilli, autista del reggimento».
Una storia tutta gemonese, quella di Arturo Virilli. Di leva alla Goi Pantanali, in quel periodo aveva avuto il permesso di recarsi a cena in famiglia. Il 6 maggio aveva appena salutato i suoi per rientrare in caserma quando si scatenò il finimondo: la sua casa fu rasa al suolo e non rivide più il padre, la madre, la sorella e il nipotino di tre anni. «Di fronte a questa tragedia gli dissi: puoi andare Virilli, prenditi una licenza e torna quando puoi. Ma lui replicò: dove vado che non ho più una casa? Rimase in caserma, aiutò i compagni intrappolati tra le macerie e per tutta l'estate prestò soccorso ai compaesani dividendosi tra caserma e tendopoli. Un esempio straordinario, che tutti dovrebbero conoscere», conclude il generale Gaiolo.
Al sacrificio dei militari deceduti nel crollo è stato dedicato un libretto di memorie dal titolo «Alle nove di quella tragica sera...», edito dal Comando della Julia con interventi, tra gli altri, del generale Claudio Mora, comandante la brigata multinazionale ora in missione in Kosovo, e dell'ufficiale, colonnello Claudio Linda. Toccanti i ricordi di coloro che vissero sulla propria pelle quell'avvenimento e altre testimonianze tra cui la lettera di una mamma al figlio non più tornato: era sposato da un anno e stava per diventare papà .
Proprio domani alle 15.30 nel cortile della Goi Pantanali, davanti alla chiesetta e alla stele dell'artista Eligio D'Ambrosio che ricorda i 33 militari morti si terrà la commemorazione con la partecipazione della Brigata alpina Julia e dei rappresentanti della protezione civile regionale.
art. Valerio Artuso
art. Arnaldo Basset
aut. Osvaldo Battaglia
aut. Raffaele Bernardi
art. Livio Blasic
geniere alp. Luciano Borsato
art. Mario Callegari
c.le Vanni Calligaro
art. Angelo Cascino
alp. Giacomo Chiolerio
art. Guido Da Re
c.le Doriano Dal Bianco
art. Tullio D'Andrea
geniere alp. Renzo Gava
art. Roberto Ghetti
art. Federico Luison
geniere alp. Claudio Mauro
art. Mario Mesoraca
art. Silvano Montagner
art. Graziano Muccignat
art. Vanes Muscari
art. Pierantonio Mutti
alp. Pasquale Probbo
art. Bruno Raggiotto
geniere alp. Carlo Roman
geniere alp. Livio Sciulli
c.le Giuseppe Slemitz
serg. Magg. Giuseppe Spirli
art. Paolo Zucchiatti
E non dimentichiamo gli altri tre soldati dell'Esercito periti nel terremoto, nonchè il pilota dell'US Army morto a Cavazzo Carnico durante le operazioni di soccorso:
sol. Antonio Forgiarini
sol. Luigi Fusco
sol. Marcello Sabadini
cap. Roland George Mc Bryde
Requiem aeternam done eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen
Sono giorni tristi, questi...
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Ciao uccio ,
il Piccolo e il Messaggero Veneto hanno dato in regalo, sabato 6, 4 cd sul terremoto fatti dalla Protezione Civile regionale, dammi un po' di tempo che cerco i contenuti e poi li posto.
Domenica 7 invece c'era un fascicolo di circa 100 pagine con commenti e foto. Ho notato ad esempio un'intervista all'allora Commissario Straordinario del Governo Giuseppe Zamberletti.