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Prima pattuglia per le Penne Nere

AFGHANISTAN: IN AZIONE PRIME PATTUGLIE ALPINI A KHOST

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - In azione le prime pattuglie degli
alpini schierati a Khost, al confine tra Afghanistan e Pakistan,
nell'ambito di Enduring Freedom, la guerra al terrorismo
internazionale.
Sabato scorso la task force Nibbio si e' insediata nella base
'Salerno', dove ha preso il posto dei Blue Devils americani, i
paracadutisti della 82/a brigata, e in pratica il giorno stesso
e' cominciata l'attivita' operativa.
A bordo di fuoristrada protetti, armati di lanciagranate e
mitragliatrici, i militari italiani hanno gia' compiuto le prime
''pattuglie motorizzate'' intorno alla base, spingendosi fin
quasi all'abitato di Khost. L'attivita' di controllo del
territorio - riferisce una fonte del contingente - si e' svolta
regolarmente, senza alcun problema.
Compito dei 1.000 uomini della task force italiana, in parte
dislocati a Kost e in parte nella base di Bagram, quartier
generale di Enduring Freedom in Afghanistan, e' quello di
interdizione d'area nella zona di Khost. Devono cioe' mantenere
il controllo della fascia di territorio che arriva al confine
con il Pakistan, impedendo l'infiltrazione di talebani e
guerriglieri di Al Qaeda.(ANSA).SV 17-MAR-03 11:55 NNNN
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Mauro
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Ho visto i tg di sabato, Brik!!! Speriamo che vada ancora per il meglio...anzi...rettifico...sicuramente andrà  per il meglio!!!
FORZA RAGAZZI !!!! (questo è un messaggio che auguro a loro)
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Io ho letto la notizia sul giornale e......beh, speriamo che riescano ad assolvere il loro compito senza dover ricorrere all'uso delle armi.
Alp. Malaguti Daniele
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Re: Prima pattuglia per le Penne Nere

SPERIAMO CHE VADA TUTTO BENE!

:D
Bricchetto
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Signori, devo farvi una tirata d'orecchie...
Sappiate che altri giovani italiani sono al momento fuori dei sacri confini per tutelare la pace. Gli scudi umani in Iraq, ad esmpio... :lol: :lol:
Ma io dico, ci vuol poco se uno ha la garanzia di stare dentro a un orfanotrofio!! Non credo Ghandi avrebbe preteso un posto dove non cadono le bombe per fare le proprie azioni dimostrative! :?
Il senso della protesta è che la guerra non si deve fare comunque e qualsiasi attacco è ingiusto!!
Va beh, leggete qua sotto.
Non te la prendere Hellis. Se a questi gli chiedi di Matteotti pensano al nuovo attaccante argentino del Parma!

IRAQ: SCUDI UMANI ITALIANI PRETENDONO GARANZIE DA BAGHDAD

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Un rappresentante dell'Associazione
italiana degli Scudi umani in Iraq sara' a Baghdad domani per
chiedere un formale impegno del governo iracheno a tutela degli
scudi umani e dell'azione da essi svolta.
Lo rende noto l'Associazione stessa con un comunicato diffuso
oggi a Roma, nel quale si precisa che sara' Marino Andolina a
rappresentare gli scudi umani a Baghdad. Andolina presentera' la
richiesta dell'associazione nel corso di un colloquio con un
esponente dell'agenzia irachena che coordina il lavoro delle
delegazioni estere di pacifisti pronti, nel caso di una sempre
piu' probabile guerra, a difendere le strutture civili in Iraq
con la propria presenza.
Gia' nei giorni scorsi il fondatore e presidente dell'
Associazione Rodolfo Tucci aveva dato voce alle preoccupazioni
degli scudi umani che, sulla base delle esperienze degli ultimi
tempi, dubitano di poter svolgere il ruolo a difesa della
popolazione civile al quale sono votati. Temono anzi di essere
strumentalizzati dal regime iracheno, venendo inviati a
presidiare strutture industriali o addirittura di interesse
militare, invece che scuole e ospedali. (ANSA).
AP 17-MAR-03 14:06 NNNN
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Bricchetto ha scritto: IRAQ: SCUDI UMANI ITALIANI PRETENDONO GARANZIE DA BAGHDAD
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Un rappresentante dell'Associazione
italiana degli Scudi umani in Iraq sara' a Baghdad domani per
chiedere un formale impegno del governo iracheno a tutela degli
scudi umani e dell'azione da essi svolta.
Lo rende noto l'Associazione stessa con un comunicato diffuso
oggi a Roma, nel quale si precisa che sara' Marino Andolina a
rappresentare gli scudi umani a Baghdad. Andolina presentera' la
richiesta dell'associazione nel corso di un colloquio con un
esponente dell'agenzia irachena che coordina il lavoro delle
delegazioni estere di pacifisti pronti, nel caso di una sempre
piu' probabile guerra, a difendere le strutture civili in Iraq
con la propria presenza.
Gia' nei giorni scorsi il fondatore e presidente dell'
Associazione Rodolfo Tucci aveva dato voce alle preoccupazioni
degli scudi umani che, sulla base delle esperienze degli ultimi
tempi, dubitano di poter svolgere il ruolo a difesa della
popolazione civile al quale sono votati. Temono anzi di essere
strumentalizzati dal regime iracheno, venendo inviati a
presidiare strutture industriali o addirittura di interesse
militare, invece che scuole e ospedali. (ANSA).
AP 17-MAR-03 14:06 NNNN
Bah, per me se scoppia la guerra.....ma speriamo che non scoppi......se la danno a gambe!!!!
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ALE!!!!

...sono davvero tanto in pensiero per il mio amico Ale ora che da 2 giorni é realmente operativo!!!!Sto un po giù....
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Mauro
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Da Tgcom.it
Afghanistan, attacco
alla base italiana: gli
Alpini lo respingono
Nessun ferito. Sparato un missile sul campo degli Alpini

Da repubblica.it
Primo scontro a fuoco, ieri sera, per gli alpini di Enduring Freedom in Afghanistan. Una pattuglia di militari italiani in perlustrazione, dopo che era stato lanciato un razzo verso la base Salerno che ospita la task force Nibbio, ha aperto il fuoco contro tre sospetti, probabilmente ferendone uno. Nessuna conseguenza per gli italiani. Lo si apprende dalla Stato maggiore della Difesa.

Oggi, la mia giornata inizia così!!!
Battute a parte, speriamo veramente bene.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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cavolo l' ho sentito anch'io, speriamo nn succeda niente!
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La prima notizia: sparano le Penne Nere

+++ AFGHANISTAN: PRIMO SCONTRO A FUOCO PER ALPINI +++
PATTUGLIA SPARA CONTRO TRE SOSPETTI E NE FERISCE UNO
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Primo scontro a fuoco, ieri sera, per
gli alpini di Enduring Freedom in Afghanistan.
Una pattuglia di militari italiani in perlustrazione, dopo
che era stato lanciato un razzo verso la base Salerno che ospita
la task force Nibbio, ha aperto il fuoco contro tre sospetti,
probabilmente ferendone uno. Nessuna conseguenza per gli
italiani. Lo si apprende dalla Stato maggiore della Difesa.
(SEGUE).

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - L'episodio risale al tardo pomeriggio
di ieri, quando e' stato lanciato un razzo da 107 millimetri
verso la base Salerno, senza tuttavia raggiungerla: un episodio
frequente negli ultimi mesi, in questa zona, e che piu' volte si
era ripetuto anche quando il distaccamento di Enduring Freedom
era sotto comando americano.
Mezz'ora dopo, i militari italiani sono usciti in
pattugliamento per verificare da dove fosse stato lanciato il
razzo. Grazie anche ai visori notturni di cui erano dotati,
hanno individuato tre sospetti e c'e' stata una sparatoria. Le
tre persone sono fuggite, e probabilmente una di queste e'
rimasta ferita. Infatti e' stato visto essere trascinato via
dagli altri due.
Sono attualmente in corso accertamenti da parte del comando
della coalizione per capire chi fossero i tre uomini.(ANSA).
SV/FRF 19-MAR-03 09:00 NNNN



AFGHANISTAN: RESPINTO ATTACCO CONTRO BASE TRUPPE ITALIANE A EST =
(AGI/REUTERS) - Kabul, 19 mar. - Tre giorni dopo aver assunto la
piena operativita', la task force 'Nibbio' degli alpini italiani
in Afghanistan e' finita sotto duplice attacco nella propria
base di Campo Salerno, situata nel distretto orientale di
Khowst, a ridosso del confine con le selvagge Aree Tribali del
Pakistan. Lo ha reso noto il portavoce della missione, tenente
Gianfranco Oggiano, secondo cui nei ranghi di 'Nibbio' non ci
sono stati feriti. I fatti risalgono a ieri: dapprima in
direzione del campo italiano e' stato lanciato un razzo da 107
millimetri; circa un'ora piu' tardi, un commando formato da tre
individui armati e' stato visto avvicinarsi a Campo Salerno con
atteggiamento palesemente ostile, tanto da proseguire l'avanzata
nonostante i militari italiani avessero aperto il fuoco. (AGI)

(AGI/REUTERS) - Kabul, 19 mar. - Secondo Oggiano, il quale
parlava dalla base aerea di Bagram a nord di Kabul (ove ha il
proprio quartier generale il contingente Usa), uno degli
aggressori "e' presumbilmente stato ferito, mentre gli altri sono
riusciti a scappare"; sono pero' tornati indietro poco dopo per
prendere con se' il complice ferito e portarlo via, o forse
semplicemente per recuperarne il cadavere, dal momento che costui
nel frattempo potrebbe essere deceduto per le lesioni riportate.
Quasi contemporaneamente ignoti avevano attaccato anche un
accampamento delle forze speciali americane, Chapman Airfield,
situato a meno di 6 chilometri da Campo Salerno. Una portavoce,
capitano Alayne Cramer, ha reso noto che raffiche di
mitragliatrice e almeno un razzo sono stati esplosi dagli
aggressori, i quali tuttavia si sono dileguati non appena e'
stato risposto al fuoco da Chapman. Nemmeno in questo caso si
sono comunque registrati feriti da parte occidentale. Ne' Oggiano
ne' Cramer si sono detti in grado di individuare eventuali
collegamenti tra i due episodi; e la portavoce militare Usa ha
aggiunto di ignorare se essi possano in qualche modo rapportarsi
all'ultimatum che poco prima era stato impartito all'Iraq dal
presidente americano, George W. Bush. "Non sappiamo se vi sia un
qualche tipo di correlazione", ha dichiarato Cramer, "se abbia
qualcosa a che fare" con il discorso pronunciato da Bush. (AGI)

(AGI/AFP) - Kabul, 19 mar. - Il tenente Oggiano ha precisato che
quanto occorso ieri non e' stato neanche una novita' assoluta:
"Non si e' trattato di un attacco isolato", ha spiegato,
ricordando come solo il giorno prima la testa di ponte italiana
fosse stata fatta segno a numerosi colpi di arma da fuoco.
Era successo anche in precedenza, quando Campo Salerno
(creato per la prima volta nel luglio 2002) era ancora sotto il
controllo delle truppe statunitensi; rari pero' i casi in cui le
aggressioni avevano causato feriti o danni degni di nota. (AGI)
Pdo/
191034 MAR 03
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La ricostruzione della vicenda

Scusate il ritardo, ma la mia intranet era fuori uso.


AFGHANISTAN: RAZZO SU BASE, BATTESIMO FUOCO PER ALPINI /ANSA
FERITO, FORSE UCCISO, UNO DEGLI ASSALITORI
(di Vincenzo Sinapi)
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Attacco alla base Salerno, il
distaccamento dei militari italiani a ridosso delle zone tribali
del Pakistan, e primo scontro a fuoco per gli alpini di Enduring
Freedom in Afghanistan. E' successo ieri.
''Nessun ferito tra i nostri, ne' danni alla base'',
assicurano fonti del contingente. Mentre almeno uno degli
assalitori e' stato ferito, forse ucciso. Questa la
ricostruzione dei fatti.
Intorno alle 17:30 italiane (le 21 locali) un razzo da 107
millimetri e' stato lanciato verso la base Salerno, in passato
ripetutamente al centro di azioni di questo tipo. Da tre giorni
e' il quartier generale della task force Nibbio italiana, circa
600 uomini tra alpini e forze speciali. Il razzo e' finito a 200
metri all'esterno del perimetro, nei pressi di una garitta, il
''posto di osservazione'' numero 7.
Il colonnello Claudio Berto, comandante della task force, ha
subito ordinato il rafforzamento delle difese della base e messo
in preallerta la Forza di reazione rapida, costituita da uomini
delle forze speciali, mentre una pattuglia e' stata mandata in
ricognizione. Grazie agli speciali visori notturni, poco meno di
un'ora dopo dall'esplosione del razzo, i militari italiani hanno
individuato tre persone sospette, armate. Erano a circa 200
metri dalla base e cercavano di avvicinarsi. Gli alpini hanno
prima sparato alcuni colpi di avvertimento e, visto che gli
''elementi ostili'' - come sono stati definiti - continuavano ad
avvicinarsi, hanno aperto il fuoco sul gruppo. Nella sparatoria
uno degli assalitori e' stato ferito, forse ucciso, e portato
via a braccia dai suoi compagni.
Il comando di Enduring Freedom sta ''compiendo
accertamenti'', e' stato sottolineato, per stabilire chi fossero
gli uomini che hanno attaccato la base Salerno. Tutte le
ipotesi, ovviamente, sono possibili: talebani, miliziani di Al
Qaeda, guerriglieri di Gulbuddin Hekmatyar, il signore della
guerra locale, nemico del presidente Karzai. Non e' neppure
chiaro se i tre facessero parte dello stesso commando che, ,
quasi contemporaneamente, ha attaccato un accampamento delle
forze speciali Usa, a soli sei chilometri dalla base Salerno:
anche in quel caso e' stato esploso un razzo, al quale sono
seguiti colpi di mitragliatrice. Tutto e' finito quando gli
americani hanno risposto al fuoco.
Ma a parte l'identificazione dei responsabili, ''non c'e'
dubbio - riferisce una fonte di intelligence - che si assiste da
qualche giorno ad una recrudescenza di questi attacchi, che si
accompagna a tentativi di riorganizzazione, proprio in
quest'area di confine, di elementi vicini ad Al Qaeda''.
Ed a conferma di questa analisi, due notizie: da un lato
quella dell'uccisione di quattro soldati afghani, in un attacco
ad un posto di sicurezza, nell'area calda di Spin Boldak;
dall'altro la decisione dell'esercito americano di installare
due nuove basi nel nord-est dell'Afghanistan, nelle province di
Laghman e Kunar.
Una situazione estremamente difficile, dunque, che potrebbe
diventare ancora piu' tesa in caso di guerra all'Iraq. Per il
momento al comando di Enduring Freedom non si sbilanciano sulla
possibilita' di un collegamento tra l'attacco alla base italiana
e l'annuncio dell'ultimatum di Bush a Saddam Hussein: ''non
sappiamo se vi sia qualche tipo di correlazione'', ha detto una
portavoce statunitense.(ANSA). SV19-MAR-03 19:06 NNNN
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... quando e' stato lanciato un razzo da 107 millimetri
verso la base Salerno, senza tuttavia raggiungerla
Chissà  dove glielo avranno ficcato quel missile ai talebani!!!!!
Non sanno con chi hanno a che fare!!!
W GLI ALPINI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Direi che non sono proprio dei bei giorni questi per l'umanita'!!
Speriamo che questi conflitti cessino il prima possibile.
Alp. Malaguti Daniele
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ALPINI FATEVI ONORE!
:D
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L'aggiornamento al 25 marzo

IRAQ: MARTINO, ORA PIU' RISCHI PER ALPINI AFGHANISTAN / ANSA
'MINACCE DA RAZZI, MINE O AGGUATI,MA SOLDATI SONO PREPARATI'
(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Con la guerra in Iraq, diventa piu'
caldo anche il fronte afghano. E cresce la minaccia per il
contingente italiano, presente in una delle zone piu' a rischio
dell' Afghanistan, l' area di Khost, ai confini con il Pakistan.
Lo ha affermato il ministro della Difesa, Antonio Martino,
parlando alla commissione Difesa del Senato. Il ministro ha
comunque sottolineato che sono state assunte ''specifiche misure
di sicurezza'' per affrontare le minacce.
PIU' RISCHI PER ALPINI IN AFGHANISTAN - ''All' apertura delle
ostilita' sul territorio iracheno - ha spiegato Martino - a
fronte di un generale innalzamento del livello di rischio di
possibili attentati terroristici, come per gli altri
contingenti, anche per quello in Afghanistan, sono state assunte
specifiche misure di sicurezza''. La minaccia prevalente, ha
rilevato, ''e' rappresentata da possibili lanci di razzi, per lo
piu' notturni e dal posizionamento di mine, anche telecomandate.
Sono poi possibili anche agguati a distanza ravvicinata da parte
di gruppi armati ed il coinvolgimento in scontri tra fazioni
contrapposte''. Comunque, ha sottolineato Martino, ''i nostri
soldati sono stati adeguatamente preparati ad affrontare la
situazione ed inoltre sono state prese tutte le possibili
precauzioni per ridurne al minimo i rischi e tutelarne la
sicurezza''.
ALPINI IN AFGHANISTAN NON AL POSTO DI FORZE USA - Il ministro
ha poi negato che i militari italiani siano stati inviati in
Afghanistan nell' ambito della missione Enduring Freedom per
sostituire soldati americani spostati verso l' Iraq per la
guerra. Prima dell' apertura delle ostilita' in Iraq, ha
spiegato, ''c' erano ottomila militari americani in Afghanistan,
gli stessi che ci sono ora, dopo che e' iniziata l' operazione
in Iraq. Non condivido dunque le valutazioni fatte da alcuni
esponenti dell' opposizione in merito''. Quanto alla coincidenza
tra bombardamenti in Iraq ed in alcune zone dell' Afghanistan da
parte delle forze alleate, secondo il ministro, ''si e' trattato
solo di una coincidenza temporale: le due cose non sono
collegate''.
TURCHIA TEME TERRORISTI TRA PROFUGHI - Il timore della
Turchia, ha poi rilevato il ministro, e' che tra i profughi in
arrivo dall' Iraq ci siano gruppi terroristici. ''Quando ci fu
la guerra nel golfo nel 1991 - ha detto Martino, che proprio
ieri e' rientrato da una visita ufficiale ad Ankara - la Turchia
ha accolto e sostenuto 500mila rifugiati, tra i quali si
nascondevano anche gruppi terroristici. Loro sono quindi
preoccupati che ora si verifichi uno scenario analogo.
Noi - ha aggiunto - abbiamo comunque detto che preferiremmo che
le forze armate turche non entrassero nel Nord dell' Iraq''.
VERSO UNIFICAZIONE ISAF-ENDURING FREEDOM - Tornando all'
Afghanistan, l' evoluzione della situazione, secondo Martino,
''non fa escludere che, per il futuro, l' esigenza di due
operazioni distinte, Isaf e Enduring Freedom, venga a decadere.
L' unitarieta' del comando italiano va, evidentemente, gia' in
tale direzione''. In questa prospettiva, ha sostenuto, ''deve
essere la Nato ad assumere il comando. Ne ho parlato con il
segretario della Nato, Lord Robertson, che ritiene sia un'
ottima idea''. La partecipazione italiana ad Isaf e' stata
prorogata fino al 30 giugno, ma il ministro non ha escluso che
la possibilita' di proseguire nell' impegno oltre quella data,
''in relazione alla situazione di stabilizzazione ed al
contributo complessivo all' estero dei nostri militari''.
IN AFGHANISTAN 1/4 MILITARI ITALIANI ALL' ESTERO - I
contingenti italiani presenti in Afghanistan per le missioni
Enduring Freedom e Isaf ''rappresentano, quantitativamente,
circa un quarto dell' impegno complessivo delle nostre forze
armate all' estero'', ha rilevato il ministro, sottolineando che
''molto e' stato fatto, ma molto resta ancora da fare''. La
durata della missione della task force ''Nibbio'' in ambito
Enduring Freedom e' fissata in 180 giorni a partire dal 15 marzo
scorso, quando il contingente e' stato dichiarato operativo e
trasferito sotto il controllo del comandante della ''Task force
180''. Il compito assegnato al contingente, ha ricordato
Martino, e' quello di fare ''attivita' di interdizione d' area,
impedendo infiltrazioni di Al Qaeda o di talebani nella zona di
Khost. Si tratta anche di operazioni di ricognizione e
sorveglianza, di protezione e di sicurezza, di stabilizzazione e
di assistenza. Sono quindi situazioni ben piu' impegnative
rispetto al peacekeeping''. Il comando del contingente e'
dislocato a Baghram, dove sono presenti 300 unita'. Il grosso
della forza operativa, di circa 700 unita', stazione nella base
'Salerno', ad alcuni chilometri dalle localita' di Matun e
Khost. Sono presenti anche 6 donne, una paracadutista e 5
alpine, che potranno, in particolare, relazionarsi con la
componente femminile della popolazione locale.
ITALIANI BENVOLUTI IN AFGHANISTAN - L' arrivo del contingente
italiano a Khost, ha quindi sottolineato il ministro, ''e' stato
caratterizzato da espressioni favorevoli della popolazione,
testimoniate anche dall' esibizione nella cittadina di bandiere
italiane e cartelli che sottolineano le buone relazioni con il
nostro Paese''. Quelle attenzioni, secondo Martino, ''valgono
quanto quelle piu' volte espresse dal presidente Karzai sulla
funzione stabilizzatrice della nostra presenza sul territorio''.
(ANSA). NE25-MAR-03 17:22 NNNN

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