Quando ieri sera ho postato la mia risposta ho pensato a quante discussioni animate tra Alpini ho visto, magari per argomenti ben più futili di questo, e come il giorno dopo, solo perchè i litiganti si trovavano ad una cerimonia con il Cappello Alpino in testa, sembrava che il litigio non fosse mai avvenuto.
Ecco perchè ho resistito alla fortissima tentazione di litigare ed ho cercato di risponderti pacatamente: speravo che il "miracolo" si ripetesse ancora una volta (d'altronde "Sotto il Cappello c'è sempre un fratello"), e vedo che non mi sbagliavo.
Ti assicuro che il tono di sufficienza che tu hai avvertito nei miei interventi non era assolutamente voluto, perchè sono convinto come te che nessuno tra noi possieda "la verità "; la richiesta delle fonti da cui provenivano le tue notizie discendeva solo dal fatto che volevo saperne di più sull'argomento (ad esempio non conoscevo le pressioni esercitate dal governo USA sulle FF.AA. per avere risultati in breve tempo). Poi sai come va, prima si spara e poi si dà il "chi va là "...
Purtroppo il tono delle mie risposte non è stato il migliore (e questo mi dispiace), tu hai equivocato le mie intenzioni, io invece di chiarire la vicenda ho risposto a muso duro, tu ti sei offeso e ti sei arroccato sulle tue posizioni (eh eh, sempre Alpini siamo... Di qui non si passa...), ed ecco combinato il pasticcio.
Mi dispiace anche che tu abbia capito che io non rispettassi le tue opinioni: pur non condividendole (ma solo in parte, perchè su certi punti mi trovi allineato e coperto), ne ho la massima considerazione.
La mia rabbia contro molti "pacifisti" infatti non discende dal fatto che la pensiamo diversamente su determinati argomenti, ma dall'assoluto disprezzo che tanti fra loro hanno di chi ha opinioni differenti; ma se uno riconosce dignità alle mie idee io sono il primo a comportarmi analogamente, senza per questo dovere essere tutti d'accordo (il mondo è bello perchè è vario e perchè ci sono gli Alpini...).
Quindi sotterriamo l'ascia di guerra ed una grappa alla prima occasione (beh, due visto che ne hai già offerta una tu...)
Quanto all'argomento del topic, può anche essere che io sia più informato di cose militari (come tu lo sarai certamente in altri campi), ma in ogni caso entrambi ci dobbiamo "fidare" di quanto passano i media. Ecco il perchè del mio accenno ai Marines dispiegati nel Golfo: se un giornalista parla di 200.000 di essi pronti ad intervenire contro l'Irak, quando quelli in servizio sono circa 170.000, forse non è proprio il caso di prendersela troppo... oppure gli USA hanno messo in campo dei cloni...
Comunque non sono certo io a nascondere i pericoli nascosti nell'opzione militare, a cominciare dalla possibilità che gli alleati vincano la guerra (se ci sarà ), ma non la pace, come già successo nel '91 (ed anche riguardo alla II Guerra del Golfo i punti oscuri rimangono parecchi).
E sono di sicuro il primo a non fidarsi di un politico che parla di guerre facili e brevi.
A naso non sono invece d'accordo con il tuo giudizio su Bush, ma è proprio una cosa superficiale perchè della politica USA ne so pochissimo.
Il punto fondamentale (che poi era l'argomento del topic) è invece la bandiera della pace.
Già il nome mi vede scettico, perchè penso che sarebbe più appropriato quello di "bandiera contro la guerra in Irak", e, almeno per qualcuno, di "bandiera anti-USA travestita", perchè è proprio questo specie di accaparramento dell'idea di pace che mi dà fastidio: noi siamo per la pace, e chi non è con noi è per la guerra. Ovviamente non tutti coloro che la espongono la pensano così, ma mi sembra che questo pensiero sia piuttosto diffuso.
Ripeto: penso che fino all'ultimo e con ogni mezzo si debba cercare una soluzione diplomatica del problema, sempre tenendo presente l'obiettivo principale, e cioè che l'Irak non sia più una minaccia per altri stati, e magari anche quello secondario (ma non troppo) di una sua "democratizzazione".
Ma la domanda è: fallita la diplomazia, cosa si fa?
Mandi.
Luigi
P.S.: si, sono piacentino, però come molti di coloro che hanno servito nei ranghi della "Julia" sono molto legato al Friuli. Ecco spiegato il "mandi" finale.
P.P.S.: non ricordo dove l'ho letta, ma mi piace un casino.
"Federazione Italiana Coltivatori Autonomi. La sigla non era ammessa. (E. Biagi)"
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Concordo con quanto dice Luigi,bisogna tentare tutti i mezzi per evitare la guerra,in primis per i civili che non hanno che la colpa di essere assoggettati ad una dittatura,e debbono nolenti o volenti adeguarsi a quello che fa Saddam,poi per i risvolti economici della cosa,basti pensare all'impennata della benzina e affini...e poi non dimentichiamo i nostri alpini e tutti gli altri militari italiani e non che sono chiamati a presidiare un zona così calda.io lo spero vivamente che non succeda niente,ma il tutto fa sembrare che Saddam non accetti un governo in casa sua,e figuriamoci se come ha proposto Pannella... l'esilio.....perciò la guerra si fa strada.....Mi auguro solo che si riesca a trovare una soluzione pacifica,anche se la mia opinione sarebbe quella di un intervento armato,non perchè io sia militarista e voglia a tutti i costi che sia così,quanto per togliermi di torno Saddam e tutto il suo entourage,e ridare finalmente all'Iraq la sua democrazia.Ripeto,spero che il tutto si risolva pacificamente,ma ormai mi sembra che non ci siano più i presupposti....
Mandi a duc'
Mazzonetto Antonio
Brigata Alpina Julia
Battaglione Alpini Cividale
115^Cp.Mortai Pesanti "La Tormenta"
sc.3/87 Chiusaforte (UD)
quando giocavo a rugby (ero seconda linea in una squadra che militava in Eccellenza Under 19, una specie di serie A giovanile), vigevano le "spine",
sulla falsa riga delle "iniziazioni militari" (forse erano ancor più cattive, e soprattutto caldeggiate dall'allenatore perchè servivano a fare gruppo).
Una delle più "serie" era l'affiliazione alla Federazione Italiana Giovani Atleti, di cui tralascio l'acronimo.
Poi volevo dirti che, non facevo parte della Julia, ma ero spesso aggregato temporaneamente in caserme della Julia: Dal Din e Cantore a Tolmezzo e se ben ricordo Di Prampero a Udine, poi a Gemona, e se la memoria non m'inganna pure a Osoppo. Infatti il Mandi mi suonava familiare.
Ah ops dimenticavo.. Sten Pagotto :
Acronimo: derivato dal greco, indica un nome/sigla formato con parti di altri nomi, di solito le iniziali o le parti piຠsignificative di una frase o di una descrizione.
Tipico della cultura anglosassone, all'acronimo si cerca generalemente di dare un suono o un senso comune, sia in relazione a quanto vuole rappresentare, sia in ironico contrasto. à‰ particolarmente di specifico uso tecnico , ma é diventato spesso parte del parlare quotidiano . Ad es. "parole" come LASER , PIXEL , BASIC sono acronimi
ihihihih se stai pensando che sia bastardo dentro, non sei in errore ehehe
Hellis ha scritto: ops dimenticavo.. Sten Pagotto :
Acronimo: derivato dal greco, indica un nome/sigla formato con parti di altri nomi, di solito le iniziali o le parti piຠsignificative di una frase o di una descrizione.
Tipico della cultura anglosassone, all'acronimo si cerca generalemente di dare un suono o un senso comune, sia in relazione a quanto vuole rappresentare, sia in ironico contrasto. à‰ particolarmente di specifico uso tecnico , ma é diventato spesso parte del parlare quotidiano . Ad es. "parole" come LASER , PIXEL , BASIC sono acronimi
Ci credi che nel cassetto destro della mia scrivania (in ufficio) ho un dizionario tascabile di italiano-latino? Ogni tanto sento dire delle fesserie che mi fanno sorgere molti dubbi. Grazie per la precisazione, ti lascio con un augurio....
MA VA IN FEDERAZIONE ITALIANA GIOVANI ATLETI!
Hey Hey ferma un momento. A parte che l'ho già detto che giocavo a rugby, erò vorrei sfatare un luogo comune.
Il gioco del rugby non richiede cattiveria fine a se stessa, o prepotenza del più grosso verso il più piccolo.In verità il rugby è l'ultimo sport per cavalieri.
La prima regola, il primo fondamento che devi imparare è il rispetto dell'avversario, chiunque esso sia.. e poi anche prentedere il rispetto.
Quindi la taglia e la cattiveria contano poco. Nel rugby serve la tenacia, la determinazione, e l'abnegazione verso la squadra, questo si. Un esempio: il nostro mediamo di mischia, SuperPippo, era e resta alto 1 m e uno sputo e non è che abbia una gran mole, anzi.. tant'è che era anche chiamato Pippetto. Beh attualmente è un "semiprofessionista" in un club si A, ed ha esordito in nazionale.
Pertanto, visto che l'uomo ha prevalso sulle altre bestie usando il cervello, è buona norma cercare di portare avanti questo concetto nonostante il fisico etc etc Pertanto, poichè noi (ex)rugbysti abbiamo l'onere di sfatare questo falso mito, per quel che posso faccio mio questo insegnamento.
Salve a tutti e scusate l'intromissione. E' da un po' che seguo l'appassionante duello Hellis vs. Luigi con Nicola autodefinitosi ago della bilancia, anche se attualmente il confronto ha coinvolto anche Nicola ponendolo in posizione anteposta ad Hellis.
Sono concorde con Jolly, che peraltro saluto, nel definire una bella discussione quella che era fino a scendere in argomentazioni troppo personali.
Peccato.
Saluti
...Beh mica siamo professionisti dell'informazione: ci sta pure qualche divagazione per sdrammatizzare, presumo.
Tanto più che il tema fondamentale era la "bandiera della pace", quindi tutto il discorso sulla guerra ha tecnicamente sforato dall'oggetto specifico, se vogliamo essere precisini.
A parte i reply appassionati che ci hanno contrapposto, io e Luigi restiamo ovviamente sulle nostre posizioni presumo; e non sarebbe nemmeno da "idealisti" cambiare idea repentinamente solo per aver discusso sul forum.
Questo ovviamente non vuol dire che non possiamo rispettarci e sicuramente trovarci d'accordo su mille altri temi (anche se a Piacenza sono emiliani solo per metà eheheh), e magari capire un pò di più chi non la pensa come noi.
Per il momento non ci sono novità circa questa "guerra" e continuare a "darsele" tanto per farlo, scadrebbe nel patetico.
..Con Nicola è in corso un duello linguistico dopo che ha "osato" correggere il mio Menus (H)abens; per quanto riguarda il tema specifico del forum resta "ago della bilancia" ufficiale (di complemento... battuta del piffero eh..)
PS.: mi par di capire che mi sono fatto la fama del cercarogne eheheh e vi posso assicurare che realmente non sono affatto così. E' che quando un argomento mi appassiona...
PSS.: Grazie per l'invito ad andare in Federazione It.Giov.Atl., ma in questo periodo mi risulta particolarmente difficile per motivi di.. attesa (in pratica sono in "block" ahahhaha). Vorrei quindi raccogliere l'invito, ma dovendo desistere te lo rigiro cordialmente.
Hellis ha scritto:A parte i reply appassionati che ci hanno contrapposto, io e Luigi restiamo ovviamente sulle nostre posizioni presumo; e non sarebbe nemmeno da "idealisti" cambiare idea repentinamente solo per aver discusso sul forum.
Qualcuno dice che solo gli imbecilli non cambiano idea.
Poichè di furbi mi sembra ce ne siano parecchi, non mi dispiace far parte dell'altra categoria.
Questo ovviamente non vuol dire che non possiamo rispettarci e sicuramente trovarci d'accordo su mille altri temi (anche se a Piacenza sono emiliani solo per metà eheheh), e magari capire un pò di più chi non la pensa come noi.
Dopo la solita battuta sui piacentini-mezzo-emiliani vedo le bottiglie di grappa moltiplicarsi, diventare un moltitudine... roba da placare la sete di tutti gli Alpini passati, presenti e futuri (spero)...
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
sul terzo pennone del mio comune e stata issata la bandiera della pace. nel periodico d informazione comunale è stato scritto che l amministrazione ha deliberato l adesione alla campagna "pace da tutti i balconi" disponendo l esposizione della bandiera color arcobaleno sulla facciata del municipio e delle altre sedi comunali.si dice inoltre che le bandiere rimarranno esposte finche non sara scongiurata definitivamente la minaccia della guerra in iraq. MA STIAMO SCHERZANDO????? io nn mi sento rappresentato da quella bandiera e non voglio che rimanga esposta. Cio nn significa che io nn voglio la pace ma ritengo che questo non sia il modo di ottenerla. cerchero di fare il possibile affinche venga ammainata. Cerchero pure di parlare con i sindaco, tanto seregno ha 40.000 abitanti e nn credo sia un problema incontrarlo! oh, un conto è se il sindaco se ogni assessore decidono di appendere quella bandiera sul balcone di casa propria e un altro conto e quello di metterla in comune! nn credo d essere l unico a seregno di trovare inutile l esposizione della bandiera.
Alp. Andrea Villa
8/04
8° Reggimento Alpini
Battaglione Alpini "Gemona"
69^Cp. "La Fulmine"
4° plotone 3^squadra
andrea ha scritto:sul terzo pennone del mio comune e stata issata la bandiera della pace. nel periodico d informazione comunale è stato scritto che l amministrazione ha deliberato l adesione alla campagna "pace da tutti i balconi" disponendo l esposizione della bandiera color arcobaleno sulla facciata del municipio e delle altre sedi comunali.
...
Issare sui pennoni di una qualsiasi edificio pubblico bandiere che siano diverse da quella Italiana, della Regione/Provincia/Comune, da quella Europea e da quella di uno Stato Estero in occasione di visite ufficiali di Rappresentanti di quello Stato, è vietato.
Infatti l'iniziativa si chiama pace da tutti i balconi. Nell'edificio del comune dove lavoro la pezzuola colorata l'hanno messa ad un balcone, sperando di sfruttare la zona di "grigio" della legge. Legge che però, se non erro parla di esposizione di bandiera, non specifica dove (pennone, balcone od altro) per cui...
scusami ma non saprei dirti dove trovarlo il testo, o i testi delle leggi che regolano l'uso delle Bandiere in Italia. Quello che ti ho scritto prima deriva da un articolo del giornale locale di qui di qualche tempo fa e in esso si riportava qualche stralcio della legge senza menzionarne i riferimenti.
Hai provato a fare una ricerca in rete? con il chiasso che sta cosa sta facendo sono certo che troverai qualche cosa abbastanza facilmente.
Dpr n. 121 del 7 aprile 2000
Regolamento recante disciplina dell'uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici.
(GU 112 del 16 maggio 2000)
Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l'articolo 1, comma 2, della legge 5 febbraio 1998, n. 22;
Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Ritenuto che a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 5 febbraio 1998, n. 22, il Governo e' autorizzato, sentite le commissioni parlamentari, ad emanare un regolamento contenente disposizioni attuative in merito all'esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea nei casi di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a), b), d) ed e), e del comma 2, della stessa legge, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Acquisito il parere della competente commissione permanente della Camera dei deputati e tenuto conto che la corrispondente commissione del Senato della Repubblica non ha espresso nei termini il proprio parere;
Udito il parere del Consiglio di Stato, epresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi, nell'adunanza del 20 settembre 1999;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 30 marzo 2000;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri;
E m a n a
il seguente regolamento:
Capo I
Esposizione delle bandiere all'esterno degli edifici pubblici
Art. 1.
1. La bandiera della Repubblica e quella dell'Unione europea vengono esposte, oltre che nei luoghi indicati dall'art. 2, commi 1 e 2 della legge 5 febbraio 1998, n. 22, di seguito denominata "la legge":
a) all'esterno degli edifici ove hanno sede i commissari del Governo presso le regioni e i rappresentanti del Governo nelle province;
b) all'esterno delle sedi degli altri uffici periferici dello Stato di livello dirigenziale generale o dirigenziale, aventi una circoscrizione territoriale non inferiore alla provincia;
c) all'esterno delle sedi centrali delle autorita' indipendenti e degli enti pubblici di carattere nazionale, nonche' di loro uffici periferici corrispondenti a quelli di cui alla lettera b).
2. Le bandiere vengono inoltre esposte sugli altri edifici sede di uffici pubblici ed istituzioni:
a) nelle giornate del 7 gennaio (festa del tricolore), 11 febbraio (patti lateranensi), 25 aprile (liberazione), 1o maggio (festa del lavoro), 9 maggio (giornata d'Europa), 2 giugno (festa della Repubblica), 28 settembre (insurrezione popolare di Napoli), 4 ottobre (Santo Patrono d'Italia), 4 novembre (festa dell'unita' nazionale);
b) nella giornata del 24 ottobre (giornata delle Nazioni Unite) unitamente alla bandiera delle Nazioni Unite;
c) in altre ricorrenze e solennita' secondo direttive emanate caso per caso dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero, in ambito locale, dal prefetto.
3. Ai fini dell'applicazione dell'articolo 2, comma 1, lettera d), della legge, per "uffici giudiziari" s'intendono le sedi di tutti gli uffici giudicanti previsti dall'articolo 1 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e di tutti gli uffici del pubblico ministero costituiti presso di essi ai sensi dell'articolo 2 della stessa legge.
4. Ai fini dell'applicazione dell'art. 2, comma 1, lettera e), della legge, le bandiere sono esposte in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, istituite dallo Stato, e nelle sedi degli organi centrali di governo di ciascuna universita', nonche' nelle sedi principali delle singole facolta' e scuole.
5. Nelle occasioni indicate al comma 2, sugli edifici gia' quotidianamente imbandierati si potranno esporre ulteriori esemplari della bandiera nazionale e di quella europea.
Art. 2.
1. La bandiera nazionale e quella europea, di uguali dimensioni e materiale, sono esposte affiancate su aste o pennoni posti alla stessa altezza.
2. La bandiera nazionale e' alzata per prima ed ammainata per ultima ed occupa il posto d'onore, a destra ovvero, qualora siano esposte bandiere in numero dispari, al centro. Ove siano disponibili tre pennoni fissi e le bandiere da esporre siano due, e' lasciato libero il pennone centrale.
3. La bandiera europea anche nelle esposizioni plurime occupa la seconda posizione.
Art. 3.
1. In segno di lutto le bandiere esposte all'esterno sono tenute a mezz'asta. Possono adattarsi all'estremita' superiore dell'inferitura due strisce di velo nero.
Art. 4.
1. Salvi i casi indicati all'articolo 1, comma 2, il tempo di esposizione esterna delle bandiere e' regolato secondo quanto previsto dai commi seguenti.
2. Le bandiere all'esterno degli edifici pubblici di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a), b) e d) della legge, nonche' di quelli di cui all'articolo 1, comma 1, del presente regolamento, sono esposte in corrispondenza dell'orario di attivita' dei rispettivi uffici.
3. Le bandiere all'esterno delle scuole e delle universita' statali sono esposte nei giorni di lezioni e di esami.
4. Le bandiere all'esterno degli edifici in cui hanno sede uno o piu' seggi elettorali sono esposte dall'insediamento dei rispettivi uffici elettorali di sezione alla chiusura definitiva delle operazioni di scrutinio.
5. L'esposizione delle bandiere all'esterno delle rappresentanze diplomatiche, degli uffici consolari e degli istituti italiani di cultura all'estero e' effettuata secondo le istruzioni impartite dal Ministero degli affari esteri.
6. Tranne il caso di cui al comma 4, le bandiere, di norma, non sono alzate prima del levare del sole e sono ammainate al tramonto.
In ogni caso l'esposizione esterna delle bandiere nelle ore notturne e' consentita solo a condizione che il luogo sia adeguatamente illuminato.
Capo II
Esposizione delle bandiere nelle cerimonie
Art. 5.
1. Se la bandiera nazionale e' portata in pubbliche cerimonie, ad essa spetta il primo posto.
2. Nelle pubbliche cerimonie funebri sono applicate alle bandiere due strisce di velo nero.
Capo III
Esposizione delle bandiere all'interno degli uffici pubblici
Art. 6.
1. All'interno degli uffici pubblici la bandiera della Repubblica e la bandiera dell'Unione europea sono esposte negli uffici:
a) dei membri del Consiglio dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato;
b) dei dirigenti titolari delle direzioni generali od uffici equiparati nelle amministrazioni centrali dello Stato nonche' dei dirigenti preposti ad uffici periferici dello Stato aventi una circoscrizione territoriale non inferiore alla provincia;
c) dei titolari della massima carica istituzionale degli enti pubblici di dimensione nazionale, e dei titolari degli uffici dirigenziali corrispondenti a quelli di cui alla lettera b);
d) dei titolari della massima carica istituzionale delle autorita' indipendenti;
e) dei dirigenti degli uffici giudiziari indicati nell'articolo 1, comma 3;
f) i capi delle rappresentanze diplomatiche, degli uffici consolari e degli istituti italiani di cultura all'estero. Per i consoli onorari l'esposizione e' facoltativa.
2. La bandiera nazionale e quella europea sono esposte nelle aule di udienza degli organi giudiziari di ogni ordine e grado.
3. Nei luoghi indicati nel comma 1 si espone anche il ritratto del Capo dello Stato.
Art. 7.
1. Nei casi indicati nell'articolo 6, le bandiere nazionale ed europea, di uguali dimensioni e materiale, sono esposte su aste poste a terra alle spalle ed in prossimita' della scrivania del titolare dell'ufficio. La bandiera nazionale prende il posto d'onore a destra o al centro.
2. In segno di lutto potranno adattarsi alle bandiere due strisce di velo nero.
Capo IV
Disposizioni generali e finali
Art. 8.
1. All'esterno e all'interno degli edifici pubblici si espongono bandiere di Paesi stranieri solo nei casi di convegni, incontri e manifestazioni internazionali, o di visite ufficiali di personalita' straniere, o per analoghe ragioni cerimoniali, fermo il disposto dei commi 2 e 3 dell'articolo 2, salve le regole di cerimoniale da applicare in singole occasioni su indicazione del Governo.
Art. 9.
1. Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; ne' su di esse, ne' sull'asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo.
2. Su ciascuna asta si espone una sola bandiera.
Art. 10.
1. Ogni ente designa i responsabili alla verifica della esposizione corretta delle bandiere all'esterno e all'interno.
2. I rappresentanti del Governo nelle province vigilano sull'adempimento delle disposizioni sulla esposizione delle bandiere.
Art. 11.
1. Sono fatte salve le disposizioni particolari riguardanti le bandiere militari e di altri corpi ed organizzazioni dello Stato, nonche' le regole, anche consuetudinarie, del cerimoniale militare e di quello internazionale.
Art. 12.
1. L'esposizione delle bandiere all'esterno e all'interno delle sedi delle regioni e degli enti locali e' oggetto dell'autonomia normativa e regolamentare delle rispettive amministrazioni. In ogni caso la bandiera nazionale e quella europea sono esposte congiuntamente al vessillo o gonfalone proprio dell'ente ogni volta che e' prescritta l'esposizione di quest'ultimo, osservata la prioritaria dignita' della bandiera nazionale.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 7 aprile 2000
CIAMPI
D'Alema, Presidente del Consiglio dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: Fassino Registrato alla Corte dei conti il 2 maggio 2000 Atti di Governo, registro n. 120, foglio n. 27
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
Note alle premesse.
- L'art.87, comma quinto, della Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
- Si riporta il testo dell'art. 1, comma 2, della legge n. 22 del 1998, recante "Disposizioni generali sull'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea":
"2. Le regioni possono, limitatamente ai casi di cui alla lettera c) del comma 1 dell'art. 2, emanare norme per l'attuazione della presente legge, ai sensi dell'art. 117, secondo comma, della Costituzione. Le disposizioni della presente legge costituiscono altresi' norme generali regolatrici della materia, nel rispetto delle quali il Governo, per i casi di cui alle lettere a), b), ed e) del comma 1 e di cui al comma 2 dell'art. 2, e' autorizzato ad emanare, entro cinque mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentite le competenti commissioni parlamentari, un regolamento ai sensi dell'art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400".
- Si riporta il testo dell'art. 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, recante "Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri":
"2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio di Stato, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l'esercizio della potesta' regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall'entrata in vigore delle norme regolamentari".
- Si riporta il testo dell'art. 2, commi 1 e 2, della citata legge n. 22 del 1988:
"Art. 2. - 1. La bandiera della Repubblica italiana e quella dell'Unione europea vengono esposte all'esterno degli edifici ove hanno sede centrale gli organismi di diritto pubblico di seguito indicati, per il tempo in cui questi esercitano le rispettive funzioni e attivita':
a) gli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, e comunque la sede del Governo allorche' il Consiglio dei Ministri e' riunito;
b) i Ministeri;
c) i consigli regionali, provinciali e comunali, in occasione delle riunioni degli stessi;
d) gli uffici giudiziari;
e) le scuole e le universita' statali.
2. La bandiera della Repubblica italiana e quella dell'Unione europea vengono altresi' esposte all'esterno dei seggi elettorali durante le consultazioni e all'esterno delle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero".
Note all'art. 1:
- Per il testo dell'art. 2 della legge n. 22 del 1998, si vedano le note alle premesse.
- Si riporta il testo dell'art. 1 del regio decreto n. 12 del 1941:
"Art. 1. - 1. E' approvato l'unito testo dell'"ordinamento giudiziario", allegato al presente decreto e visto d'ordine nostro dal Ministro guardasigilli e dal Ministro delle finanze.
Il testo anzidetto avra' esecuzione a cominciare dal 21 aprile 1941.
Art. 2. - 1. Con successivi provvedimenti saranno disciplinate le altre materie alle quali si riferisce la delegazione contenuta nella legge 24 dicembre 1925, n. 2260.".