OPERA DIFENSIVA AL BALCONE DI MARTA
In internet (non ricordo dove) ho trovato le notizie che seguono. Qualcuno ha materiali e notizie in proposito?
Quale reparto alpino avrà costruito il sentiero? L'opera qui descritta sarà più grande di quelle di Pala Popera e di Passo delle Palade?
“ Il Sentiero degli Alpini e salita al Monte Toraggio (1974 m).
Difficoltà EE - Dislivello 600 m ca. - Ore complessive di marcia: 6.
Lunghezza percorso 10 km ca.
Il sentiero degli Alpini è stato realizzato tra le due guerre mondiali per raggiungere da Colla Melosa le batterie militari poste nel massiccio del Toraggio - Pietravecchia; esso costituiva l'alternativa al percorso settentrionale, esposto ad eventuali bombardamenti francesi.
L'escursione ha inizio in località Colla Melosa (1541 m) presso il rifugio Allavena, raggiungibile in auto dalla valle Argentina. Il sentiero richiede, all'andata, un po' di attenzione in alcuni tratti esposti (cavo corrimano). Il ritorno è invece più rilassante, lungo una mulattiera che attraversa gli splendidi boschi di larici del versante francese.
Da Colla Melosa si segue per circa 600 m la strada in terra battuta che sale al monte Grai. Si imbocca quindi a sinistra un sentiero (segnavia: un triangolo rosso) che è all'inizio pianeggiante, e poi scende ripido (corde metalliche) per attraversare l'alveo roccioso di un torrentello. Dopo aver superato un altro rio, si sale fino a un bivio e di qui si continua a sinistra in lieve discesa verso il sentiero degli Alpini. Costeggiando alla base le prime bastionate rocciose si giunge ad una fonte, quindi si attraversa una breve galleria. Si prosegue con vari saliscendi, tagliando le bastionate inferiori del monte Pietravecchia, percorrendo spettacolari tratti scavati nella roccia.
Si sale quindi, con una serie di faticosi tornanti, alla Gola dell'Incisa (1685 m - 2 h), intaglio roccioso posto sulla cresta di confine tra il monte Pietravecchia e la cresta Nord del Toraggio. Si continua sul versante italiano, lungo il sentiero che attraversa i fianchi orientali del Toraggio e, dopo aver superato alcuni tratti esposti attrezzati con cavi metallici, si sbuca sui prati del versante Sud, che si attraversano in lieve discesa fino ad incontrare l'Alta Via dei Monti Liguri.
Seguendola verso destra si sale al Passo di Fonte Dragurina (1810 m), dove si abbandona il sentiero per inerpicarsi a destra lungo una ripida traccia. Un canale poco marcato e facili gradini rocciosi conducono quindi alla cima O del monte Toraggio (1973 m). Ritornati al Passo si segue a destra la AVML che si porta sul versante francese. La mulattiera taglia in lieve discesa i fianchi NO del Toraggio, in gran parte ricoperti di larici, e riporta alla gola dell'Incisa. Da qui si prosegue in salita, aggirando ad O il Pietravecchia. Giunti sui prati del passo della Valletta (1909 m) si abbandona l'Alta Via e si scende sul versante opposto attraversando la vecchia strada militare per dirigersi a SE lungo un sentierino tra i larici. A quota 1800 m si gira a sinistra e si giunge ad un tornante della rotabile sterrata che da colla Melosa sale al monte Grai, seguendola in discesa fino al parcheggio.
Il complesso fortificato del Balcone di Marta (2122 m). II Balcone di Marta è un costone roccioso che si protende dalla Cima di Marta, situata sullo spartiacque tra le Valli Argentina e Roja, verso la parte mediana di quest'ultima. Tra il Balcone di Marta e la sottostante altura, denominata Castello di Marta, è stato scavato tra il 1938 e il 1940 il più vasto complesso fortificato in caverna del Vallo Alpino occidentale, costituito da tre opere sotterranee collegate fra loro.
Detto complesso è formato da una batteria di artiglieria, ubicata sotto la cima del Balcone di Marta, e da due centri di resistenza di fanteria, ubicati rispettivamente nel costone roccioso tra il Balcone e il Castello di Marta e sotto il Castello stesso. Il complesso si sviluppa orizzontalmente su una lunghezza di circa 550 m. e su un dislivello di ben 135 m. (corrispondente ad un palazzo di 40 piani).
Dopo la modifica del confine tra Italia e Francia sancita dal trattato di pace del 1947 queste opere sono passate in territorio francese.”