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Mauro
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Riflessioni...

A volte capita che ci si ferma in questo pazzo pazzo mondo e si trova spunto per una riflessione.

Ne abbiamo sentite e lette di tutte sul precedente Santo Padre, ma sarà ....ogni volta che leggo di lui è sempre un'emozione forte, è come se parlasse di fronte a me ed io fermo ad ascoltarlo.
Troppa sofferenza ha passato, troppa.
Leggendo sul notiziario dell'ana di Roma un articolo sul Santo Padre mi sono detto "quasi quasi lo riporto su vecio.it"..... mi è troppo piaciuto, che parole, che espressioni, che valore, che senso della vita.
Eccolo qua:

La morte del Santo Padre, Giovanni Paolo II, oltre la commozione e il profondo dispiacere che immancabilmente ci pervade sia come uomini ma soprattutto come alpini, per l'amore della montagna e della natura che sempre ci ha accomunato al Santo Padre, ci riporta alla memoria l'Adunata di Roma 1979 quando fummo ricevuti in Piazza S.Pietro.
Dal discorso che il Papa fece agli Alpini d'Italia vogliamo riportare i passi che più ci hanno colpito:

"Voi uomini temprati dalle vicende drammatiche e dolorose della storia, insegnate al mondo a vedere negli avvenimenti la mano della Provvidenza divina che guida la storia.
La situazione internazionale, sempre precaria e instabile, il risorgere continuo della violenza politica e sociale, il senso diffuso di insoddisfazione e di inquietudine, le pesanti preoccupazioni per l'avvenire dell'umanità , le amare delusioni di numerosi ceti della società , le incognite del futuro di tutti e altre cause ancora, possono insinuare il veleno del pessimismo e spingere all'evasione, all'indifferenza, talvolta all'ironia spregiudicata ed inerte e in certi casi alla disperazione!
Ebbene le vicende disagiate e gloriose della vostra vita insegnano ad avere coraggio di accettare la storia, che significa in fondo amare il proprio tempo, senza rimpianti e senza mitiche utopie, convinti che ognuno ha una sua missione da compiere e che la vita è un dono ricevuto e una ricchezza che si deve donare, comunque siano i tempi, sereni o intricati, pacifici o tribalati."
In questa sua occasione fu regalato al Papa un cappello alpino da generale ed il Papa accettandolo disse "Il cappello alpino bisogna meritarselo".

Io ragazzi non ho parole.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
C.le Istr. 9°/96
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Lele
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CHE NE PENSATE?


Altro che “secolo americano”! Questo, di cui abbiamo assaggiato il 5% circa, si avvia ad essere - se corto o breve è altra questione - un secolo asiatico. Con parecchi corollari, non certo gradevoli per noi occidentali, che siamo nati e vissuti nell'idea, singolarmente stupida, di vivere nel centro del mondo, di essere il luogo della civiltà , distinti dai barbari di vario colore.
Piccoli e grandi segnali ci annunciano che grandi spicchi del pianeta sono decollati per conto proprio e cominciano a palesare le loro esigenze senza chiederci il permesso. E' chiaro che stiamo parlando della Cina. E perfino della Russia, che frettolosamente avevamo dato per defunta, assorbita, omogeneizzata, colonizzata e ridotta a appendice di second'ordine del mondo occidentale (per la stessa logica di cui sopra, cioè perché appartenente al mondo non civilizzato).




Come svegliandosi da un lungo sonno, i giornali di tutto il mondo “civile” hanno annunciato che Cina e Russia hanno cominciato in agosto le prime, grandi manovre militari congiunte della loro storia. Nemmeno ai tempi di Stalin e di Mao, di Chu Enlai e di Molotov, Russia (allora Unione Sovietica) e Cina si erano spinte a tanto. Certo erano - come si diceva allora - due paesi socialisti, avevano rapporti economici, l'URSS forniva armi alla Cina, ecc. Ma mai le loro truppe si erano messe insieme. C'erano stati momenti, al contrario, in cui le canne dei loro fucili si erano puntate reciprocamente le une contro le altre. Ma è acqua passata da molto tempo.

Altri segnali sono giunti da quel mondo che non conosciamo per niente. Tutti accumulatisi in questo scorcio di tempo, come se qualcosa arrivasse a maturazione in gran fretta, proprio adesso, dopo essere stato a lungo in incubazione, invisibile. All'inizio dell'estate il gruppo di Shanghai (cui partecipano, con Cina e Russia, le repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale ex sovietica, meno il Turkmenistan) aveva cortesemente pregato gli Stati Uniti di togliersi dai piedi con le loro truppe e basi militari, accortamente piazzate nell'area (in Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan) sull'onda dell'offensiva contro l'Afghanistan seguita all'11 settembre 2001.

Evento singolare davvero, a ben pensarci, perché quelle capitali, fino al giorno prima, si può dire, pendevano dalle labbra di Washington e sognavano soltanto di essere ammesse al banchetto americano.

La Russia sembrava essrere stata emarginata dall'area su cui esercitava la propria influenza da quattro secoli. La Cina - stando agli imbambolati mezzi di comunicazione di massa occidentali (con rare eccezioni) - era ormai diventata capitalista e, quindi, per antonomasia, poteva essere considerata omologata al resto del mondo. Se non ancora colonizzata, di certo colonizzabile. Se non proprio colonizzabile, comunque riconducibile a un immenso mercato su cui far confluire le merci e le tecnologie dell'occidente civilizzato.

Con qualche dettaglio non trascurabile, tuttavia, di cui adesso occorre rendersi conto. E in fretta. Non è sfuggito ai variabili presidenti-despoti delle repubbliche dell'Asia Centrale che la Cina trabocca di dollari, e di yuan. E che Pechino ha nei suoi forzieri, circa mille miliardi di dollari USA, oltre ad avere comprato circa l'8% del debito americano, in buoni del tesoro della Federal Reserve. Come si fa a restare insensibili di fronte a questa cornucopia? Intendo dire che la forza di attrazione americana è stata bruscamente contrastata da nuovi fattori molto potenti.

Quali? Cina e Russia hanno cominciato a fare i loro calcoli, per meglio dire: a trarre le somme da calcoli che stavano fecendo, ciascuna per conto proprio, da diversi anni. Cominciamo dalla Russia.

Puntin non è un rivoluzionario bolshevico. Per niente. Ma si è accorto che non bastava essere condiscendente verso Washington; che non era nemmeno sufficiente farsi da parte, starsene buono fuori dal mirino americano. Dall'alto della collina del suo potere quinquennale non poteva non tirare le somme. In Asia centrale, appunto, basi americane una dietro l'altra. In Georgia una presenza statunitense ormai decisiva per orientare il governo locale. In Ucraina una “rivoluzione democratica” alimentata dall'esterno. Attorno alla Bielorussia segnali di un'offensiva analoga a breve scadenza. La Nato ormai stabilmente piazzata in tutto l'est Europa, e perfino in tre repubbliche che un tempo erano state parte dell'URSS. E, in Russia, il varo della corazzata Jukos sulla scena politica, con l'obiettivo di sostituire lui stesso, a tempo debito, con un nuovo leader pilotato dalla Exxon.

Gl'Imperi non si sono mai accontentati del tributo dei vassalli e non hanno inclinazione alla gratitudine. Se i tempi diventano duri, allora le loro esigenze si moltiplicano. E ai vassalli non resta che l'alternativa tra soddisfarle e ribellarsi.

I tempi duri per l'America sono ormai venuti e non pare se ne andranno presto. Il faro dell'occidente è indebitato fino agli occhi, proiettato lungo un asse di guerre che non sta vincendo, incapace di dominare gli effetti del vaso di Pandora delle globalizzazione, cavalcata per un ventennio con orgogliosa sicurezza e sbalorditiva irresponsabilità .

La Cina non è un vassallo e non intende diventarlo. Ma questo è solo l'antipasto. La Cina legge i giornali come li leggiamo noi "civilizzati” e, quando legge Condoleeza Rice dire, papale papale, che la Cina “piuttosto che un partner è un avversario”, perché - udite, udite! - “vuole cambiare i rapporti di forza a suo vantaggio”, conclude che è il momento di far sentire il suo peso, in tutte le direzioni.

Le manovre congiunte con i russi, del resto, sono solo la ciliegina sulla torta, quello che serve per svegliare i governi occidentali che dormono, mettendo la questione sotto i riflettori delle televisioni. Una specie di colpo di sirena, di quelli che le navi lanciano per segnalare la propria presenza o distogliere altri natanti dalla rotta di collisione. Attenti, siamo qui, proprio di fronte a voi, levatevi di mezzo!

Il fatto è che Condoleeza dice una cosa vera: non c'è posto per due Americhe su questo pianeta. Sempre che entrambe non siano disposte a rinunciare a niente. La Cina è entrata sul mercato mondiale applicando le regole che l'Occidente ha scritto per sé, immaginando che sarebbero state eternamente a suo vantaggio. Adesso sta accadendo il contrario: quelle regole sembrano fatte apposta per far diventare la Cina il più potente paese del mondo, quello in grado di dominare tutti i mercati. E la Cina è già  l'unico paese al mondo che può permettersi di prendere decisioni senza chiedere il permesso di nessuno, neanche quello degli Stati Uniti, cioè dell'Impero. Il che significa che l'Impero è già  in declino, e che - se non vuole che tutti se ne accorgano - deve dare una lezione sonora a chi ne minaccia i disegni.

Il fatto è, come dicono gli eventi, che parecchi cominciano ad accorgersene. La Russia, che da sola non può permettersi atti di insubordinazione, ha colto la palla al balzo. Insieme si può dire all'imperatore che l'Asia è degli asiatici. Tanto per cominciare. La seconda tappa sarà  quella di comprarsi l'Asia. La Cina è già  in marcia. E compra anche pezzi di Russia, a cominciare dall'energia russa.

La Russia, che fino all'altro ieri non aveva sponde, oltre che idee, si trova a poter cogliere adesso una insperata palla al balzo. E la sta cogliendo. Con fatica, perché la diffidenza russa verso l'immenso vicino asiatico non è stata mai superata del tutto. Ma il colosso vicino è oggi assai meno temibile dell'Impero lontano.

Le riserve energetiche russe sono le più vicine e comode, relativamente parlando. La Cina ha i capitali per ogni tipo di investimento, e li mette a disposizione. La Russia ha le tecnologie militari sufficienti per garantire a Pechino una progressione di armamento strategico sufficiente a fronteggiare il prossimo decennio.

Il Pentagono pubblica i dati dell'armamento cinese, e rivela un segreto di Pulcinella: la Cina spende in armamenti dieci volte di più di quello che dichiara. Probabilmente le cifre americane sono attendibili, ma che cosa dicono? Dicono che i cinesi si stanno preparando alla stessa, identica cosa cui si stanno preparando gli americani: il momento in cui le risorse non basteranno per tutti e solo la forza deciderà  chi potrà  accedervi.

Sarà  un momento drammatico e non è molto lontano. Avverrà  nel corso del prossimo decennio. Da qui la corsa cinese a comprare tutto il comprebile e anche il non comprabile. Perché quando la maggiore impresa petrolifera cinese, statale, si affaccia a Wall Street con la regolare offerta di comprarsi la Unocal americana, offrendo un miliardo di dollari in più della massima offerta di una multinazionale a stelle e strisce, ecco che scattano tutti gli allarmi.

E quando Hu Jintao decide di rivalutare lo yuan di un modestissmo 2%, facendosi beffe della richiesta USA di rivalutare fino al 15%, l'occidente dovrebbe capire che Pechino non accetta ordini da nessuno. E procedere - come Hu Jintao ha ribadito, sorriso sulle labbra e “denti d'acciaio” - secondo i suoi tempi, le sue esigenze, e non secondo le pressioni che vengono dall'esterno.

Le esercitazioni militari congiunte, Cina-Russia sono solo un segnale, prima della “tempesta perfetta” che si annuncia.

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http://www.giuliettochiesa.it/modules.p ... le&sid=167
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Luigi
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Lele ha scritto: fonte
http://www.giuliettochiesa.it/
:-P (:ho:) (:bla:) (:ink:)
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linzen
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Lele ha scritto: CUT
fonte
http://www.giuliettochiesa.it/
Interessantansissimo :?
solo cosa ci azzecca con un argomento sul papa vecchio di mesi?
misteri della fede/propaganda (:c:)
nesi
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linzen ha scritto: Interessantansissimo :?
PLEASE????? (:id:)
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è una nuova parola no global Nesi.
cavolo ma bisogna spiegarti tutto se non conosci il gergo non è colpa mia
:wink:
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poco fa ho fatto benzina, anzi gasolio...mi stava per venire un infarto! ho sfiorato i 60 euro! cribbio, io direi che ci vogliono 10 euro in più rispetto a un anno fa, o sbaglio?

ma facendo la guerra in iraq non ci dovevamo guadagnare qualcosa?
sbaglio eh?
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Beppe ha scritto:****************************************

poco fa ho fatto benzina, anzi gasolio...mi stava per venire un infarto! ho sfiorato i 60 euro! cribbio, io direi che ci vogliono 10 euro in più rispetto a un anno fa, o sbaglio?

ma facendo la guerra in iraq non ci dovevamo guadagnare qualcosa?
sbaglio eh?
Si: un mondo meno violento, senza terroristi, dove regna pace & amore. E in effetti Bush giura e spergiura che sta andando così. A volte siamo noi che non ci accorgiamo dei progressi.
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Abbadia
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.

Vi posso confessare che mi ha molto inquietato la richiesta di aiuto Usa per i fatti del Katarina?
Nessuna polemica , tanto meno giudizio, mi pare la prima volta che fanno una simile richiesta o sbaglio?
Se hanno messo per un momento da parte il loro orgoglio, credo che la situazione sia piu' grave di quello che pensiamo, e non solo per il tornado, non solo per gli Usa...

Voi che ne pensate?

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hanno dimostrato che invece do mandare uomini (esercito & c.) in giro per il mondo sarebbe meglio usare le proprie risorse in modo più utile per tutti. la più grande potenza del mondo e poi si fanno di fronte a queste cose hanno fatto come se fossero in un paese del terzo mondo.

per non perlare del post-katrina, saccheggi, sparatorie etc etc.

impressionante un servizio che ho visto dove un negozio di armi che vendeva 3-4 pistole al giorno ora ne vende 1000 al giorno! ma dove siamo??? che tristezza
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Mah se proprio devo fare il 'moralista', sono rimasto esterefatto di fronte alla differente dignità  fra popoli dello tsunami e quello statunitense, investiti dalle rispettive tragedie.
I popoli dello tsunami, nella loro povertà  e nella loro civilità  inferiore, hanno dimostrato una grande dignità  di fronte al dolore, mentre a New Orleans i sopravissuti si sono scannati, hanno violentato bambini, bambine, ragazze, madri, rubato tutto il possibile...
Non so. Prendo solo atto dei fatti, ma resto sgomento. E poi qualcuno parla di civiltà  (per non dire 'razze') superiori....
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Beppe ha scritto: ma facendo la guerra in iraq non ci dovevamo guadagnare qualcosa?
sbaglio eh?
Che la III Guerra del Golfo fosse scoppiata per il petrolio era quello che sosteneva la lobby pacifista...
Hellis ha scritto: I popoli dello tsunami, nella loro povertà  e nella loro civilità  inferiore, hanno dimostrato una grande dignità  di fronte al dolore, mentre a New Orleans i sopravissuti si sono scannati, hanno violentato bambini, bambine, ragazze, madri, rubato tutto il possibile...
O più semplicemente, degli USA sappiamo tutto e del sud-est asiatico poco o niente...
Mandi.
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Teh te pareva che non arrivasse un pastore evangelista che cerca di separare i 'Giusti' dal resto del mondo... :D

Non sappiamo niente del sud est asiatico? forse le notizie non arrivavano a piacenza, ma ti posso assicurare che a parma ne sono arrivate fin troppe. Molte delle quali accompagnate da foto in cui si potevano notare turisti occidentali crogiolarsi al sole a fianco dei cadaveri.
La stessa tua affermazione la si può sostenere anche nel caso di New Orleans, volendo.

Ripeto. Sinceramente non mi sarei mai aspettato questa ferocia da parte di un popolo che ha dovuto affrontare una catastrofe.

At salùt
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Luigi ha scritto:
Beppe ha scritto: ma facendo la guerra in iraq non ci dovevamo guadagnare qualcosa?
sbaglio eh?
Che la III Guerra del Golfo fosse scoppiata per il petrolio era quello che sosteneva la lobby pacifista...
premesso che io non sono nè pacifista nè guerrafondaio, spè..già ...Bush è andato la e noi appresso perchè è un buon samaritano, difensore dei popoli oppressi, ha portato il progresso e la libertà ! già , la libertà  agli iracheni!
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A prescindere dal giudicare chi é il buono e chi é il cattivo, discorso che come solito ci caccia della gran sabbia negli occhi, e ci fa vivere eternamente in clima da stadio che a qualcuno deve ben servire ( e magari a qualche due ) , io avrei pensato che Bush si sarebbe fatto tagliare i coglioni piuttostro che chiedere aiuto all'esterno, forse per la prima volta nella storia degli Usa.
E , ripeto, questa é una cosa c he mi preoccupa assai, e non perché voglio bene a Bush , ma se Tyson mi chiama dicendo che lo picchiano, forse c'é qualche cosa che non mi convince.
Per il resto, forse, di re nudi, ne é pieno il mondo !

Abbadia Ga Tau

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