nesi
Caporale Maggiore
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Parma

Ciao a tutti,
ho letto qualche post qua e là  e ho capito di aver trovato il primo forum non basato sulle solite banalità .
Volevo ringraziarvi per la festa bellissima che avete regalato alla mia città , (sono stata a Parma praticamente 3 giorni, pur essendo della provincia). Per farlo vorrei farvi leggere una lettera che ho scritto per il giornale locale (La Gazzetta di Parma) e che non è stata pubblicata.
Prima però devo spiegarvi brevemente che lo stesso quotidiano aveva dato spazio alla notizia di un volantino anonimo, distribuito nel quartiere San Lazzaro, nel quale si parlava dell'Adunata come di una festa di ubriaconi, delle strade della città  come di orinatoi e degli Alpini come di coloro che si fanno vanto di un simbolo di morte...
Mi dite cosa ne pensate??

Caro direttore,
devo confessarle che ero un po’ arrabbiata con Lei per avere dato spazio nel suo giornale alle torve provocazioni del volantino anonimo distribuito in zona San Lazzaro.
Poi ho pensato che il dovere di cronaca venga prima di ogni altra cosa (in un paese democratico come il nostro) e ho semplicemente creduto opportuno dissentire da quelle affermazioni.
Ho vissuto con entusiasmo e partecipazione le giornate di festa e come me credo molte migliaia di parmigiani e parmensi.
Le Penne Nere fanno parte della storia del nostro Paese. Gli Alpini vanno fieri dello spirito di appartenenza al Corpo che li ha uniti e che ancora oggi li contraddistingue e li caratterizza.
Non credo che nessuno di loro si faccia merito o gloria delle perdite subite o inflitte in battaglia, lo stemma che portano non è certo un simbolo di morte, oggi, e non lo è stato neppure in passato, era semplicemente il simbolo della dedizione al dovere, dell’obbedienza a degli ordini che non dovevano essere condivisi ma semplicemente eseguiti, spesso a costo della stessa vita.
I signori che hanno così amorevolmente scritto quelle poche righe, dal sapore esclusivamente politico, ignorano sicuramente la ricca bibliografia che riguarda il corpo degli Alpini, specie quella relativa al secondo conflitto mondiale: Nikolajewka c’ero anch’io, Il peso dello zaino, Il Sergente nella neve, Ritorno sul Don, La ritirata di Russia, Mai tardi, L’ultima partita a carte, Centomila gavette di ghiaccio… Gli alpini reduci di Russia sono stati fra i primi a raggiungere i gruppi partigiani.
I giovani e meno giovani che hanno sfilato a Parma erano così colorati e vivi da essere addirittura anacronistici, loro sono ancora oggi quello che noi eravamo e purtroppo non siamo più. La forza, l’orgoglio e la fierezza della montagna gli appartiene come le stesse tinte delle valli che hanno fatto proprie. Quei volti bianchi e rossi solcati da rughe di sole e di vento, sono oggi l’immagine di un’Italia che si sta spegnendo, di un’Italia amata e conosciuta purtroppo solo sui banchi di scuola o nei racconti dei nonni.
Siamo diventati tutti dei “miseri” impiegati pallidi e tristi, dai fisici costruiti in una palestra di periferia e non con il lavoro all’aria aperta.
Credo che il fascino degli Alpini sia anche un po’ questo: l’insistente e caparbio desiderio di esistere oggi, in un mondo diverso, che non ha più niente in comune con quella vecchia foto ingiallita nel cassetto, alla quale tutti quanti però siamo così affezionati.
Una cosa è certa, la folla “oceanica” riversatasi a Parma non ha fato registrare nessun disordine o atto vandalico. Sono mortificata per chi auspicava qualche bell’episodio di cronaca nera da poter sventolare per oscurare tutta la [u]travolgente positività  dell’evento[/u].
Lo so che non si dovrebbe rispondere con provocazioni alle provocazioni, ma mi pare che lavare qualche vicoletto dalla pipì lasciata da pochi degli almeno 300.000 Alpini ospiti in città , sia molto meglio che lavorare mesi per ricostruire città  "violentate" e oltraggiate in ogni modo scandaloso da ben meno folte orde di barbari travestiti da pacifisti.
Recitavano alcuni striscioni: “volersi bene non costa niente” - “Quando servì c’eravamo, quando servirà  ci saremo” e possiamo starne certi, perché questa è “parola d’Alpino"!

Siccome sono una donna e non ho fatto il militare, può darsi che voi abbiate altri punti di vista...
Beppe
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ciao e benvenuta, grazie per i complimenti per il forum!

io personalmente mi sono divertito molto a Parma, è stata una festa bellissima. Tutte le persone che abbiamo incontrato ci hanno trattato come se fossimo di casa.

nel quale si parlava dell'Adunata come di una festa di ubriaconi, delle strade della città  come di orinatoi e degli Alpini come di coloro che si fanno vanto di un simbolo di morte...

penso che siano luoghi comuni nonchè di cattivo gusto

grazie per la lettera, molto bella.

se vuoi vedere delle foto c'è un 3d già  aperto e a breve si aspettano quelle del capo del forum Ax
ciao
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Federico
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Re: Parma

nesi ha scritto:
...

Siccome sono una donna e non ho fatto il militare, può darsi che voi abbiate altri punti di vista...
Ti sbagli di grosso, ma proprio di grosso.

I punti di vista qui (parlo per me, ma credo di essere in ottima ed abbondante compagnia) coincidono col tuo :)

Benvenuta tra di noi. E' con enorme piacere che ho letto questo tuo messaggio. Hai capito più tu (che Alpino non sei) degli Alpini e di che cosa significhi esserlo, di molti di coloro che oggi, in servizio attivo, portano, a volte di malavoglia, il nostro Cappello.

Grazie

Ciao
Art. Federico
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Abbadia
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Grazie a nesi,
perfettamente d'accordo con Federico.

Abbadia Ga Tau
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Hellis
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non so se agisco correttamente, comunque questo è quanto ha scritto un forumista parmigiano, avvocato, in un forum culturalmente di sinistra che ogni tanto frequento, e che mi ha sinceramente reso orgoglioso:

prima di raccontarvi il nostro raduno, una riflessione.
a parte che ci siamo divertiti un casino, la cosa più toccante del raduno è stata l'assoluta assenza di retorica e di strumentalizzazione politica del raduno stesso.
sono venuti 500.000 alpini in quanto alpini.
e non sono certo venuti inneggiando alla guerra e ai suoi "valori", ma alla pace, ai valori dell'amicizia, della partecipazione, della solidarietà , della protezione civile, della montagna, possibilmente da vivere in pace e senz'armi, augurandosi che non ci sia più nessuna guerra e di poter dare una mano ai cittadini per le tante emergenze che comunque ci sono in tempo di pace.
un vecio di treviso ci raccontava che venerdì sera un "geometra" era stato ospitato nella sua tenda e dopo qualche bicchiere aveva cominciato a parlare di lega e di bossi.
il vecio, gentile ma fermo, gli ha risposto che qui non si parlava di politica, che non c'erano partiti ma solo alpini.
non so che fine abbia fatto il geometra....


Da notare che ha conosciuto gli Alpini per la prima volta. E' una persona molto pacata che partecipa al forum in maniera "ruvida", dice pane al pane vino al vino, e non spende mai una parola di troppo se non è necessaria. Di qui il mio stupore quando ho letto queste sue parole.
A mio parere sintetizzano benissimo (da un punto di vista inusuale o diverso se vogliamo) lo spirito che gli Alpini hanno saputo infondere a Parma.
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Re: Parma

nesi ha scritto:Ciao a tutti,
ho letto qualche post qua e là  e ho capito di aver trovato il primo forum non basato sulle solite banalità .
Volevo ringraziarvi per la festa bellissima che avete regalato alla mia città , (sono stata a Parma praticamente 3 giorni, pur essendo della provincia). Per farlo vorrei farvi leggere una lettera che ho scritto per il giornale locale (La Gazzetta di Parma) e che non è stata pubblicata.
Prima però devo spiegarvi brevemente che lo stesso quotidiano aveva dato spazio alla notizia di un volantino anonimo, distribuito nel quartiere San Lazzaro, nel quale si parlava dell'Adunata come di una festa di ubriaconi, delle strade della città  come di orinatoi e degli Alpini come di coloro che si fanno vanto di un simbolo di morte...
Mi dite cosa ne pensate??

Caro direttore,
devo confessarle che ero un po' arrabbiata con Lei per avere dato spazio nel suo giornale alle torve provocazioni del volantino anonimo distribuito in zona San Lazzaro.
Poi ho pensato che il dovere di cronaca venga prima di ogni altra cosa (in un paese democratico come il nostro) e ho semplicemente creduto opportuno dissentire da quelle affermazioni.
Ho vissuto con entusiasmo e partecipazione le giornate di festa e come me credo molte migliaia di parmigiani e parmensi.
Le Penne Nere fanno parte della storia del nostro Paese. Gli Alpini vanno fieri dello spirito di appartenenza al Corpo che li ha uniti e che ancora oggi li contraddistingue e li caratterizza.
Non credo che nessuno di loro si faccia merito o gloria delle perdite subite o inflitte in battaglia, lo stemma che portano non è certo un simbolo di morte, oggi, e non lo è stato neppure in passato, era semplicemente il simbolo della dedizione al dovere, dell'obbedienza a degli ordini che non dovevano essere condivisi ma semplicemente eseguiti, spesso a costo della stessa vita.
I signori che hanno così amorevolmente scritto quelle poche righe, dal sapore esclusivamente politico, ignorano sicuramente la ricca bibliografia che riguarda il corpo degli Alpini, specie quella relativa al secondo conflitto mondiale: Nikolajewka c'ero anch'io, Il peso dello zaino, Il Sergente nella neve, Ritorno sul Don, La ritirata di Russia, Mai tardi, L'ultima partita a carte, Centomila gavette di ghiaccio… Gli alpini reduci di Russia sono stati fra i primi a raggiungere i gruppi partigiani.
I giovani e meno giovani che hanno sfilato a Parma erano così colorati e vivi da essere addirittura anacronistici, loro sono ancora oggi quello che noi eravamo e purtroppo non siamo più. La forza, l'orgoglio e la fierezza della montagna gli appartiene come le stesse tinte delle valli che hanno fatto proprie. Quei volti bianchi e rossi solcati da rughe di sole e di vento, sono oggi l'immagine di un'Italia che si sta spegnendo, di un'Italia amata e conosciuta purtroppo solo sui banchi di scuola o nei racconti dei nonni.
Siamo diventati tutti dei “miseri” impiegati pallidi e tristi, dai fisici costruiti in una palestra di periferia e non con il lavoro all'aria aperta.
Credo che il fascino degli Alpini sia anche un po' questo: l'insistente e caparbio desiderio di esistere oggi, in un mondo diverso, che non ha più niente in comune con quella vecchia foto ingiallita nel cassetto, alla quale tutti quanti però siamo così affezionati.
Una cosa è certa, la folla “oceanica” riversatasi a Parma non ha fato registrare nessun disordine o atto vandalico. Sono mortificata per chi auspicava qualche bell'episodio di cronaca nera da poter sventolare per oscurare tutta la travolgente positività  dell'evento.
Lo so che non si dovrebbe rispondere con provocazioni alle provocazioni, ma mi pare che lavare qualche vicoletto dalla pipì lasciata da pochi degli almeno 300.000 Alpini ospiti in città , sia molto meglio che lavorare mesi per ricostruire città  "violentate" e oltraggiate in ogni modo scandaloso da ben meno folte orde di barbari travestiti da pacifisti.
Recitavano alcuni striscioni: “volersi bene non costa niente” - “Quando servì c'eravamo, quando servirà  ci saremo” e possiamo starne certi, perché questa è “parola d'Alpino"!

Siccome sono una donna e non ho fatto il militare, può darsi che voi abbiate altri punti di vista...
Leggendo questa tua stupenda òlettera mi viene solo in mente il titolo di una canzone di Vasco....SENZA PAROLE. Grazie per questo pensiero.
Alp. Malaguti Daniele
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........Pioppa che lascio!!!
Leonardo
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Benvenuta a Nesi e grazie per le tue parole. Hai espresso perfettamente qual è lo spirito di noi alpini e delle nostre adunate. Un qualcosa di unico al mondo, che non trova riscontro in nessun altro corpo, un qualcosa che nasce in caserma ma che va ben al di là  del ricordare la naja.
Purtroppo c'è sempre gente ignorante pronta a denigrare, senza nemmeno conoscere di cosa sta parlando. Se avessero passato anche solo mezz'ora di adunata con noi probabilmente non scriverebbero certe fesserie. Meno male che la stragrande maggioranza della popolazione ci ama e ci stima, e la tua lettera lo ha dimostrato, così come il calore dei parmigiani, ancora ho in mente gli applausi e le ovazioni durante la sfilata della domenica.
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Mauro
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Ciao nesi che dire.... i deficienti purtroppo esistono e sono anche tanti.
Ma deficere proprio dal lat. deficie°nte(m), part. pres. di defice°re 'mancare'.
Parlano, scrivono ma non sanno.
Credo che gli ha dato un'ottima risposta... ma chissà  se riuscirà  a capirla.
Bye! :wink:

W GLI ALPINI!
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Ragazzi non pensavo esistessero ancora persone come nesi... Grazie di queste parole che ci restituiscono un pò di giustizia.

W L'ITALIA E W GLI ALPINI!
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Abbadia
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.

Beh, mi pare che anche quanto scrive il professore...."comunista" :twisted: sia come minimo lusinghiero, soprattutto tenendo conto della provenienza.
a meno non sia quella a fare il difetto.

Saluti malandrini a tutti
Abbadia Ga Tau
:wink:
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Re: Parma

nesi ha scritto: I giovani e meno giovani che hanno sfilato a Parma erano così colorati e vivi da essere addirittura anacronistici, loro sono ancora oggi quello che noi eravamo e purtroppo non siamo più.
Questa frase è stupenda.
Grazie.
E grazie per lo straordinario calore della gente di Parma durante la sfilata.
Mai visto nulla di simile. Speravo non finisse mai.
Per il resto, parafrasando una nostra vecchia canta... in mona chi ci vuol male! :wink:
Mandi.
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"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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Ogni tanto fa piacere leggere certe cose, piu' che altro quando chi le scrive, lo fa in contrapposizione ad altri scritti volutamente provocatori.
E' un piacere che tu abbia scelto tra tanti posti proprio questo per riportare questa tua lettera. Di certo il giornale da te citato riceverà  una mia email, che immagino non avrà  nessun risposta.

Purtroppo quando facciamo le adunate sono molte le cose che si notano, la maggior parte delle cose negative. A nessuno di noi sfuggono certi aspetti dei nostri festeggiamenti, aspetti su cui anche noi ci facciamo una risata al momento. Rilfettendoci poi a mente fredda ci si rende conto che certi aspetti portano solo vergogna alla nostra festa.

Io vorrei tanto sapere quale movimento, politico o culturale porta nelle città  così tante persone con un percentuale così bassa di eccessi. Forse proprio per questo qualcuno li cerca per poi scriverli, proprio perchè in proporzione si tratta di casi non così gravi e comunque abbastanza isolati. I numeri sono sempre molto aleatori. 200.000, 300.000 o 400.000 persone. Mettiamo anche solo 100.000. Vorrei vedere quale manifestazione di tale portata lascia così pochi casi di polemica e così tanta gioia tyra gli abitanti. Mettere migliaia di persone dentro a una città  provoca scompiglio, provoca disagio ed è chiaro che ci sono problemi. Ovvio che i cittadini si troveranno le strade da pulire, qualche personaggio ubriaco anche magari a dare fastidio ma dubito fortemente che qualcuno possa dire che gli alpini abbiano fatto danni.

Noi facciamo casino per giorni. Alla domenica per rigraziare la città  offriamo la sfilata. E un sacco di gente viene solo per quella, alla domenica mattina ci sono le code di pullman in ingresso alle città . Conosco gente partita alle 5 del mattino per arrivare a sfilare all'ora giusta. Il tempo della sfilata, due chiacchere, un bicchiere e poi via di nuovo per ore di strada per tornare a casa ed essere pronti per il lavoro al lunedì. Ed è solo un esempio di quanto impegno ci sia dietro ad una adunata. Pensiamo a chi organizza, a chi si mette a disposizione di ospiti e cittadini per quei giorni.

Non ultimo, vogliamo parlare dell'aspetto economico? Chi si lamenta per qualche angolo invaso dall'urina, dallo sporco lasciato in giro, pensi anche però a queste persone che hanno mangiato e bevuto. Il vicolo usato come vespasiano, i cestini traboccanti, gli angoli pieni di bottiglie, non sono di certo un bello spettacolo, verissimo, ma vogliamo parlare di che botta prende l'economia di una città  in quei giorni? Ed è giusto e sacrosanto che sia così, come in tutti gli avvenimenti mondani, ma rilfettano i signori che si lamentano se una passata in piu' con la pulitrice vale qualche decina di migliaia di persone che mangia e che beve e pagando tutto. L'adunata è un business per tanti. Il business di quei giorni sono sicuro che pagni tutti i disagi e penso che nessun negoziante si debba lamentare di atti vandalici.
se vuoi vedere delle foto c'è un 3d già  aperto e a breve si aspettano quelle del capo del forum Ax
Da "capo" del forum mi auguro che la tua presenza non si limiti a un breve periodo, ma continui nel tempo.
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Cari amici Alpini,

ieri sera, dopo la solita partita Brocchi contro Schiappe (per la cronaca io giocavo nei brocchi e abbiamo perso 8 a 5, perchè il Mavo il goleador aveva in mente la Lara del ristorante di Catelnuovo Fogliani), siamo andati a cena.
Fra la combriccola degli sfigati del calcetto, c'è pure Matteo, che milita nell Forze dell'Ordine, e a tavola ha parlato del suo punto di vista sull' Adunata Alpini.
Per prima cosa ha affermato che eravamo si e no 100.000 o poco più (deve proprio essere un problema di conta delle Questure), e che comunque siamo una massa di sbracati casinisti ubriaconi, nulla di più.
Ha sostenuto che abbiamo dato parecchi problemi all'ordine pubblico, anche se la stampa tradizionalmente parla bene di noi e copre gli atti di vandalismo e teppismo che compiamo nelle città .
Alle mie stupite rimostranze mi ha fatto notare che la rissa con accoltellamenti avvenuta sabato notte in Pilotta, che la stampa locale ha attribuito agli extracomunitari, è stata in realtà  un regolamento di conti fra una masnada di alpini ubriachi. In secondo luogo ci sarebbe stato un tentativo di stupro ai danni di una vigilessa, tentato da un gruppuscolo di alpini ubriachi.
Sinceramente ho deviato il discorso perchè ho riscontrato un odio viscerale e preconcetto, in tutte queste vaneggianti elucubrazioni.

Con questo voglio farvi notare che i pregiudizi non hanno colore politico, non hanno estrazione sociale, non hanno età .

Ah, per la cronaca e per la serie "evviva la coerenza", il buon Matteo ha passato la serata in pizzeria 'apprezzando' gli attributi delle cameriere con tenativi diretti e battutaccie degne della peggior caserma (della buffa ovviamente).
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Abbadia
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Mah...io aqvrei chiesto allo sceriffo se preferiva avere a che fare con 100.000 alpini ubriachi e stupratori di vigilesse indifese, oppure con 150/200 black blok o come cavolo si chiamano.

Bye bye

Abbadia Ga Tau
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Passi per i 100.000, passi per i casinisti, passi pure per il vino, ma che ci sia stato un REGOLAMENTO DI CONTI fra Alpini, bè... francamente mi pare proprio un'affermazione ridicola. Per dovere di cronaca vi informo che la stampa locale ha riportato, a suo tempo, una simpatica notizia... una vigilessa ha richiamato all'ordine un trabiccolo un po' troppo chiassoso e indisciplinato, ma gli occupanti non hanno seguito i consigli e con fare, diciamo, "esuberante" l'hanno sollevata di peso e caricata sul loro carretto nel tentativo di portarsela un po' in giro.
Spero proprio che l'amico Poliziotto o Carabiniere o Vigile non si riferisse a questo episodio... (Che magari fosse capitato a me!! Avrei avuto qualcosa da raccontare ai nipoti!!!).
Comunque, per concludere, sottolineo solo il fatto che con tutta la gente che c'era (e fidatevi di gente io non ne avevo mai vista tanta in città ): fra Giovedì pomeriggio, venerdì sera, sabato sera e domenica, gli unici Carabinieri che ho visto sono stati quelli presenti in piazza per l'ammainabandiera. Mi pare che questo dica già  tutto!!
Polemiche a parte, la stragrande maggioranza dei parmigiani vi ricorda con affetto e con una profonda vena di nostalgia negli occhi. La vostra adunata e il vostro chiasso è stato "Poesia".

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