Avatar utente
claudio
Vice Massa Forum
Vice Massa Forum
Messaggi: 162
Iscritto il: mer dic 04, 2002 10:11 am
Località: San Maurizio Canavese (TO)
Contatta: Sito web

Band of brothers

Dieci episodi in onda su Retequattro il Venerdì ore 20,45 dal 16 gennaio
La storia di un gruppo di soldati Usa nell'Europa occupata
Arriva in tv "Band of brothers"
La guerra di Spielberg ed Hanks
La serie realizzata dal regista e dall'attore del "Soldato Ryan"
Una produzione monumentale fra storia, memoria ed effetti speciali
di ALESSANDRA VITALI

ROMA - Se amate i film di guerra, e il soldato Ryan ha lasciato nella vostra memoria una traccia indelebile, preparatevi a scendere nella trincea televisiva e armatevi di telecomando. Perché dal 16 gennaio va in onda, su Retequattro, Band of brothers, una serie di dieci episodi che racconta le gesta di un'unità  dell'esercito americano in Europa durante la seconda guerra mondiale. Ideata e prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, papà  e protagonista della pellicola hollywoodiana.

Attori semisconosciuti, dieci registi diversi (una delle puntate, la quinta, è diretta dallo stesso Hanks), la serie Band of brothers è tratta dal bestseller omonimo di Stephen Ambrose, fra i più importanti storiografi militari americani, già  consulente per Saving private Ryan. Protagonista, la Easy Company, un gruppo americano di paracadutisti scelti che condusse attacchi a siti strategici e offensive sul Reno ed espugnò l'impenetrabile "Nido delle Aquile" di Hitler a Berchtesgaden, nel 1945. La serie tv va dall'addestramento in Georgia, nel 1942, all'arrivo dietro le linee nemiche in Francia nel 1945, fino alla fine della guerra.
Ogni episodio inizia con le testimonianze di alcuni veterani della compagnia, che hanno contribuito alla ricostruzione di luoghi e situazioni. Ed è stato il primo ministro inglese in persona, Tony Blair, a chiedere a Spielberg di girare in Gran Bretagna. In cambio, il regista-produttore ha affidato al figlio di Blair, Euan, il compito di segretario di produzione. Così, su un enorme set di 800 ettari nell'Hertofordshire, sono stati ricostruiti dodici villaggi francesi, belgi e olandesi, colline, dighe e corsi d'acqua. Gli interpreti principali (nel film ci sono 40 attori fissi per le dieci puntate, 500 ruoli e duemila figuranti) sono stati sottoposti al leggendario boot camp, l'addestramento paramilitare del capitano Dale Dye, "allenatore", fin dai tempi di Platoon di Oliver Stone, degli attori che devono trasformarsi in marines.
I numeri raccontano qualità  e quantità . Sono state usate 700 armi autentiche e quasi 400 armi di scena, e alcune sequenze hanno richiesto più di 14.000 cambi di munizioni. Sono stati ricostruiti quattro carri armati utilizzando, come base, le strutture dei moderni T-34 e quelli delle forze armate britanniche. Sono state realizzate 2000 uniformi e 500 paia di stivali da salto per paracadutisti con le caratteristiche originali dell'esercito americano. E tutti i 1.200 costumi dei civili sono autentici abiti d'epoca.

Spielberg, cioè effetti speciali. Tanti, e innovativi. Come l'uso di pupazzi elettromagnetici, capaci di tenere armi ed assumere ogni posizione: quando il pupazzo riceveva un colpo, l'elettromagnete veniva rilasciato e il pupazzo si accartocciava come un corpo umano. Alcune novità  anche per le cariche che provocano i fori dei proiettili nei costumi: è stato utilizzato un meccanismo ad aria compressa al posto dei tradizionali petardi, così che gli attori potessero essere più vicini durante lo scoppio, senza alcun pericolo.

Risultato: un enorme successo di pubblico negli Stati Uniti e la conquista di ben sei Emmy Awards (gli Oscar televisivi americani): cast, regia, miniserie, montaggio, montaggio sonoro e mixaggio sonoro. Una curiosità  sul titolo (della serie, e del libro di Ambrose), Band of brothers: è ispirato ad una frase di una tragedia di Shakespeare, l'Enrico V, atto IV: "We few, we happy few, we band of brothers".



Dalla costola del Soldato Ryan nasce questa miniserie in 10 episodi, che arriva ora da noi su Rete4: Band of Brothers (Fratelli al fronte: prima puntata giovedì 16 gennaio, ore 21). I produttori, Steven Spielberg e Tom Hanks, hanno ripreso il tema del grande sbarco in Normandia del 6 giugno 1944; questa volta mettendo in scena una compagnia di paracadutisti lanciata, la notte dell'attacco, al di là  delle linee nemiche di difesa.
Tenendo presenti i dati storici, ma senza farsi schiacciare dal peso della ricostruzione da manuale (come nel film, del resto), gli autori hanno privilegiato i comportamenti umani, le storie di soldati e non di eroi improvvisamente, dopo due anni di preparazione, messi di fronte al proprio destino.
La scelta narrativa anche qui è quella del gruppo di uomini in una terra ostile, senza punti di riferimento precisi, soli. Non a caso, l'episodio è preceduto da alcune testimonianze di quelli che c'erano, che si lanciarono sulla Francia occupata dai nazisti, che riuscirono a salvarsi e a tornare per raccontarlo.
Come nel film, nella serie (in realtà  una collana di narrazioni cinematografiche: magnifica ricostruzione, eccezionale fotografia, accuratezza della struttura narrativa) la scelta stilistica è quella di abbassare il punto di vista: le camera viaggia spesso in soggettiva ed è comunque sempre all'altezza fisica degli interpreti, i campi lunghi sono quasi sempre assenti e comunque sempre osservati dal punto di vista di qualcuno, i singoli sono importanti solo in quanto facenti parte di un gruppo di - appunto - 'fratelli'.
Rispetto a Ryan, i particolari cruenti sono fatti più intuire che realmente rappresentati (l'uccisione di alcuni prigionieri tedeschi, per esempio, avviene fuori campo, al contrario che nel film), ma ciò nulla toglie al senso di disagio, di fatica, di paura, di pena che lo spettatore non può evitare di sentire sulla sua pelle.
Le sequenze, lunghissime, del combattimento in trincea per la conquista di un cannone sono da antologia: lo spettatore è, realmente, in trincea, sente gli spari, è sfiorato dalle pallottole. Che, quando colpiscono qualcuno, quasi si avverte che 'entrano' nel corpo ferito o ucciso, come già  accadeva nel film.
Si parla sempre di memoria. Anche in Tv, questo è forse il modo migliore di onorarla: con bravura, dignità , senza sfarzo superfluo ma con grande impegno narrativo. Anche allestire una serie televisiva come questa è un modo, inutile ribadirlo, di fare cultura.
Alpino Perino Claudio
Cdo Brigata Alpina Taurinense
SM - Ufficio Servizi
3° 72
Beppe
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4255
Iscritto il: lun dic 09, 2002 10:36 pm
Località: Prato - Vernio
Contatta: ICQ Sito web

ho avuto modo di vedere qualche puntata così come ho visto salvate il soldato ryan...direi che è proprio ben fatto!
Beppe - http://www.gruppoalpiniprato.it - Riservismo Estremo
Immagine
Avatar utente
axtolf
Massa Forum
Massa Forum
Messaggi: 4231
Iscritto il: mar dic 03, 2002 4:16 pm
Reparto: 16° Reggimento "Belluno" C.C.S.
Località: Seriate (BG)
Contatta: Sito web Facebook

Io fino ad ora ho visto tutti gli episodi e quasi quasi compravo anche i dvd in Cina...
Sono ben fatti, anche i riferimenti storici sono abbastanza precisi, anche se alcune azioni non sono andate esattamente così. Ho letto due libri di Ambrose, autore da cui sono tratti gli episodi. Si tratta come dei film di un ritratto della seconda guerra mondiale, sotto tanti diversi punti di vista. Il pregio sia dei libri che dei film è anche questo, si guarda la guerra sotto diversi punti di vista e non solo in generale o con due o tre protagonisti, ogni episodio è un punto di vista differente.
Questi film anche se un po' meno realistici del film Salvate il soldato Ryan, fanno capire come sia stata la guerra anche in momenti meno "gloriosi" e meno conosciuti, che di solito nei film di guerra classici non vengono rappresentati. Sono curioso di vedere come saranno i prossimi episodi, visto che film di guerra ambientati dopo la Normandia oppure dopo quell'ultimo ponte fino ad adesso ce ne sono stati molto pochi...
Vecio.it Forum Admin
Immagine
Immagine

Torna a “Discussioni fuori tema - Sola Lettura”