



DATI ANAGRAFICI
Mezzo sangue Reggiano



Nome in codice: Lele

Nome di battesimo: Daniele

Cognome: brum brum……Malaguti

Nato nella città del tricolore Reggio nell'Emilia il 30 giugno 1977 attualmente risiedo ad Anzola dell'Emilia in provincia di Bologna.
SPORT
Ho la fortuna di essere appassionato di sport sia praticandolo che seguendolo dal vivo e in tv.
Da buon bolognese la mia prima passione si arena nella pallacanestro dove porto nel cuore i colori bianconeri della mitica Vnera detta semplicemente Virtus Bologna.

Passando al primo sport (non per scelta mia)




Come supporter direi di fermarmi qui mentre come sport praticati ho una lunga serie che elenco qua di seguito:
a livello agonistico: basket, calcio, pallavolo, calcetto;
come hobby invece: tennis, sci e poi seguo la formula1, il motociclismo ed il ciclismo.
NAJA
Ed eccoci arrivati alla parte più bella.

La mia vita negli Alpini si decise il 9 maggio 1995 quando durante la 2 giorni nel test iniziale alla domanda “vorresti fare l'Alpino” risposi, ignaro del mio destino, SI; ed ora eccomi qua a tormentarvi di post!!!!

Cosi, nel mezzo del cammin della mia vita


Dopo 3 settimane di Car sotto le calme grinfie del Caporale Rinaldo (5/97) nella mitica 4-6 della 79^ compagnia con il Capitano Arivella, il Maggiore Caporello ed il Colonnello PAolini è arrivato anche il 6 settembre 1997, giorno del giuramento Solenne

Il mio incarico doveva essere Fuciliere Assaltatore






Sotto l'incarico del Meteomont ho avuto come superiori il Maresciallo Mearilli ed il mitico Ten.Col.Sperotti c





Quasi tutte le mattine d'inverno, ed a volte anche i pomeriggi, sono state da me trascorse tra baite, Passi, bar e pasticcerie imboscate, rifugi, piste da sci, voli in elicottero evitando le varie pioppe

Poi, visto che il tempo passa per tutti è arrivato anche per me giugno, mese in cui finii la naja!!!

Era la notte tra il 16 giungo ed il 17 giugno quando, tutto l'8/97 (riposo, riposo) fece la marcetta conge nella caserma di Feltre con tanto di sbanfi agli squicci


E cosi, dopo quella notte arrivò il giorno di mercoledì 17 giugno 1997 dove, una volta uscito dalla caserma andai a fare la consueta marcia presso il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa prima di recarmi a casa a vedere la partita dell'Italia ai Mondiali.
Ps: Sapete quanti giorni di licenza ho fatto sotto naja? 88!!!








Da buon bacatore del Forum non posso non lasciare questa bellissima poesia


Iniziò ad agosto quella storia divina
allora quel nonno era ancora una spina.
Un giorno partì, strappato ai suoi cari
non più civile, ma fra i militari.
Ignaro seguendo la sorte nefanda
lasciò il suo letto e lo accolse la branda.
Crudeli rasoi raparono a zero
la chioma furente della quale era fiero.
Tra guardie, picchetti e ramazza
per dieci mesi non vide ragazza.
La sua ragazza scriveva: Amore ritorna;
e intanto al paese gli metteva le corna.
Puliva i cessi spazzava la cucina
pensando alla fine che era vicina.
Di gavettoni ne ha presi parecchi,
gli tiravan l'acqua persino coi secchi.
Veniva frustato in ogni momento
ma dalla sua bocca non usciva lamento.
Lavava per terra lucidava i pietrini
odiava le firme e i sporchi lecchini.
Usciva la sera se non era punito
e vederlo per strada sembrava un fallito.
Non aveva soldi, quella sporca canaglia,
e aspettava ogni giorno l'arrivo del vaglia.
Alla sera ascoltava il silenzio,
guardava la pioppa e piangeva contento.
Ma giorno per giorno il tempo è passato
e nonno a sua volta è diventato.
Era il terrore di quei soldati, chi muoveva un sol dito
veniva punito.
All'alba la tromba faceva casino,
però non si alzava il vecchio nonnino.
La luna non c'era, la notte era scura,
la stecca del nonno faceva paura.
Odiava i discorsi, le chiacchiere altrui,
solo la stecca parlava per lui.
Avendola in tasca consumata da tempo,
la guardava e piangendo diceva: sono contento.
La notte era serena, il muro era bianco,
si vedeva dal passo che il nonno era stanco.
Questa è la storia del nonno borghese,
da cui al congedo mancava meno di un mese.
Ma questa fatica non era sentita,
perchè pensava per me è finita.
Poi venne il momento così sospirato,
che il buon nonno si è congedato.
E quando gli chiesero parlaci della tua vita,
rispose soltanto ragazzi per me è FINITA!!!
Ti lascio la stecca del nonno borghese
lascio la branda, torno al paese
e mentre in cortile farai la ramazza
avrò fra le braccia la tua ragazza.
