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axtolf ha scritto:Occhio a scrivere tutto in maiscolo perchè viene letto come se uno stesse gridando, quindi attento a come scrivi Lele perchè si fa molto in freetta a fraintenderti se scrivi cosi'.
Grazie Ax per la precisazione ma.....tanto ormai quais tutti sanno che prendermi sul serio e' quasi impossibile! :cry:
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DUE “VOLONTARIE” INCOMPATIBILI CON LA GUERRA SANTA
di Claudio Lanti (da “La Velina Azzurra”)
Roma 8 settembre (La Velina Azzurra) - Cresce e si raffina la pressione terroristica e politica delle bande ribelli irachene contro i governi europei. L'Italia di Berlusconi è di nuovo sotto tiro con un evento nuovo, sorprendente e clamoroso che i mass media si stamane non presentano però nella luce corretta e del quale evitano di dare le informazioni più significative. Le due ragazze italiane rapite ieri pomeriggio a Baghdad non sono affatto due inermi volontarie occasionali, intente a prodigarsi per i bambini iracheni e a riordinare i libri della biblioteca di Baghdad. Simona Torretta e Simona Pari sono due professioniste di alto profilo, operative per conto di un soggetto privato internazionale di enorme peso politico, organicamente allineato tra i movimenti e i partiti dell'estrema sinistra italiana. L'associazione “Un Ponte per…” opera in Italia, Iraq e altrove dal 1991 e, nel nome della solidarietà  con i popoli deboli, ha sempre svolto una profonda azione di politica estera ad ampio raggio, anti-americana e anti-occidentale: una politica del tutto autonoma da quella dello Stato italiano, sul quale invece grava adesso il terribile compito della liberazione delle due donne. Si continua a parlare impropriamente di volontari, di solidarietà , di non profit, etc. Mentre bisogna realizzare una volta per tutte che le ONG, o comunque molte di queste, non sono altro che strutture interne di certi partiti e sindacati, camuffate da missioni assistenziali, che si occupano “anche” di assistenza ma che “soprattutto” svolgono azione e propaganda politica.

“Un Ponte per…” è addirittura una piccola multinazionale, l'unica che dispone da molti anni di basi permanenti nel territorio iracheno e nella confinante Giordania. Venne fondata nel 1991 durante i primi bombardamenti Usa (e Italiani) su Bassora, nella prima guerra del Golfo, su ispirazione del poi defunto prete cattolico-comunista Ernesto Balducci. “Un Ponte per…” e “Comitato Golfo”, fondato dallo stesso Balducci, furono le avanguardie della nuova galassia cattolico-pacifista e comunista-internazionalista nella quale nacquero in seguito quasi tutti gli altri gruppi No-global. Attualmente “Un Ponte per…“ può essere ritenuta la proiezione esterna di Rifondazione comunista con importanti appoggi da certi vescovi italiani, in parte autonomi dal Vaticano. Il gruppo cominciò subito ad aprire uffici in Iraq e altrove, mostrandosi prodigiosamente in possesso di mezzi finanziari imponenti (provenienti in parte dall'Italia) e di una struttura di operatori altamente professionale e regolarmente retribuita. Tra la prima e la seconda guerra irachena, dietro l'attività  di sostegno sanitario alla popolazione irachena e i girotondi con i bambini mostrati ieri sera dalle immagini tv, l'associazione ha sempre operato per obiettivi politici del massimo livello. Ha dato un forte appoggio al regime di Saddam Hussein, contro gli attacchi politici di Usa e GB. Ha collaborato nell'operazione “Oil for Food” e, negli anni '90, ha promosso in Italia e Francia una costante azione di lobby parlamentare per la revoca dell'embargo internazionale all'Iraq.
I suoi interlocutori erano gli stessi personaggi che, secondo gli elenchi scoperti a Baghdad, hanno percepito grosse tangenti dal regime di Saddam. Negli stessi anni “Un Ponte per...” era impegnato in analoghe operazioni politiche in altri tre scacchieri privilegiati, Belgrado, il Kurdistan, e il Libano, con obiettivi rispettivamente anti-Usa, anti-Turchia e anti-Israele. Prima e durante e dopo la seconda guerra irachena, gli uomini e le donne del gruppo non si sono mai mosse dall'Iraq, dove Simona Torretta è di casa dal 1995 mentre Simona Pari è stata reclutata nel 2003 da altre organizzazioni similari. Le due donne non pensavano solo ai bambini e ai libri. Erano sempre nei punti caldi, sotto le bombe americane e nei luoghi dei combattimenti. Erano state presenti tra missili e mitraglie anche nelle battaglie di Falluja e Najaf. Portavano acqua, viveri e medicinali ovviamente non ai soldati americani. E svolgevano anche un ruolo di osservazione politica e di collaborazione giornalistica sul campo, profilo ben poco compatibile con quello di eroine della pace. Gli archivi dei mass media italiani ed europei sono zeppi di corrispondenze e articoli delle due ragazze inviati nella secondaria veste di free lance. E quando non erano in filo diretto con Radio Popolare o Radio Vaticana, le due Simone erano lì a intercettare gli inviati dei giornali e delle tv, nel ruolo di “fonti autentiche”, facendosi intervistare e fornendo notizie e valutazioni sempre catastrofiche sul conflitto, sulle vittime tra i civili, sugli ospedali bombardati: fonti sempre ferocemente critiche nei confronti della “occupazione americana”, della politica di Bush e, regolarmente, del ruolo italiano.

Simona Pari aveva espresso questi giudizi anche da Roma, invitata al programma L'Infedele de “La Sette”. Chi ha pazienza può andarsi a cercare per Internet le abbondanti testimonianze di queste speciali operatrici della solidarietà . Si comprende bene perciò l'allarme del governo italiano che ieri sera si è riunito d'urgenza per disegnare una linea da tenere. I terroristi che hanno catturato Simona Torretta e Simona Pari hanno fatto un colpo efficacissimo rispetto alle logiche di politica interna europea ed italiana. Per difendere due suoi militanti, l'opposizione di sinistra darà  l'assalto al governo, per obbligarlo a cedere ad ogni ricatto dei rapitori, incluso il ritiro delle truppe dall'Iraq. I no-global si scateneranno nelle piazze. Berlusconi si trova di fronte alla prova più dura dall'inizio dell'avventura irachena, forse dall'inizio della sua avventura al potere. Anche perché questa storia aumenterà  il sospetto che certi rapimenti vengano manipolati dalla CIA per dimostrare che il terrore islamico non fa distinzioni, che nessun Paese e nessuna posizione politica sono indenni da rischi. Questa interpretazione è stata fatta circolare dopo l'assassinio del povero Enzo Baldoni e il sequestro dei due giornalisti francesi da un centro di Parigi denominato “Reseau Voltaire” che sarebbe una copertura dei servizi segreti francesi. Queste cose sono state fatte in passato e potrebbero ripetersi. Ma il punto non è questo. La versione più realistica è un'altra. Innanzitutto è un a favola pensare che le ONG internazionali e le ditte che lavorano per la riabilitazione dell'Iraq siano bene accolte dai ribelli iracheni.

Nessuna guerriglia accetta con favore che le ferite di un conflitto vengano sanate e le sofferenze di un'occupazione vengano alleviate, rendendo così accettabili alle popolazioni il conflitto e l'occupazione stessa. Ma a parte questa regola eterna e immutabile della terra bruciata (l'abbiamo sperimentata in Italia con le stragi naziste innescate dalle provocazioni dei partigiani comunisti) bisogna considerare che il ruolo delle due ragazze italiane, già  legate al regime laico di Saddam Hussein, era del tutto estraneo ai nuovi equilibri dei poteri religiosi nell'attuale Iraq e quindi agli scenari per i quali le fazioni islamiche si stanno combattendo.
“Un Ponte per…” appartiene ad un Iraq che non esiste più. Gli integralisti, come si è visto in Afghanistan, non amano affatto che le emancipate donne europee vadano a costruire in terra islamica lo stesso scenario sociale per le future generazioni irachene. Questo la guerra santa non lo prevede affatto. Questi sono dati elementari che non vengono minimamente considerati, nel furore retorico dominante in Italia. La cultura pacifista dei movimenti cattolici e neomarxisti che scenderanno in piazza da stamani, chiedendo che il Governo liberi a tutti i costi le due italiane, non è in grado di capire le basi della “sfida totale” che l'Islam radicale ha lanciato al mondo occidentale. Questa cultura cattolica e marxista non è in grado di accettare che l'opera di assistenza di due donne occidentali in terra islamica venga percepita come un veleno anche più umiliante per le popolazioni islamiche della presenza di un esercito straniero. La vera provocazione non sono le truppe che abbiamo mandato in Iraq ma il disegno di ricostruire quel Paese, secondo i canoni dell'Occidente. Forse bisognerebbe cominciare a dirle le cose.
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Mancano solo gli UFO, un clone di Stalin ed un accordo segreto tra Bush e la Pimpa per la distruzione di Topolinia (zeppa di armi di distruzione di massa e cioccolato con panna).

Adesso che si cominciano a postare articoli decisamente "ispirati" da entrambe le parti è bello vedere come il giornalismo stia andando decisamente a puttane.
Adesso vado a cercare qualche commento di sinistra, convinto in partenza che ricalcherà  lo schema del "non un'idea mia, ma il contrario della tua".

Saluti
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Nel frattempo, a Gotham City:

Dal pregevole sito http://www.pane-rose.it


Di fronte all'escalation della situazione in iraq il movimento per la pace deve mobilitarsi immediatamente per chiedere il ritiro dei militari italiani e l'attivazione di tutti i mezzi politici e diplomatici per ottenere il rilascio degli ostaggi ed impedire un altro caso Baldoni.

Venerdi', sabato e domenica prossimi ci sara' in italia la visita del "presidente" irakeno .

Sabato 11 settembre alle ore 17.00 - P.zza della repubblica - Roma

manifestazione per il ritiro delle truppe dall'iraq, il rilascio immediato degli ostaggi italiani e la fine della complicita' con il governo irakeno.

COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL'IRAQ


Vi ho evidenziato chiaramente che non tutti i governi irakeni sono appoggiabili, bisogna vedere non tanto di cosa hanno bisogno i cittadini irakeni bensì gli scaldaseggiole italiani.

....mi manca la campana secondo la quale bisognerebbe ammazzare tutti quei maledetti arabi e finita lì, ma onestamente non voglio nemmeno andare a cercarla.
Del resto anche loro hanno una serie di validissime fonti e fior di pennivendoli che danno ad esse il giusto rilievo.

Grandi personaggi i vescovi comunisti, ma il papa lo sa? :twisted:
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Lele ha scritto di Nicola:
Troppo operativo!!!
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Nicola ha scritto: ...

Grandi personaggi i vescovi comunisti, ma il papa lo sa? :twisted:
Certo che lo sa. Se vi ricordate qualche anno fa ci fu tutta una querelle tra il vaticano ed un certo numero di vescovi, specialmente Sudamericani (ma ce n'era anche qualcuno in Europa), che propugnavano quella che va sooto il nome di Teologia della Liberazione.

Ci furono alcuni scambi di vedute, con ben chiari accenni alla scomunica, e la cosa si sgonfiò.

In ogni caso: se dai Seminari possono uscire "personaggi" come l'assurdo (e per me odioso) "don" Vitaliano della Scala (il "prete" dei no-global col "Che" sulla maglietta), vuoi che non possano esistere dei Vescovi che, in maniera ben più sottile ed abile, propugnino le stesse idee (intrinsecamente e fondamentalmente anticristiane)?

Ciao
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Federico ha scritto: le stesse idee (intrinsecamente e fondamentalmente anticristiane)?
Lancio un sasso e nascondo la mano:

se una congrega di personaggi troppo illuminati non avessero trasformato la parola comunismo in sinonimo di oppressione e massacro (ma non era nata così, amici) quel Tale figlio di un falegname che girava a dorso di mulo, non sulla papamobile, potrebbe essere tranquillamente definito il più grande comunista di sempre.
E' un idea vecchia, ma io la trovo attuale.
Voi?
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Nicola ha scritto: E' un idea vecchia, ma io la trovo attuale.
P.S.: la trovo attuale ma non crediate che la sposi, bisognerebbe aggiungere una marea di considerazioni e... sono al lavoro :cry: , vengo pagato per altro.

Però se uno pensa al Cristianesimo come una dottrina, non come viene comunemente inteso (un cuci e disfa in cerca di un cristianesimo ad personam, che consenta di accettare alcune cose e metterne da parte altre "scomode")... ci sarebbero delle somiglianze, ecco.
Alcune :) .
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Obiettivamente Nicola, la tua elaborazione mentale ha sfiorato anche me.
Però poi verrebbe stiracchiata praticamente per arrivare a sinistra = "il bene", in quanto paradossalmente e nella sua forma più pura applicabile al credo cristiano (uguaglianza delle persone e dei popoli), mentre destra = "il male" (in quanto arrivista, premaitrice del bene dell'individuo a scapito della collettività ).
In realtà  sappiamo ben tutti che bisogna stare molto lontani da questo tranello: sarebbe mistificatorio nei confronti della storia e della realtà .
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il comunismo aveva almeno due punti in contrasto nettissimo con il vangelo

1- la subordinazione (in tutti i sensi) della persona al sistema stato

2- la negazione dell'esistenza di Dio quindi
.....stiamo calmi :lol: sono solo le 10:14 del mattino.
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C'è gente che è stata mandata al rogo per molto meno.
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linzen ha scritto:C'è gente che è stata mandata al rogo per molto meno.
ahhha VERISSIMO! Chissà  che resa calorica hanno gli Sten
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Lele ha scritto: 1- la subordinazione (in tutti i sensi) della persona al sistema stato

2- la negazione dell'esistenza di Dio
Sbagliato! Questa è l'interpretazione marxista, una delle tante.
La più conosciuta perchè ha portato al mostro sovietico, ma nulla più.
Il punto 2 poi è proprio campato in aria, Lele. E' solo un ripensamento marxista della sinistra hegeliana.
Scusate, non faccio a finta di essere un'esperto di filosofia (non lo sono). E' che l'ho portata all'esame di maturità , e certe cose mi appassionavano, quindi le ricordo ancora.
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Scusate eh se mi permetto.

Ma dire che il comunismo assomiglia al cristianesimo per me non ha senso. Il comunismo arriva sulla scena dopo l'umanesimo (anch' esso criticato dalla Chiesa, per ovvii motivi), e soprattutto dopo l'illuminismo (idem come sopra). Si tratta di una visione materialsitica delle cose che poco o nulla ha a che fare con la religione.

In fin dei conti, semplificando molto, si tratta di una questione di gerarchie. E quella proposta dal comunismo (e anche da altre teorie politiche) è in netto contrasto con quella Cristiana (e delle altre religioni).

Che poi, dopo il Vaticano II la posizione della chiesa si sia ammorbitita circa il comunismo (e le altre teorie politiche) non dovrebbe far perdere di vista la critica fondamentale, e direi irrisolvibile, al comunismo (e non che i comunisti fossero teneri con la religione e la chiesa, intendiamoci).

Poi da noi si sono inventati la ossimorica jattura dei Catto-Comunisti (cioè una specie di CanGatto, o di AcetOlio :lol: ) ma non c'era da stupirsi viste le celebri "convergenze parallele".

Ma se vi volete divertire, leggetvi alcuni trattati, per non parlare delle varie Bolle Papali sull'argomento comunismo: sono interessanti davvero.

Credo che su http://www.vatican.va, il sito Ufficiale della Santa Sede si possano trovare .

Ciao
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