Mi permetto di doppiare la foto di M26 riguardante la zona tenuta sotto controllo (svicolo del Lisert e viadotto ferroviario omonimo); è presa in mezzo alle opere e postazioni, in un misto (per me incredibile) di vecchio e di nuovo..
Nella seconda foto invece si riconosce sullo sfondo sulla dx il rilievo dell'Hermada, su cui si infransero gli assalti italiani. Al centro si intravedono dei cipressi, poco a dx dei quali vi sono due brevi gallerie ferroviarie dove erano installati gli avamposti italiani.
"Cosa facciamo noi dell'esercito ? Noi sforniamo efficenza"
(Da una allocuzione del vice comandante la compagnia reclute in un soleggiato primo pomeriggio di uno dei primi giorni da spina nel novembre 1978)
In tutto l'altipiano carsico, sia a Sablici come nei dintorni di Doberdò del Lago molte trincee e fortificazioni della Prima Guerra furono riadattate per scopi difensivi dei reparti d'Arresto.
A Doberdò, sul monte che sovrasta a nord l'omonimo lago, nei pressi del rifugio Cadorna, ci sono innumerevoli postazioni per la difesa vicina ricavate da vecchie trincee, nonchè rifugi sotterranei con porta blindata costituiti da caverne ricovero del primo conflitto mondiale.
Stefano
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«Oltre la morte, Fanteria d'Arresto»