Sul fatto che ci siano due squilibrati ad accogliere ii nuovi, non mi preoccupo piu' di tanto perchè in fin dei conti si vede perfettamente in che stato siete e quindi essendo gli iscritti alpini, sono preparati a tutto. Quindi direi che non ci sono problemi.
Adunata 2005 su vecio.it interessante, prima però dobbiamo riuscire a fare il prossimo raduno (e anche il prossimo aggiornamento).
No qui in Cina non si parla di Afganistan, Iraq o altro, semplicemente sono tutti troppo impegnati a lavorare dalla mattina alla sera.
Sul fatto che ci siano due squilibrati ad accogliere ii nuovi, non mi preoccupo piu' di tanto perchè in fin dei conti si vede perfettamente in che stato siete
AL TEMPO!!!
Mi ritornano in mente i bei momenti di quando le rape entravano dalla carraia e noi con il banchetto al centro della Salsa, insegnavamo (e ancor prima ci insegnavano) subito alcune cose elementari: una volta salutata la famiglia fuori della carraia con sorriso a 75 denti e aver dato un dolce benvenuto, pochi metri dopo veniva spiegato che la gomma da masticare passava facilmente dalla bocca alla propria tasca, borsa nella mano sinistra (mai per terra) e documento sulla destra, mani fuori dalle tasche (per chi non avesse borse) nonostante le temperature polari, allineamento preciso affinchè anche le orecchie potessero essere allineate a quelle della persona di fronte, disponibilità alla corvè cucina per chi abitava lontano nel giorno del giuramento...insomma, tutto quello che poteva venire in mente per un calorosissimo benvenuto.
Ah, che tempi!!!!
P.s. Ops, quasi dimenticavo cosa poteva accadere a chi entrava girando la pallina o cappello 'finita'.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
C.le Istr. 9°/96
Brigata Alpina Cadore
axtolf ha scritto:
No qui in Cina non si parla di Afganistan, Iraq o altro, semplicemente sono tutti troppo impegnati a lavorare dalla mattina alla sera.
E pensa che qua in Italia molti dipendenti si lamentano se lavorano 1 minuto in piu' e i politici con i sindacati stanno discutendo dell'articolo 18 da 1 anno!!!!!!!!!
Dovrebbero andare in cina!!!!
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
axtolf ha scritto:
No qui in Cina non si parla di Afganistan, Iraq o altro, semplicemente sono tutti troppo impegnati a lavorare dalla mattina alla sera.
Mi ricollego a quanto dici anche sull'altro forum a proposito dei ritmi di lavoro cinesi. Ci sono centinaia di milioni di cinesi che lavorano a ritmi frenetici. Cosa fanno? Da dove sei riesci ad intuire un disegno complessivo? Poche migliaia di veneti hanno creato dal nulla la locomotiva nord-est. Poche decine di milioni di Giapponesi hanno rivoluzionato il mondo (e sprecato le loro singole vite) in 40-50 anni. Cosa combineranno i cinesi? Io spero che non si incazzino...
I Cinesi, per il momento, si accontentano di produrre, su nostre commesse, beni di consumo (il nostro consumo) a costi che da noi sono assolutamente inimmaginabili, da fantascienza.
Il passo sucessivo sarà quello di essere propositivi, e non più semplicemente degli esecutori, incamerando in tal modo utili maggiori.
Questo secondo passo, è fatale, metterà fuori mercato un bel po' di aziende occidentali che non possono assolutamente competere con la Cina sul piano dei costi.
Sembrerà ecessivamente pessimistico questo ragionamento ma è esattamente ciò che è successo nel settore della seta.
Il più importante polo mondiale della seta era Como. Qui, ma anche in altre varie zone del Nord, all'inizio del XX secolo si produceva anche la materia prima: tutti abbiamo almeno una volta visto le piantagioni di gelsi: servivano proprio per questo: a nutrire i bachi da cui si ottiene il filato.
Poi i comaschi si sono accorti (più o meno dopo la II G.M.) che importare il filato grezzo dalla Cina costava meno che produrlo qui da noi: addio alla coltura dei bachi.
Successivamente è successo che l'avvento dell'elettronica ha messo fuori mercato, per gli alti costi, i tradizionali telai meccanici (che abbisognavano di molta manodopera altamente specializzata). Gli imprenditori del settore, quindi, hanno fatto questo: hanno venduto (compresa installazione e addestramento del personale) le loro vecchie linee produttive meccaniche alla Cina e sono passati ai telai elettronici: addio a migliaia di posti di lavoro.
Il passo successivo è stato che in Cina, ora, si producono ottime pezze di seta, a costi quasi imbattibili per noi. Unica cosa rimasta qui, di veramente (per ora) imbattibile, è il disegno, la moda. Quanto passerà perchè i Cinesi si impadroniscano anche di questo settore? Non credo molto: sono bravi, molto bravi e non è detto che con buoncontratti possano portarsi a casa anche i nostri designer.
Pero' visto il mondo in cui siamo mi sembra strano che non ci abbiamo ancora pensato!!!!!
forse c'e' qualcos'altro che gli impedisce di fare questo passo!!!
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Concordo pienamente.
La stessa cosa sta succedendo a Prato, dove risiede la più grande comunità cinese in Italia.
Praticamente prima c'erano un sacco di miei compagni che conoscevo quando facevo le elementari che avevano i genitori con i telai per produrre filati a casa. Beh...è da un bel pò che non li ha nessuno più.
I cinesi con i loro prezzi hanno fatto fallire tutti.
Resistono solo le grandi aziende che producono filati per i vari Benetton & C.
D'altronde come competere con chi lavora notte e giorno, lavorano in 20 in una stanza dove ci dormono cacano e pisciano? scusate le volgarità ma mi inizio ad alterare!
E poi li vedi andare in giro con dei macchinoni che non mi bastano tutti gli stipendi di una vita per acquistarla!!!
Da noi come dici te resiste solo la moda. Almeno a Prato si punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità . (è rimasta solo quella)
E pensare che una volta ci chiamavo cenciaioli! Mah?
Ho appena riletto il mio messaggio e devo fare una precisazione: non sono arrabbiato con i cinesi (o con qualunque altro cittadino di altri paesi emergenti). Sono solo amareggiato per i costi che la nostra società paga a queste innovazioni e mutamenti, sempre più veloci, del sistema.
Se loro sono disposti a lavorare 30 ore al giorno in condizioni disumane - ma questo è un concetto relativo: sono disumane per noi, non per loro, a casa loro, altrimenti non lo farebbero - e così facendo ci buttano fuori dal mercato non abbiamo altro che da ringraziare noi stessi.
Un proverbio dice: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Noi occidentali non abbiamo più nè la voglia nè la forza nè la possibilità (per via delle leggi che ci sono da noi) di fo**erci come fanno loro e quasta è solo colpa nostra.
COncordo!
Sai quanti lavori ci sono in italia che gli italiani non vogliono fare?
Per lavoro ho visto qualche fonderia ma sai quanti esempi potremmo fare?
E' così...la verità .
Noi dobbiamo puntare al turismo, mangiare e all'alta moda. Per quello non ci batte nessuno.
Non esiste paese bello come il nostro.
Ah..anche io non ho niente contro gli extracomunitari eh?
Federico ha scritto:
Noi occidentali non abbiamo più nè la voglia nè la forza nè la possibilità (per via delle leggi che ci sono da noi) di fo**erci come fanno loro e quasta è solo colpa nostra.
Secondo me e' che la Voglia sta calando oppure la gente punta a posti di lavoro dietro ad uffici che non richiedono tanta fatica e poi, per smaltire qualche chilo di troppo si buttano sul Fitness o Palestre.
E se andassero a fare i manovali? I netturbini?
Ormai noi italiani siamo abituati troppo bene.
Ps: Scusate se generalizzo ma ormai generalizzare fa parte della societa' d'oggi....altra pecca
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Avete tutti ragione in quello che scrivete, la Cina si sta svegliando e molto meglio di altri paesi e fino ad ora è l'unico paese comunista che sembra mantenere un minimo di successo nel mondo.
Attenzione che però l'esperienza della mia ditta è diversa da quello che si può pensare. Si tratta di seppur grandi lavoratori, ma si tratta di lavoratori scarsi, la maggior parte di loro sono per la quantità e non per la qualità e spesso si comportano come bambini facendo ripicche lavorative inutili e altre cose che fanno solo male alla produzione.
Un lavoratore nostro lavora perchè ha un motivo di solito, delle ambizioni, i lavoratori cinesi spesso non ne hanno in Cina perchè non sempre è data loro la possibilità di averne....
Occhio pero! All'università sono stato in appartamento per 3 mesi con un cinese che faceva il ricercatore all'università . Usciva alle 8 di mattina e tornava alle 8 di sera, dal lunedì al sabato. E lavorava su cose che per me erano incomprensibili come la sua lingua madre. Su 1300000000 di persone basta anche una percentuale di "teste valide" molto bassa. Pensa che si stanno preparando per andare sulla luna...
Su questo non ci sono dubbi, ci sono molte persone valide, ma alcune volte bisogna ragionare in maniera diversa per fare gli affari e non come fanno alcune persone cinesi che conosco.
In ogni caso secondo me manca la motivazione. Se un cinese viene in Europa, impara un altro modo di vivere. Vedo il gruppo di gente addestrata in Italia, ormai hanno imparato che noi abbiamo altro nella vita e che comunque vada riusciamo a trovare dei diveri motivi per lavorare e anche per divertirci, abbiamo ambizioni e tutto il resto e quindi anche loro cercano di essere così proprio perchè nella vita del cinese medio non ci sono sabati o domeniche, poche le festività e poche le occasioni speciali. Alla fine si riconoscono solo dal fatto che sulla loro scrivania capeggia sempre qualche foto o qualche oggetto senza senso ma che ha un particolare significato, come le nostre scrivanie. Poi qualcuno di loro ha inziato a bere il caffè o il latte, non perchè vogliono assomigliarci ma per provare qualcosa di diverso, come faccio io quando vengo in Cina che bevo praticamente solo te. Solo che per me ci sono possibilità di cambiare la mia vita, per loro questo è sempre difficile.