Capperi, speriamo bene......
PRISTINA - E' salito a 31 il numero dei morti negli scontri iniziati ieri in Kosovo: il dato, ufficiale, e' stato confermato all'Ansa da Isabel Karlovic, portavoce della missione delle Nazioni unite in Kosovo (Unmic). Al bilancio si aggiungono 500 feriti tra cui 61 agenti di polizia e undici soldati della forza Nato (Kfor).
Scontri fra manifestanti albanesi e soldati della Kfor sono in corso a Cagllavica, villaggio alle porte di Pristina. I soldati hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di dimostranti che cercavano di raggiungere il centro abitato dove vivono serbi. Numerosi i feriti.
Nel pomeriggio in molte citta' del Kosovo sono riprese le proteste di piazza da parte di migliaia di albanesi: a Pristina, a Peje, a Gjilane e a Mitrovica''e ''la tensione e' piu' alta rispetto alle prime ore di questa mattina''. Pristina appare blindata da centinaia di agenti in tenuta antisommossa che presidiano tutte le principali zone del centro.
Sono state date alle fiamme altre chiese e monasteri ortodossi serbi. Un migliaio di manifestanti albanesi sta circondando la sede centrale della missione Onu a Pristina. Disordini anche a Belgrado dove e' stata evacuata l'ambasciata croata.
Riunito d'urgenza a Bruxelles il Consiglio Atlantico della Nato.
Domani partono 130 para' dall'Italia. Casini: encomiabile l'azione dei militari italiani in Kosovo