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Gian Luca
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Copricapo invernale

In diverse fotografie ho ultimamente notato un copricapo invernale in uso alle Truppe Alpine. A vederlo sembra una normalissima berretta di pile, senza visiera.
Vista la mia totale ignoranza sull'argomento volevo chiedere:
è di ordinanza?
di quale materiale è fatto?

Ricordo che l'aveva anche il mio comandante di Batteria AUC, ma mi son ben guardato dal chiedergli informazioni in merito....poi al reparto non li ho più visti.
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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axtolf
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Nel corredo c'è una specie di cuffia ma quella di ordinanaza non è di pile. Si poteva acquistare in pile allo spaccio e ne negozi.
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attendo fiducioso l'onnisciente ziollifortisics che mi parlerà  di percentuali in caso di materiale sintetico oppure della razza e del luogo di pascolo nonchè alimentazione delle pecore in caso di lana.... :wink:
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axtolf ha scritto:Nel corredo c'è una specie di cuffia ma quella di ordinanaza non è di pile. Si poteva acquistare in pile allo spaccio e ne negozi.
scusa ax, non avevo letto la tua risposta; infatti, le cuffie in dotazione, verdi o color cacchina, erano in lana (più o meno) ed avevano la visiera.
Questa era una vera e propria berretta, almeno all'apparenza...
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Federico
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Gian Luca ha scritto:
axtolf ha scritto:Nel corredo c'è una specie di cuffia ma quella di ordinanaza non è di pile. Si poteva acquistare in pile allo spaccio e ne negozi.
scusa ax, non avevo letto la tua risposta; infatti, le cuffie in dotazione, verdi o color cacchina, erano in lana (più o meno) ed avevano la visiera.
Questa era una vera e propria berretta, almeno all'apparenza...
Si tratta, se ho ben capito ciò che intendi, di un normale cappello/berretto di lana (il mio è lana 100%) tipo quelli che si usano, o meglio usavano, per andare a sciare. Sulla cima è come se avesse tre punte, più o meno, che a seconda del tipo di punti e di fattura utilizzata sono più o meno visibili.

Sembra una calottina con il bordo, perchè lo si arrotola un paio di volte per farlo sebrare così.

Bada che il mio è del 1986 (altro acquisto obbligato... si doveva averlo ma non te lo passavano. Io lo vidi usare solo da noi, dal Susa e dai Parà  Alpini), era verde oliva come la SCBT, e non aveva fregi (che invece ho visto su parecchie foto) di nessun tipo sul davanti, nemmeno per gli Ufficiali. Può essere che ora lo facciano direttamente a dimensione calottina con bordo, ma non penso poichè così facendo non potresti più coprirti le orecchie (cosa che noi facevamo mollando uno o due giri del bordo).

Ottimo pezzo, che uso tuttora quando vado a sciare :D
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Gian Luca
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E' lui, il tricuspidato berretto!
Secondo te si trova ancora da qualche parte?
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Gian Luca ha scritto:E' lui, il tricuspidato berretto!
Secondo te si trova ancora da qualche parte?
:lol:

Penso di si, o almeno qualche cosa di simile, perchè li ho visti indossare agli Alpini dell'Acquila in Afghanistan (col fregio, però, che mi è parso essere di quelli piccoli in tessuto). Ce l'aveva pure il Bat laggiù. (Il Bat è il Gen. Battisti, che era il mio Capitano). L'ho visto anche in qualche foto/filmato della Bosnia.

Penso che Axtolf potrà  sicuramente dirti dove.

Ciao
Art. Federico
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Gian Luca
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Grazie.
Ah, quando hai un momento parlaci del Gen. Battisti!
Com'era da Capitano?
Chiedo venia ma la mia curiosità  è senza pari....fortuna che mi serve per il mestiere che faccio... :P
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Abbadia
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Da totale inesperto vi posso dire che...nella notte dei tempi, quando Abbadia trovava lungo, c'era il famigerato "passamontagna " che veniva arrotolato su e diventava un berretto di lana...tirandolo giu' lasciava scoperti solo gli occhi ...ed era manna ...se non che al rientro era un casino staccare la barba ghiacciata che si attaccava alla lana...
Una informazione che forse potete dare a me: il Gen: Battisti di cui parlate é parente del Gen. Battisti, ultimo comandante della Cuneense in Russia e che é sepolto al Colle di Nava dove facciamo il raduno domenica prossima ?

Solo per curiosita'.

Il generale Battisti che dico io é ritornato in Italia dopo parecchi anni di prigionia in Russia e su una scassata Lambretta ha girato per i monti della Liguria, Piemonte e Lunigiana a portare l'ultimo saluto ...ai parenti dei suoi "ragazzi" che non erano tornati..
E ha chiesto di essere sepolto proprio nel Sacrario del Colle di Nava, tra Liguria e Basso Piemonte...terre che hanno versato un enorme contributo di sangue con la Cuneense in Russia.

Ciao a tutti

Abbadia
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Gian Luca ha scritto:E' lui, il tricuspidato berretto!
Secondo te si trova ancora da qualche parte?
Quel berretto è stata una delle poche cose (con la tuta da ginnica, verde scuro e veramente brutta, e i panta-cordellino, completamente distrutti dalle marce) che ho riconsegnato al magazzino vestiario prima del congedo (non mi piaceva il modello e fortunatamente non l'ho mai indossata. Ho sempre preferito la norvegese).
Col senno di poi l'avrei tenuta e te l'avrei regalata volentieri.
Mi dispiace.
...Ma gli alpini non hanno paura

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Il Bat... che dire, ho dei ricordi un po' contrastanti. Da un lato non posso fare a meno di ricordare le tante punizioni (poche meritate, le altre proprio no, secondo me) nè il fatto che di moccoli gliene ho tirati dietro parecchi (non solo da me, in questo la Batteria era decisamente un perfetto Coro Alpino :lol: ).

Molto iperattivo, scattante, ginnico e ca**uto, con un bel cagnolino (davvero bello il Pinky, si chiamava così) che a volte si portava in Caserma. Molto beneducato, il cane, non dava mai fastidio a nessuno, nè il Capo si sarebbe mai permesso di dire a qualcuno di fare qualcosa per il cane. In questo genere di cose il Bat, devo riconoscerlo in tutta sincerità , era di una correttezza esemplare. Inoltre era molto prodigo per quanto riguardava le licenze: di solito se c'era la possibilità , perlomeno in 36 ti mandava a casa durante il fine settimana. Il suo concetto era che aveva a che fare con professionisti (fate conto che parlo dell'86), che avevano firmato (più o meno sapendo che cosa facevano) una liberatoria per eventuali infortuni/morte, che radio naja diceva essere equiparati ai Sottufficiali (non per la paga e cose del genere, ma per la mensa ad esempio) per cui riteneva assurdo tenere la gente in Caserma se non c'era nulla da fare: meglio che si andasse a casa e ritornare in forma per un'altra settimana di addestramento (sb****re lamette era il termine. So che fa schifo e quindi cancellatelo pure se è troppo). Per questo suppongo che, forse anche con l'aiuto dei Marescialli (due uno Capo e l'altro Aiutante, grande uomo quest'ultimo) egli si prodigasse per evitare alla Batteria il più possibile i servizi "pallosi" di Caserma/Guarnigione (gurdia, corvée, polveriera, PAO, Prontezza Operativa eccetera). Noi avevamo altro da fare: essere sempre pronti a partire in tempo zero (e lo eravamo) ed essere sempre al top delle condizioni addestrative e ritengo che lo fossimo. Prova ne sia che quando facemmo la valutativa di Gruppo, per noi fu una passeggiata, gli altri trovarono eterno.

Era anche un po' str***o però, come ho detto all'inizio, e di sicuro la mia opinione quando mi congedai non era positiva, anzi al contrario.

Solo che ora, dopo questi anni, se sono divenuto quello che sono (non è per piaggeria intendiamoci, credo di essere abbastanza obbiettivo) con capacità  di sopportazione non indifferenti, e conscio del fatto (essenziale secondo me) che il limite di ciascuno è sempre un po' più in là  di quello che immagini, lo devo oltre che alla mia famiglia e a come questa mi ha educato, anche al Bat.

Per quanto riguarda il famoso Generale Emilio Battisti, MOVM, Comandante dell'Eroica Cuneense (cfr il testo di Rasero), la Divisione Martire, credo che il "mio" Capitano, ora Generale, Giorgio Battisti non sia parente. Il Bat è di Mantova e non mi risulta che il Battisti della Cuneense lo fosse. So, però, che il Bat ha un figlio all'Accademia di Modena, di cui, come Colonnello, ha comandato il Regg. Allievi (si chiama così?), prima di andare a Roma a guidare l'Ufficio Piani ed Operazioni dello SME, cosa avvenuta immediatamente prima di essere inviato in Afghanistan. Di parentele eventuali fra i due Battisti, o anche col più celebre Cesare, in caserma non si parlava mai, cose che invece si sarebbe risaputa, grazie a radio naja, se i tra queste persone ci fosse stata una parentela.

Volete sapere altro? Chiedete pure, non mi da fastidio per nulla, anzi: aiuta a ricordare.

Ciao
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A proposito di aiutare a ricordare:

mi è venuto in mente che in Batteria c'erano altri due "nomi celebri".

Uno era uno Sten anziano, che si congedò poco dopo il mio arrivo. Molto ben voluto sia dagli Artiglieri che dal Capitano: si chamava Rossotto, non molto alto di statura, piemontese.

L'altro era un Artigliere (radiofonista come me), mio "padre" del 9°/85, ottima persona. Si chiamava Gay ed era di Pinerolo.

Che ci fosse una sorta di rimpatriata del 3° Rgt. Art. Alpina e io non ne sapevo nulla? :lol:

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Sul gen. Battisti (il giovane), riporto da "Tranta sold", periodico della Sez. ANA di Pinerolo:

"Il Brigadier Generale Giorgio Battisti, sposato con quattro figli, nel corso della sua carriera ha ricoperto i sottonotati incarichi di comando: con il grado di capitano ha comandato la 29^ batteria del Gruppo Art. da Montagna Asiago (1980.1982) e la 40^ batteria, unità  inserita nel Gruppo tattico "Susa" per le esigenze AMF (L); ha preso parte a 23 esercitazioni internazionali in ambito NATO. Con il grado di tenente colonnello ha comandato il Gruppo Conegliano della "Julia", mentre da colonnello il Reggimento allievi dell'Accademia Militare di Modena."

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"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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Luigi ha scritto:Sul gen. Battisti (il giovane), riporto da "Tranta sold", periodico della Sez. ANA di Pinerolo:

"Il Brigadier Generale Giorgio Battisti, sposato con quattro figli, nel corso della sua carriera ha ricoperto i sottonotati incarichi di comando: con il grado di capitano ha comandato la 29^ batteria del Gruppo Art. da Montagna Asiago (1980.1982) e la 40^ batteria, unità  inserita nel Gruppo tattico "Susa" per le esigenze AMF (L); ha preso parte a 23 esercitazioni internazionali in ambito NATO. Con il grado di tenente colonnello ha comandato il Gruppo Conegliano della "Julia", mentre da colonnello il Reggimento allievi dell'Accademia Militare di Modena."

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Quattro bimbi? Se non sbaglio ai tempi della 40 erano due :)

Curiosità : ma non è che sono un po' troppi gli anni da Capitano, dato che il grado di Maggiore l'ha preso nel 1987, più probabilmente nell' 88?

C'è una sua foto su di un numero dell'Alpino di fine 87 o del 1988, direi, se la memoria non mi inganna, in ultima di copertina, che lo raffigura in Turchia, coi gradi di Maggiore, mentre se non erro presenta la 40a Batteria a dei "boss". Magari qualcuno che ha la raccolta completa può andare a vedersela.

Una media di 3/4 esercitazioni NATO all'anno, mica male eh? considerando che duravano almeno due settimane, più spesso tre, l'una...

Se la memoria non mi inganna, il Gruppo Tattico Susa, composto dall'omonimo Btg. e dalla 40a Btr (40th Bty in questo ambito), era la componente "di fuoco" del Contingente Cuneense. Non mi ricordo se ne facesse parte pure la Controcarri Taurinense (del Gruppo Tattico intendo).

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Oltre al lungo periodo da capitano, sul quale però non so niente, mi sembra paurosamente lungo il periodo di comando di batteria!
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